A Benevento la più bella espressione del ‘Grifo Alviniano’, ma davanti …

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Bene la difesa, ottimo il centrocampo. Ma il mal d’attacco torna a farsi sentire

 

Quando domini il primo tempo e anche quando, pur soffrendo di più l’avversario, come nella ripresa, continui ad avere a disposizione le migliori palle gol me le getti sistematicamente alle ortiche non puoi essere soddisfatto a fine gara, anche se il pareggio di Benevento, contro una buona squadra, allenata dall’ex Caserta, rimane un buon risultato.

L’identica nostra sensazione l’ha avuta mister Alvini, che non ha nascosto la sua rabbia a fine gara per non aver portato via l’intera posta dal “Vigorito” dopo aver giocato una grande gara.

Si, perché effettivamente il Grifo ieri sera ha disputato a Benevento, la migliore partita di questo campionato, imponendo il suo giuoco al forte avversario nel primo tempo e limitando al massimo i pericoli nella ripresa, quando mister Caserta, avanzando gli esterni bassi, in particolare Letizia, ha consentito alla sua squadra di prendere il pallino del giuoco in mano.

Tutto​ bello fino ai sedici metri finale, dove i grifoni, soprattutto con Kouan e Matos si sono divorati almeno quattro, cinque clamorose occasioni da rete, anche se in una di queste, su un rigore in movimento di Matos, Paleari ha effettuato un miracoloso intervento.

E meno male che, nel finale, la conclusione dal limite del subentrato Masciangelo, il difensore che segnando l’ultimo rigore ci condannò alla retrocessione nel maledetto playout col Pescara, è terminata a lato, altrimenti ci poteva scappare anche la beffa.

Il mal d’attacco è tornato prepotentemente a far capolino dopo i tre gol di Cremona, due dei quali segnati, comunque, da due difensori e uno da un centrocampista.

D’altro canto quando in sede di commento al mercato scrivemmo che De Luca, ieri sera particolarmente in ombra e Matos, fossero dei buoni giocatori ma non erano certo quelle bocche da fuoco di cui aveva bisogno il Perugia, non eravamo nel torto.

Peccato, perchè per il resto, almeno in trasferta, la squadra funziona bene, sono otto i punti conquistati lontano dal “Curi” in quattro gare, una media da promozione diretta. Quattro gare, oltretutto, nelle quali la porta di Chichizola non è stata mai violata.

Il rovescio della medaglia, purtroppo, per adesso, sembrano essere le partite casalinghe da media retrocessione, con i soli due punti conquistati in tre partite, con solo quattro reti segnate e ben cinque subite.

Tornando alla gara, ci piace spendere qualche battuta sulla bella prestazione di Segre, a nostro avviso il migliore in campo ieri sera, bravissimo sia in fase di impostazione che in quella di chiusura delle trame avversarie, a dimostrazione che è un centrocampista che può fare la differenza.

Note di merito anche per la difesa, ancora una volta diretta alla perfezione da capitan Angella, la cui assenza contro l’Alessandria, probabilmente, è costata ai grifoni due punti, con Chichizola bravo a sbrogliare un paio di situazioni difficili. Ma anche i giovani Ferrarini e Zanandrea non hanno affatto demeritato.

Visto che sabato ci sarà la sosta per le Nazionali, possiamo tirare le somme su queste prime sette gare e si può affermare che il Perugia, con tutti i limiti nel fare gol e nel far bottino pieno nelle partite interne, sembrerebbe valere più di una semplice salvezza e la sua attuale posizione di centroclassifica, a cavallo tra l’ottavo e l’undicesimo posto, è lì a dimostrarlo. Continuare fino all’ossessione a parlare di salvezza sembra, quindi, quasi ipocrita, oltre che riduttivo.

Il Perugia, a nostro parere può tranquillamente ambire ad una dignitosa posizione di centroclassifica attorno al decimo posto e, con un oculato e correttivo mercato di riparazione, aspirare nel girone di ritorno, anche a qualcosina di più.

La sola salvezza diretta, ovvero, terminare il campionato in una posizione tra la dodicesima e la quindicesima, non sarebbe una delusione ma risulterebbe certamente tutt’altro che esaltante visto che si tratterebbe eventualmente della peggiore posizione raggiunta in questi sette anni di B, a parte quello della retrocessione e che a nostro parere, oltretutto, quest’anno la quota salvezza si aggirerà tra i quaranta e i quarantatré punti.

Alla ripresa, tra dodici giorni, si tornerà a giocare al “Curi” contro un brutto cliente, quel Brescia, attualmente terzo in classifica con il Lecce, avversario del Grifo nella prossima trasferta.

Una belva ferita, la leonessa d’Italia, dopo la sanguinosa e inopinata sconfitta interna per due a quattro col Como, che vorrà riscattarsi subito al “Curi” (il Brescia è primo con ben dieci punti in quattro gare, insieme all’Ascoli, nella speciale classifica delle gare esterne), per cui non sarà una gara facile ma il Grifo ha il bisogno e il dovere di infrangere il tabù “Curi”, vincendo la sua prima gara casalinga.

Danilo Tedeschini