A Caserta non basta il ‘paracetamolo’ per curare i mali del mercato

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A Caserta non basta la ‘tachipirina’ per curare i mali del mercato

A Caserta non basta il ‘paracetamolo’ per curare i mali del mercato. La sconfitta interna contro il Cesena ha evidenziato i limiti strutturali del Perugia, che ad Arezzo aveva solo ‘illuso’

“Lo sai che la tachipirina cinquecento se ne prendi due diventa mille”

canta Calcutta nella sua hit di successo “Paracetamolo” di un paio di anni fa. E alla luce della prestazione imbarazzante del Perugia di fronte al Cesena, terminata con una meritata, sconcertante sconfitta dei grifoni, la vittoria di misura ottenuta cinque giorni prima ad Arezzo contro la modesta squadra amaranto, fanalino di coda del torneo insieme al Gubbio e alla Fermana con un solo punto, ha fatto appunto l’effetto di una blanda pasticca di tachipirina cinquecento, utile a far abbassare di poco, momentaneamente, la temperatura ma insufficiente ad evitare il nuovo rialzo termico del malato dopo poche ore.

Paragone farmaceutico-musicale a parte, l’imprevista sconfitta subita in casa col Cesena lancia più di un campanello d’allarme ad una formazione partita con il chiaro obiettivo della promozione diretta e che, invece, dopo solo tre partite disputate, due di queste al “Renato Curi”, si ritrova a centro classifica con soli quattro punti, a tre lunghezze dalle tre formazioni, Carpi, Sud Tirol e Matelica, che guidano il torneo. Una vera e propria partenza ad handicap che, alla lunga, potrebbe pesare.

L’illusorio successo del “Città di Arezzo” aveva fatto pensare che i problemi emersi all’esordio nel due a due casalingo contro il Fano fossero stati subito risolti, ma il capitombolo interno col Cesena riporta tutti alla dura realtà di questo “maledetto” campionato di C, dove il blasone conta poco e dove anche qui, se hai dei difetti strutturali, squadre avversarie tecnicamente inferiori ma organizzate e che corrono più di te possono impietosamente evidenziarli, come successo contro Fano e Cesena.

Partiamo dalla difesa, capace di subire quattro gol in due partite casalinghe, favoriti da errori personali e di reparto e che anche nella vittoriosa serata di Arezzo non aveva preso gol solo grazie ad un paio di interventi salva risultato di Fulignati, arrivati dopo qualche indecisione di troppo dei difensori, l’esperto Angella in particolare, uno dei peggiori contro il Cesena fino a quando mister Caserta non lo ha sostituito. Incredibilmente impreciso in facili appoggi come quello che al primo minuto poteva costar caro al Perugia, con Collocolo che, lanciato dal suo errato disimpegno, si presentava solo davanti a Fulignati ma fortunatamente alzava troppo la mira, Angella si rendeva poi colpevole del goffo assist di testa per Caturano in occasione del pari romagnolo.

A centrocampo la prestazione sottotono di Kouan e dell’esordiente Sounas hanno finito per coinvolgere anche Burrai, il cui rendimento, al di sotto delle prime due gare, è stato comunque sufficiente, mentre l’inedito tridente d’attacco mandato in campo da Caserta, con Dragomir e Melchiorri adattati da esterni, con Murano centravanti ha deluso e i correttivi della ripresa, con Elia, Bianchimano e Minesso in campo, non hanno assolutamente migliorato la situazione e, anzi, proprio quando Caserta ha schierato la squadra con un troppo sbilanciato quattro-due-quattro, con Bianchimano e Murano di punta e Melchiorri ed Elia esterni, è arrivato il secondo gol del Cesena, un clamoroso autogol di Murano che, al di là del gol realizzato nel primo tempo, regalato con una serie di svarioni dalla tutt’altro che irresistibile difesa romagnola, ancora una volta non ha convinto.

Insomma come si temeva si è cambiato tutto per non cambiare niente visto che anche con Giannitti si è costruita una squadra solo sulla carta competitiva per vincere il campionato perchè sul campo stanno emergendo i soliti difetti, una costante per la gestione Santopadre, con alcuni nuovi arrivi non all’altezza dei titoloni con i quali sono stati accolti e con troppi protagonisti in negativo della vergognosa retrocessione rimasti, che anche in C stanno ampiamente deludendo, parliamo di Angella, Dragomir e Falzerano, quest’ultimo rimasto in panchina ieri sera ma assolutamente sottotono nelle prime due apparizioni.

Manca una punta da quindici, venti gol, manca un leader difensivo se Angella continuerà su questo insufficiente standard e manca un centrocampista fisico anche se nelle ultime ore è arrivato lo svincolato francese Van Beghelem, un’altra scommessa e in queste condizioni è chiaro che anche il tecnico Caserta possa andare in confusione. Prestiti, svincolati e scommesse, il solito “non progetto” che ha portato alla retrocessione dopo cinque anni di inutili tentativi di fare il salto di qualità. E’ presto per fare processi, non mancano alibi come il ritardo di condizione e di assemblaggio dei nuovi (ma anche il Cesena ha problemi simili eppure ha vinto meritatamente) ma come si dice a Perugia “Gli atti nn’en belli”

E domenica si va a Mantova, ad affrontare un’altra squadra posizionata nelle parti basse della classifica con solo tre punti, dopo il Fano, anch’esso a quota tre, l’Arezzo, ultimo con un punto e il Cesena, oggi a quattro grazie al successo del “Curi” ma con un solo punto prima della gara di ieri sera. Affermare che ci sia solo un risultato da conquistare, la vittoria, appare scontato. Una squadra che vuole arrivare prima, col calendario iniziale che ha avuto, dopo Mantova doveva avere dodici punti ed invece, anche in caso di vittoria contro i virgiliani, i punti saranno solo sette per cui non vogliamo assolutamente prendere in considerazione un risultato diverso dalla vittoria per la gara del “Danilo Martelli”.

Danilo Tedeschini