Allo “Scida” la migliore versione del “Grifo Bisoliano”

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Chi, guardando Crotone-Perugia, assisteva per la prima volta quest’anno ad una partita del campionato di Serie B, avrà probabilmente immaginato che il Perugia fosse la capolista e il Crotone il balbettante avversario di giornata dei grifoni, fluttuante nell’anonimato del centro classifica. Sì, perché all’“Ezio Scida” la formazione biancorossa ha probabilmente sfoderato la migliore prestazione in trasferta, se non la migliore in assoluto, di quest’anno. Il perché una squadra reduce da tre sconfitte consecutive, delle quali due in casa, rovinosa quella contro il Pescara, con la terza rimediata addirittura in casa dell’ultima in classifica, sia stata in grado di andare meritatamente a sbancare il terreno della capolista che non veniva violato da oltre un anno e che alle squadre ospiti aveva concesso fino ad ora solo le briciole di due pareggi in dieci gare, potrebbe sembrare uno dei tanti misteri del calcio ed invece, anche stavolta, una spiegazione plausibile esiste, basta snocciolare tre numeri: 3-5-2. Nel fortino dei pitagorici, infatti, un po’ perché costretto dalla solita emergenza, un po’ perché obbligato a dare una scossa al preoccupante appiattimento della squadra emerso dopo la sosta, Bisoli ha finalmente mandato in campo la squadra con lo stesso modulo con il quale, prima Serse Cosmi in Serie A e più recentemente Camplone, sia in Lega Pro che nel campionato cadetto, avevano infiammato i tifosi del Grifo in questo terzo millennio. E la squadra sul campo ha risposto subito alla grande, con un immenso Del Prete, al rientro dopo il fastidioso infortunio, subito a suo agio nel suo vecchio ruolo, padrone incontrastato della fascia destra, migliore in campo in assoluto dopo aver ridotto ai minimi termini il temuto ex Martella. Il centrocampo a cinque ha fatto subito densità e superiorità a centrocampo, pressando gli avversari dal primo all’ultimo minuto, rischiando poco e rendendosi, al contrario, molto spesso pericoloso. L’immeritato vantaggio del Crotone, arrivato nel finale di primo tempo quasi a punire gli errori in avanti dei grifoni, clamoroso quello di Bianchi, riscattatosi nella ripresa con la rete del momentaneo pari, poteva cambiare in negativo, come successo a Como, il verso della partita ma stavolta, il modulo era diverso e la concentrazione e la compattezza dei grifoni è rimasta massima e la ripresa ha giustamente premiato i ragazzi di Bisoli. Il 3-5-2 è stato interpretato quasi alla perfezione da tutti i componenti dei vari reparti, forse solo Milos è rimasto un gradino sotto, a dimostrazione di come proseguire nel redditizio solco tracciato negli ultimi due campionati sia stato determinante per espugnare Crotone. effetti sperati. La conferma che questa sia la strada giusta da intraprendere ce la potranno dare le prossime due gare, entrambi scontri diretti, quella casalinga con lo Spezia e quella a Cesena. L’altalenante campionato del Perugia, infatti, ha bisogno di continuità di risultati per poter pensare in grande, coltivando realmente l’obiettivo minimo dei play-off, sempre che questi si disputino perché, dopo Cagliari e Crotone, anche il Pescara sta scappando. Sono attualmente sette i punti di vantaggio degli abruzzesi, terzi, sulla quarta (anche se un eventuale successo del Novara a Chiavari nel posticipo li ridurrebbe a cinque) e nel caso che alla fine del torneo il vantaggio aumenti solo di tre lunghezze, a dieci punti, gli abruzzesi sarebbero promossi anche loro direttamente, annullando la disputa degli agognati spareggi. Un cenno, per concludere, al mercato di riparazione che domani chiude i battenti. Per poter centrare gli obiettivi prefissati sarà necessario che la società non smembri il gruppo (vedi rumors su eventuali cessioni di Spinazzola e Rizzo oltre a quella probabile dell’attuale capocannoniere della squadra,  Ardemagni) ma che, anzi, lo rafforzi con l’arrivo di due centrocampisti, un regista e una mezzala di spessore, possibilmente subito pronti e non reduci da infortuni o lunghe squalifiche per il calcio scommesse.

Danilo Tedeschini