Baldini: “Voglio andare in Serie A”

604
Il tecnico del Perugia:
foto: pagina facebook "A.C. Perugia"

Il nuovo tecnico del Perugia: “Guadagnerò la metà di Palermo, ma non mi interessa. Voglio portare entusiasmo e emozioni in campo”

 

Il nuovo tecnico del Perugia Silvio Baldini apre così la conferenza stampa di presentazione.

“Il campo di gioco è un rettangolo, che è una figura geometrica. Dobbiamo conoscere le distanze per sviluppare il gioco. Per questo ho parlato di Pitagora in relazione al calcio. Poi ai tifosi non interessa di Pitagora, giustamente. Ma per un professionista sapere certe cose sono importanti – afferma l’allenatore toscano – La cosa più bella, aldilà della tradizione del Perugia, è che il presidente ha questo sogno di riportare il Grifo in Serie A. Ho accettato anche se percepirò la metà dell’ingaggio che avrei preso a Palermo. A me non interessano i soldi, voglio vivere emozioni. Ognuno deve avere il rispetto del ruolo. Abbiamo chiarito che per raggiungere questo sogno serve sinergia tra me, il direttore e il presidente, che significa che ognuno deve lavorare sul suo campo”.

Baldini ribadisce poi un concetto che ha più volte espresso negli ultimi anni.

“Esiste la prestazione, non il risultato. La società di oggi ci fa credere che il più furbo è quello che ottiene il risultato, ma non è così. A volte il destino ci metterà alla prova, ma i dubbi non devono esistere. Noi dobbiamo cercare la Serie A, altrimenti cosa vengo a fare qua? Voglio sentire questa possibilità. Il presidente non mi ha chiesto di salvarmi, ma di andare in A. La squadra è forte, non è scarsa. Ci sono giocatori bravi. Devono capire che devono portare in campo anche le emozioni. Ma per fare questo non è facile.  Non è così, dobbiamo essere lungimiranti”.

Come ha trovato i giocatori?

“Innanzitutto con Castori mi ci sono sentito e ci siamo scambiati parole di augurio. I calciatori sono sensibili, sanno che Castori merita rispetto e affetto. Ma adesso bisogna voltare pagina”.

Sul suo recente passato…

“Ho fatto la scelta di smettere per qualche anno perché il mondo del calcio è pieno di ipocrisia. Avevo questa riluttanza verso questo mondo. Poi a Carrara mi hanno chiesto di dargli una mano. L’ho fatto gratis e siamo stati vicino ad andare in B. Non sono un mago e, quindi, accetteremo ciò che viene anche se non è la Serie A. Io posso dire che ci proverò e darò il massimo”.

Sul possibile modulo…

“Giannitti mi ha detto che questa squadra è fatta per fare il 3-5-2 o il 3-4-1-2. Per me non cambia nulla adottare un modulo piuttosto che un altro. Non puoi adattarti a un’idea ma a quello che hai per emergere”.

In conclusione…

“Se riusciamo a portare 30mila persone al Curi vuol dire che stiamo andando in Serie A. Se invece rimarranno le solite 5mila o 7mila significherà che non abbiamo centrato il sogno, ma non che abbiamo fallito”.

Nicolò Brillo