C’era una volta il “fortino Curi”

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C’era una volta il “fortino Curi”. L’analisi dei quindici campionati di B disputati dal Perugia al “Curi”. Dal fortino con D’Attoma e Ghini al “Curi” terra di conquista per gli altri con Santopadre, passando per le due promozioni con Gaucci

 

Da quando è stato costruito in meno di sei mesi nel 1975 dal cav. Spartaco Ghini, prima dirigente e poi Presidente del Perugia Calcio, lo Stadio “Comunale di Pian di Massiano”, ribattezzato dal 1978 “Renato Curi” dopo la prematura, tragica scomparsa del centrocampista perugino, avvenuta il 30 Ottobre del 1977 durante la partita contro la Juventus, lo Stadio perugino, succeduto allo storico “Santa Giuliana” nel quale il Perugia di “D’Attoma e Castagner conquistò per la prima volta nella storia la promozione in Serie A, è stato sempre considerato, a ragione, il fortino della squadra biancorossa, sia in A che, soprattutto, in Serie B. Purtroppo, invece, nelle ultime stagioni questa bella prerogativa è andata scemando, di pari passo con il calo di presenze del tifo biancorosso..

Approfittando della lunga sosta forzata per l’emergenza coronavirus e in attesa che i miglioramenti registrati in quest’ultima settimana possano concretizzarsi ulteriormente, consentendo a tutti un ritorno ad una vita normale e, di conseguenza, che anche il calcio possa concludere regolarmente la propria stagione, siamo andati ad analizzare l’andamento e i risultati casalinghi dei quindici campionati di Serie B, compreso questo, disputati dal Perugia sul terreno del “Renato “Curi”, due sotto la presidenza di Franco D’Attoma, tre sotto la presidenza del cav. Spartaco Ghini, quattro sotto la presidenza di Luciano Gaucci, l’unico a vincerli, addirittura per ben due volte e i quasi sei sotto la presidenza di Massimiliano Santopadre. Questo lo “score” casalingo dei quindici campionati:

D’Attoma, 1981-82, all. Gustavo Giagnoni: 19 gare, 14 vittorie, il 73, 69%, 3 pareggi, 2 sconfitte.

D’Attoma, 1982-83, all. Aldo Agroppi: 19 gare, 10 vittorie, 6 pareggi, 3 sconfitte

Totale: 38 partite, 24 vittorie, 63,16%, 9 pareggi, 23,7%, 5 sconfitte, il 13,14%

Ghini, 1983-84, all. Giampiero Vitali: 9 vittorie, 9 pareggi, 1 sconfitta

Ghini, 1984-85, all. Aldo Agroppi: 8 vittorie, 11 pareggi, il 55%, 0 sconfitte, lo 0%

Ghini, 1985-86, all. Massimo Giacomini, poi Giampiero Molinari: 6 vittorie, il 31,58% 10 pareggi, 3 sconfitte (retrocesso in C1 sul campo)

Totale: 57 partite, 23 vittorie, il 40,36%, 30 pareggi, il 52,63%, 4 sconfitte, il 7,01%

Gaucci, 1994-95, all. Ilario Castagner, poi MauroViviani: 9 vittorie, 8 pareggi, 2 sconfitte

Gaucci, 1995-96, all. Walter Novellino, poi Diego Giannattasio, poi Giovanni

Galeone: 12 vittorie, 6 pareggi, 1 sconfitta (promosso in A)                               

Gaucci, 1997-98, all. Attilio Perotti, Alberto Bigon e Ilario Castagner: 12 vittorie, 5 pareggi, 2 sconfitte (promosso in A)

Gaucci, 2004-05, all. Stefano Colantuono: 10 vittorie, 6 pareggi, 5 sconfitte

Totale: 78 partite, 43 vittorie, il 55,13%, 25 pareggi, il 32,05%, 10 sconfitte, il 12,82%

Santopadre, 2014-15, all. Andrea Camplone: 21 gare, 11 vittorie, 9 pareggi,1 sconfitta.

Santopadre, 2015-16, all. Pierpaolo Bisoli: 21 gare, 8 vittorie, 7 pareggi, 6 sconfitte

Santopadre, 2016-17, all. Cristian Bucchi: 21 gare, 8 vittorie, 11 pareggi, 2 sconfitte

Santopadre, 2017-18, all. Federico Giunti, poi Roberto Breda, poi Alessandro Nesta: 21 gare, 11 vittorie, 4 pareggi, 6 sconfitte

Santopadre, 2018-19, all. Alessandro Nesta: 18 gare, 10 vittorie, 1 pareggio, il 5,56%, 7 sconfitte, 38,89%

Santopadre, 2019-20, all. Massimo Oddo, poi Serse Cosmi: 15 gare, 7 vittorie, 3 pareggi, 5 sconfitte

Totale: 124 partite, 55 vittorie, il 44,35%, 42 pareggi, il 33,87%, 27 sconfitte, il 21,78%

Come possiamo evincere da quest dati il miglior rendimento casalingo come vittorie ce l’ha avuto il Perugia di D’Attoma, con il 63,16% di successi, 12 a stagione di media su 19 gare, grazie al grande rendimento del Perugia allenato da Giagnoni, il migliore al “Curi” in questi quindici campionati e solo il 13,14 di sconfitte, 2,5 a campionato di media.

Ma quello che ha subito meno sconfitte è il Perugia di Ghini, solo 4 in 3 stagioni, appena il 7,01% media di 1,67 a campionato, grazie al grande contributo della stagione del Perugia di Agroppi che in casa rimase imbattuto. Quello di Ghini fu anche il più pareggione di tutti, con il 52, 63%, più della metà delle gare e anche quello che ha vinto di meno, il 40,36%, molto meno della metà delle partite, anche se, è bene ricordarlo, allora il pareggio contava molto di più visto che la vittoria dava due punti e non tre come ora.

Poco meglio, in fatto di vittorie, ha fatto quello della gestione Santopadre, penultimo con il 44,35%, anche questo ampiamente sotto la metà delle gare. Ma il Perugia della gestione Santopadre è, purtroppo, quello che ha fatto perdere l’appellativo di fortino al “Curi” visto che i tifosi del Grifo per ben il 55,65% delle partite, molto più della metà delle volte, sono dovuti tornare a casa senza la soddisfazione della vittoria e, soprattutto, per il 21,78% delle gare, più di una su cinque di media, sono usciti dal “Curi” col pesante “bregno” della sconfitta casalinga.

E il dato sarebbe ancora peggiore senza la media del primo anno, quella con Camplone in panchina che aveva perso solo una gara vincendone ben 11. Dal suo mancato rinnovo dopo tre ottime stagioni è iniziata la parabola discendente casalinga del Perugia, culminata quest’anno col penultimo peggiore risultato, 5 sconfitte su quindici gare, ben il 33,33%, che segue al momento, quello dello scorso anno di 7 sconfitte in 18 partite, il 38,89%, portando il totale delle sconfitte casalighe della gestione Santopadre a ben 27, quasi cinque di media a stagione.

A dimostrazione che la gestione sportiva di Santopadre, iniziata bene nel primo anno di B, nel solco dei due anni precedenti che avevano portato alla promozione in B del Perugia ha lasciato poi molto a desiderare per la mancanza di continuità nel progetto con 7 allenatori alternatisi in meno di sei stagioni e ben più di un centinaio di giocatori cambiati. E non è un caso che proprio da lì sia contemporaneamente iniziata e proseguita l’emorragia di tifosi dal “Curi”.

Il Perugia più equilibrato (non toccando vertici positivi né picchi negativi) è stato, invece, quello di Gaucci, non per niente su quattro campionati ne ha vinti due e il terzo su quattro l’ha perso in finale col Torino dopo i supplementari per la peggior classifica della regular season, con la seconda percentuale di vittorie casalinghe, il 55,13%, poco meno di quella di D’Attoma e la penultima percentuale di sconfitte casalinghe, il 12,82%, dietro a quella eccezionale della gestione Ghini.

Riepilogo:

Maggior numero di vittorie totali: Franco D’Attoma, 24 in 38 partite

Maggior numero di vittorie in un campionato: D’Attoma, all. Gustavo Giagnoni, 14 in 19 gare

Minor numero di vittorie totali: Spartaco Ghini, 23 in 57 partite

Minor numero di vittorie in un campionato: Spartaco Ghini, all. Massimo Giacomini, poi Giampiero Molinari, 6 su 19 gare

Maggior numero di pareggi totali: Spartaco Ghini, 30 su 57 partite

Maggior numero di pareggi in un campionato: Ghini, all. Aldo Agroppi, 11 in 19 gare

Minor numero di pareggi totali: Franco D’Attoma 9 su 38 partite

Minor numero di pareggi in un campionato: Santopadre, all. Alessandro Nesta, 1 in 18 gare

Maggior numero di sconfitte totali: Massimiliano Santopadre, 27 in 124 partite

Maggior numero di sconfitte in un campionato: Santopadre, all. Alessandro Nesta, 7 in 18 gare

Minor numero di sconfitte totali: Spartaco Ghini, 4 in 57 partite

Minor numero di sconfitte in un campionato: Ghini, all. Aldo Agroppi, 0 in 19 gare

Danilo Tedeschini