Cheddira sul trono del Paradiso, un D’Angelo all’Inferno

464

Il bomber italo-marocchino trascina il Bari nel successo col Parma. Pisa sorpreso tra le mura amiche da un coriaceo Cittadella

 

Paradiso

10 – Walid Cheddira

Anche se la tripletta ufficiale gli è stata negata dalla decisiva deviazione di Balogh sul primo gol, Cheddira consolida il suo primato nella classifica cannonieri portandosi a quota dodici e soprattutto trascina il suo Bari al fantastico successo casalingo per quattro a zero, di Salcedo la quarta rete, sul Parma. Giocatore completo, adesso diventato implacabile anche dal dischetto. Il Bari, quarto a quota trentatré, ora a solo tre lunghezze dalla zona promozione diretta, sarebbe sicuramente stato più in alto se non avesse dovuto fare a meno del forte attaccante, volato in Qatar con il suo Marocco per il Mondiale, per ben cinque gare. Strepitoso!

9 – Cittadella e Spal

Le due grosse sorprese di questo primo turno del girone di ritorno vedono protagoniste il Cittadella, andato ad espugnare il munitissimo terreno del Pisa e la Spal, che passa in casa della damigella d’onore Reggina. Mastrantonio e l’ultimo arrivato Crociata mandano in orbita la squadra veneta nel primo tempo, brava a contenere il ritorno del Pisa nella ripresa, con il due a uno finale per i ragazzi di mister Gorini che ci sta tutto. Cittadella che aggancia il Como in zona playout a quota ventidue.

La Spal espugna il “Granillo” battendo uno a zero la Reggina grazie alla rete di Varnier nella ripresa.  Il preziosissimo, quanto sorprendente, successo consente alla squadra di mister De Rossi di rimanere fuori dalla zona bollente con il suo sestultimo posto insieme al Benevento, che condivide quota ventitré con la Spal.

8 – Cagliari

Non poteva essere migliore il commovente ritorno, dopo trent’anni, di mister Claudio Ranieri sulla panchina del Cagliari. I rossoblù battono il Como “alla Unipol Domus” per due a zero grazie alle reti di Pavoletti nel primo tempo e di Azzi, appena prelevato dal Modena, nella ripresa e rientrano nella griglia che conta con il loro ottavo posto a quota ventotto.

7 – Frosinone, Genoa, Sudtirol e Ternana   

Neanche la sosta ferma il Frosinone che, alla ripresa, batte meritatamente il Modena due a uno allo “Stirpe”, in virtù delle reti realizzate, entrambe nella ripresa, da Insigne e Caso. La rete del Modena nel finale serve solo a contenere il passivo. La squadra di mister Grosso approfitta anche dello scivolone interno della Reggina per portare a sei le lunghezze di vantaggio sui calabresi, secondi col Genoa.

Un gol di Coda a cinque minuti dalla fine regala un successo casalingo importante, ma poco meritato, al Genoa, che supera uno a zero un buon Venezia a Marassi. Una brutta partita quella dei rossoblu che hanno rischiato più volte di andare sotto, salvati dall’imprecisione dei lagunari e, in una circostanza, dalla traversa. Il Genoa, comunque, grazie a questi tre punti di platino, raggiunge la Reggina al secondo posto a quota trentasei.

Torna al successo il Sudtirol, che supera uno a zero al “Druso” il Brescia grazie alla rete di Rover nel primo tempo. Nell’ultima mezzora mister Bisoli “mette il pullman davanti alla porta” riuscendo a chiudere tutti i varchi alle rondinelle e portando a casa tre punti d’oro che rilanciano i bolzanini al quinto posto, in compagnia della Ternana e del Pisa, a quota ventinove.

Meritata vittoria casalinga, con lo stesso punteggio di misura dei sudtirolesi, per la Ternana, che supera l’Ascoli uno a zero grazie alla bella rete nel primo tempo di Palumbo. Rossoverdi, adesso nel terzetto a cavallo tra il quinto e il settimo posto.

Purgatorio

6 – Palermo

Un Palermo coriaceo riesce a raddrizzare, anche con un pizzico di fortuna, una gara che sembrava segnata già dopo nove minuti, col Perugia avanti due a zero e poi all’intervallo, con i grifoni in vantaggio tre a uno. La rete di Valente, con la decisiva deviazione di Santoro, ad inizio ripresa riapriva la gara e il solito Brunori, nella sua Umbria, castigava il Perugia al novantesimo, fissando il punteggio sul tre a tre finale, con il primo gol rosanero siglato di testa da Marconi sul due a zero. Palermo nel quartetto di centroclassifica, insieme ad  Ascoli, Modena e Brescia.

5 – Perugia, Cosenza, Benevento e Venezia

Il Perugia, in vantaggio tre a uno all’intervallo dopo aver giocato un gran primo tempo, impreziosito dalle reti di Di Serio, Casasola su rigore e quella molto bella di Olivieri, si addormenta nella ripresa consentendo al Palermo di agguantare l’insperato tre a tre nel finale. I cambi sbagliati di Castori hanno condizionato la prestazione della ripresa dei grifoni, sempre penultimi, ma adesso insieme al Venezia, a quota venti.

Cosenza e Benevento si dividono la posta al termine di una brutta gara, giocata male da entrambe le squadre, col Benevento andato in vantaggio con un rigore segnato da Ciano nel primo tempo e raggiunto nel finale dalla rete in mischia di Vaisanen. Un pari che non serve a nessuno, con i silani sempre ultimi da soli, anche se adesso a quota diciotto, a ben quattro lunghezze dalla zona playout e a cinque dalla zona salvezza diretta dove staziona il Benevento insieme alla Spal.

Bella ma sfortunata prestazione del Venezia sul campo del Genoa. I lagunari sciupano almeno tre palle gol nel primo tempo, in una è una clamorosa traversa a dire di no alla conclusione di Cerngoj, venendo punti immeritatamente a cinque minuti dal termine dal gol genoano. Venezia che scivola al penultimo posto, raggiunto dal Perugia.

Inferno          

4 – Modena, Brescia e Ascoli

Il Modena resiste solo un tempo in casa della capolista. Nella ripresa il micidiale uno due del Frosinone manda al tappeto la squadra di mister Tesser, capace solo di accorciare le distanze con il nuovo acquisto Strizzolo nel recupero. Modena nel quartetto tra il decimo e il tredicesimo posto.

Continua la lenta caduta del Brescia, battuto uno a zero a Bolzano, sempre più lontano dalla zona nobile e raggiunto a centroclassifca da altre tre formazioni. Due pareggi e quattro sconfitte nelle ultime sei gare sono un segnale molto preoccupante per la squadra di mister Aglietti che, in due gare sulla panchina delle rondinelle, ha conquistato solo un punto.

Anche l’Ascoli non sa più vincere e torna con una sconfitta per uno a zero dalla vicina trasferta del “Liberati” contro la Ternana. Un solo successo per la squadra di mister Bucchi nelle ultime nove gare, ottenuto, tra l’altro, sul campo dell’ultima in classifica, il Cosenza, con quattro sconfitte e altrettanti pareggi nelle restanti gare Un ruolino di marcia che non può non allarmare, con gli ascolani nel gruppone di centroclassifica, adesso solo tre lunghezze sopra la zona calda.

3 – Como

Il Como torna a mani vuote dalla trasferta di Cagliari, pagando l’entusiasmo dei sardi per l’arrivo in panchina di Ranieri e qualche errore di troppo in fase offensiva. Dopo questa sconfitta la squadra di mister Longo scivola di nuovo in zona playout.

2 – Parma

Clamoroso tonfo del Parma, che crolla al “San Nicola” sepolto dai quattro gol baresi. Una sconfitta pesantissima, arrivata a soli quattro giorni di distanza dalla bella, ma sfortunata prestazione in Coppa Italia contro l’Inter. I centoventi minuti di San Siro hanno probabilmente influito oltremisura, più sulla testa che sulle gambe dei ducali, visto che tre delle quattro reti sono arrivate già nel primo tempo. Il Parma scivola clamorosamente fuori dalla zona nobile con il suo nono posto a quota ventisette e mister Pecchia, la cui posizione non è più solidissima, farebbe bene a darsi una svegliata.

1 – Reggina

Sosta indigesta per la Reggina che, alla ripresa, cade in casa, battuta uno a zero dalla Spal. Mister Inzaghi perde a sorpresa il derby mondiale con il collega De Rossi e la sua Reggina, che viene raggiunta al secondo posto dal Genoa, si allontana di altri tre punti dalla vetta, visto che adesso sono sei i punti di distacco dal Frosinone.

0 – Luca D’Angelo

Sarà stata forse colpa della lunga sosta ma quasi nessuno si sarebbe aspettato che il lanciatissimo Pisa, alla ripresa, avrebbe perso due a uno in casa con il Cittadella, arrivato all’ombra della Torre pendente da penultimo. Dispiace molto assegnare lo zero ad uno dei nostri allenatori preferiti, Luca D’Angelo, imbattuto nelle sue tredici precedenti gare sulla panchina nerazzurra ma, obiettivamente, contro la squadra di mister Gorini ci ha capito ben poco. Lasciare in panchina nel primo tempo, chiuso sul doppio svantaggio, Sibilli, Tourè e Tramoni, tutti subentrati nel corso della ripresa, durante la quale il Pisa è poi tornato, anche se tardivamente, sui suoi standard abituali, accorciando le distanze con Morutan e sfiorando nel finale il pari con lo stesso giocatore rumeno, si è rivelato un grave errore. Pisa raggiunto da altre due squadre al quinto posto. Giornata storta?

Dan.Te.