Ex Grifoni: attacco a giocatori e società

1405
Le partite storiche del Grifo: Milan-Perugia 2-1. Quando i biancorossi furono a una zampata dalla finale di Coppa Italia
Foto: Crocchioni (Ansa)

Ex Grifoni: attacco a giocatori e società. Corallo se la prende soprattutto con Iemmello, Tedesco chiama sul banco degli imputati il club. Lacrimini: “Noi ci salvammo con dignità nonostante il fallimento”

 

Sono tanti gli ex Grifoni che, per i risultati ottenuti e per l’affetto ricevuto a Perugia, sono rimasti particolarmente attaccati alle sorti del club biancorosso.

Alcuni di loro, attraverso social o interviste, hanno rotto il silenzio in un momento in cui il Grifo rischia seriamente la Serie C.

Si parte da Alessandro Corallo, punta del Perugia di Battistini che vinse la Serie D.

“Una società che non interviene, con nessun provvedimento, verso un proprio tesserato che si permette di dire ‘oggi ci stiamo divertendo’, alludendo a chissà cosa e lanciando una frecciata al suo ex allenatore, merita di retrocedere! Ma cosa si deve divertire quel miracolato? Che non sta in piedi!”.

Chiaro il riferimento a Pietro Iemmello…

Si passa poi al capitano del Perugia per antonomasia, Giovanni Tedesco.

“Forse rispetto agli altri anni la squadra è meno competitiva. Facile dare la colpa agli allenatori. La società deve fare mea culpa, è facile mandare via gli allenatori. Credo che la responsabilità sia un po’ di tutti”.

Lungo e articolato il post di Luca Lacrimini, giocatore biancorosso nella sciagurata stagione di C 2009/2010. Queste parole, per onore di cronaca, sono arrivate prima del match di Venezia. Eppure rimangono tutt’ora perfettamente valide.

“Ho indossato questa maglia gloriosa, che amo, in una delle stagioni più brutte dal 1905, conclusa con il fallimento. Comunque sia andata ringrazio Dio per questa possibilità, un anno senza prendere stipendio, una settimana senza luce e acqua calda, però con grande dignità e amore nel campo ci siamo salvati, mettendoci la faccia fino all ultimo secondo, con l’ umiliazione dell’ultima giornata contro i folignati vestiti da sceicchi che ci prendevano per il c… beh, io non dimentico. Cari ragazzi di oggi non so se vi rendete conto quanto sia importante la maglia e la città che rappresentate, anche se non vi frega tirate fuori la dignità, l’amor proprio e il rispetto con voi stessi per la fortuna che avete nel fare il mestiere più bello al mondo, siete pagati tutti i mesi puntuali e non vi manca niente. Calcisticamente non vi voglio insegnare niente, ma umanamente vi posso insegnare tanto”.

Nicolò Brillo