Grifo: 2023 o 2015?

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Tre grifoni degni di nota positiva, Matos continua a non incidere

Brescia k.o. 4-0 a distanza di 8 anni: quante similitudini tra le due gare… Rosi e Angella valori aggiunti, bravo Castori a sfruttare tutta la rosa. Ma ora guai ai voli pindarici

 

Dal Brescia al Brescia! Sì perchè per ritrovare una vittoria casalinga con l’identico punteggio di quattro a zero, quello rifilato ieri dalla truppa di mister Castori allo squinternato Brescia di mister Clotet, bisogna risalire addirittura al Novembre di otto anni fa, quando il Perugia di Bisoli schiantò, con un perentorio quattro a zero, proprio il Brescia, allenato in quella stagione da mister Boscaglia.

Due quattro a zero casalinghi mai più verificatisi durante gli otto campionati di B della presidenza Santopadre e secondi, come ampiezza di vittorie al “Curi”, solo al cinque a zero con il quale il Perugia di Breda travolse il Carpi, allora malamente guidato in panchina da mister Calabro, nella stagione 2017-18. E anche otto anni fa, come accaduto ieri, il Brescia rimase in dieci nel primo tempo per l’espulsione di un difensore, allora Venuti dopo quarantuno minuti, ma sul due a zero, ieri Karacic, dopo appena quindici minuti, sullo zero a zero.

Ma le similitudini con quella gara non finiscono qui perché anche allora il Perugia usufruì di un rigore a favore nella ripresa, quello del tre a zero trasformato da Ardemagni otto anni fa, stavolta quello del due a zero ad inizio ripresa, trasformato da Casasola, dimostratosi ormai uno specialista dal dischetto con tre centri su tre, che ha praticamente messo definitivamente in ginocchio le rondinelle.

E se allora quella vittoria servì ad allontanare il Perugia dalla zona bollente dopo la sconfitta per uno a zero rimediata ad Ascoli sette giorni prima, Ascoli con cui, tra l’altro, giocheremo in trasferta nel prossimo turno, stavolta ha fatto rivedere le stelle alla compagine di mister Castori, per la prima volta in questa stagione fuori dalla zona playout con il suo sestultimo posto, condiviso con Como ed Ascoli a quota ventisei, due lunghezze sopra la quintultima, proprio il Brescia, una reale e l’altra virtuale, in caso di arrivo finale in parità con le rondinelle, grazie alla favorevole differenza reti negli scontri diretti, determinata proprio dal rotondo quattro a zero di ieri.

Una partita dominata dal Perugia sin dall’inizio, con uno scatenato Lisi che costringeva Karadzic a due falli da ammonizione e relativa espulsione in un quarto d’ora. Il rosso al laterale destro bresciano metteva le ali ai grifoni che passavano in vantaggio con Santoro prima del riposo, sfruttando proprio quella zona di campo, per poi dilagare ad inizio ripresa,  prima con il rigore concesso per un fallo su Di Serio e trasformato da Casasola e qualche minuto più tardi con il bel colpo di testa di Kouan. Il quarto gol del recuperato Angella, subentrato all’infortunato Curado, completava la goleada, mandando in brodo di giuggiole la “torcida” perugina.

Nel nostro editoriale successivo alla partita di Parma sottolineammo come sarebbe stato importante che Castori cominciasse a sfruttare tutta la rosa a disposizione, a cominciare da Rosi e Angella, rimasti vice capitano e capitano per i tifosi e non solo, nonostante l’incomprensibile degradazione subita da parte della società negli ultimi anni. E Rosi, titolare col Bari e col Brescia, e Angella, finalmente rientrato a metà primo tempo contro le rondinelle, hanno dimostrato di rappresentare un valore aggiunto per questa squadra.

Squadra che ieri ha saputo ben sopperire alle assenze dello squalificato Dell’Orco in difesa,  dell’infortunato Olivieri in attacco e della prematura uscita dal campo per infortunio di Curado, con spirito di sacrificio da parte di tutti e con Castori che ha saputo scegliere bene i sostituti nonostante il mercato, assolutamente insufficiente da parte della società, non lo abbia aiutato, anche se bisogna sottolineare come anche il Brescia fosse largamente rimaneggiato, soprattutto in difesa.

Sugli scudi, come abbiamo accennato, Lisi, Kouan e i due giovani mediani Santoro e Iannoni, che hanno ripetuto la buona prova di Bari, impreziosita per il siciliano proprio da quel gol al Brescia che gli era stato negato dal sig. Fourneau nel preliminare della scorsa stagione a Mompiano. La difesa si è ben comportata lasciando le briciole alle rondinelle con l’inedita coppia offensiva composta da Di Serio e dall’acciaccato Di Carmine che ha corso molto e ha aperto varchi per gli inserimenti dei centrocampisti.

Adesso che il Perugia è uscito dalla zona bollente, però, non bisogna assolutamente commettere  l’errore di pensare che il più sia stato fatto. Non bisogna mollare di un centimetro, continuando su questa buona sequenza di risultati intrapresi perchè quota quarantaquattro/quarantacinque punti, quella della sicurezza del mantenimento della categoria, è ancora lontana e avversarie come il  Venezia, il Cittadella, la Spal e lo stesso Cosenza si sono rinforzate, al contrario nostro, che in attacco abbiamo perso Strizzolo e, soprattutto, Melchiorri per Ekong, un giovane, tra l’altro fermo nella scorsa stagione dopo un grave problema al ginocchio e che quest’anno ha visto il campo raramente.

Stesso discorso per Capezzi, entrato nel finale col Brescia dopo un’assenza dai campi di gioco di oltre un anno successiva a problemi al ginocchio e a cui manca sicuramente, al di là del valore del centrocampista voluto da Castori, il ritmo partita. Infine l’arrivo in prestito dal Monterosi del giovane Cancellieri come terzo difensore di fascia sinistra al posto di un giocatore, invece, di proprietà del Perugia, Righetti, perugino, mandato in C a Cerignola nello stesso girone del Monterosi, ci rimane di difficile comprensione.

Non bisogna poi dimenticare che in queste ultime due gare la buona sorte ha cominciato finalmente a strizzarci l’occhio sotto forma della squalifica di Cheddira a Bari, proprio contro di noi (ieri è tornato e il Bari ha segnato nuovamente quattro gol, a Ferrara, come col Parma nel turno che ha preceduto la nostra gara) o della contemporanea squalifica dei due difensori centrali bresciani, che unita all’assenza del lungodegente difensore centrale più forte, Cistana, ha fortemente penalizzato la squadra bresciana, in piena crisi alla luce delle sette sconfitte e dei soli due pareggi nelle ultime nove gare.

Infine occorre evitare assolutamente inutili, dannosi e irrealizzabili voli pindarici che ieri abbiamo, purtroppo, già sentito, come quello di poter raggiungere un eventuale preliminare, che non dista cinque punti come sentito erroneamente ieri sera, perché nella classifica avulsa con Pisa e Modena  siamo in svantaggio e i punti da recuperare sono sei, con  Palermo e Parma che devono ancora giocare oggi e che potrebbero portare a sette, sempre per gli scontri diretti sfavorevoli, il “gap” da recuperare con l’ottava.

Anche mantenendo fino alla fine la buona media tenuta da Castori dal suo ritorno, 1,57 punto a partita, si arriverebbe a quota 49,5, arrotondando per eccesso, 50 punti, lontani dagli almeno 55 che occorreranno molto probabilmente per arrivare ottavi. Per cui testa bassa e pedalare, pensiamo ad arrivare a quota 45 facendo punti anche sabato ad Ascoli dove troveremo una squadra ferita ma motivatissima dal cambio di allenatore. Chi si ferma è perduto!

Danilo Tedeschini