Grifo: al “Cabassi” due punti persi

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Grifo: al “Cabassi” due punti persi. Una grande mole di gioco non è stata concretizzata dai biancorossi. Ora si rischia di scivolare anche al terzo o quarto posto

 

Da quando, ormai più di cinque lustri fa, era la stagione 1994-95, i punti assegnati alla vittoria sono passati da due a tre, è iniziato l’eterno dilemma riguardante la valenza del pareggio, soprattutto se colto fuori casa: due punti persi o un punto guadagnato?

E’ quello che si chiedono in molti dopo lo zero a zero colto al “Cabassi” dal Perugia contro il Carpi.

Sinceramente la nostra sensazione è che siano due punti persi e cercheremo di spiegare il perchè.

Innanzi tutto perchè in terra emiliana il Perugia ha fornito l’ennesima buona prova di squadra, cercando per tutta la gara il successo pieno e lasciando le briciole in fase offensiva alla formazione di mister Pochesci, resasi pericolosa soltanto in un’occasione nel finale.

Altra grande prestazione, quindi, della difesa biancorossa, solo due gol subiti nelle ultime sette gare, con il trio formato da Angella, Monaco e Sgarbi, ormai da considerarsi, a tutti gli effetti, quello titolare.

Non ha demeritato neanche il reparto di centrocampo, nonostante il rientro di Burrai in cabina di regia, con il ritorno di Moscati in quello di mezzala al posto di Dragomir, non sia stato di certo esaltante.

Proprio le due mezzale, Moscati e Sounas sono apparse le pedine più in palla del reparto e se proprio c’è da fare un piccolo appunto al bravo mister Caserta è quello di aver rinunciato per tutti gli oltre novanta minuti dell’incontro a Dragomir, apparso tra i migliori nelle ultime partite, anche perchè i numeri sentenziano impietosamente che con Burrai in campo il Grifo ha totalizzato 5 punti in 5 gare, un solo punto a partita di media, mentre senza Burrai i punti conquistati in 6 gare sono stati ben 16, ad una media di 2,66 punti a partita.

Purtroppo la grande prestazione della difesa e la prova convincente del centrocampo è stata vanificata, ancora una volta, dalla scarsa prolificità degli avanti biancorossi, i titolari Melchiorri e Bianchimano e il subentrato Minesso, adattato a punta per l’indisponibilità dell’infortunato Murano, ma anche dall’imprecisione sotto rete di qualche altro compagno, Sounas, Rosi e Sgarbi.

Insomma, un Perugia padrone della gara per buona parte dell’incontro, non solo non è riuscito a segnare ma non è neanche mai riuscito a centrare la porta di Rossini.

E il mancato successo in una gara che, sotto il profilo del gioco, il Grifo avrebbe meritato di far sua non può non creare rammarico per i due punti persi.

Anche perchè il pari fa perdere la vetta della classifica, appena conquistata, ai grifoni visto che il Padova ha subito cancellato la “scoppola” rimediata mercoledì al “Curi” rifilando tre gol al Matelica nella gara dell’“Euganeo”, con il Grifo scivolato, al momento, al secondo posto a due lunghezze dai biancoscudati.

Ma non finisce qui perchè esiste il concreto rischio di retrocedere al terzo, se non addirittura al quarto posto. Presumibilmente, infatti, domani il Giudice Sportivo potrebbe sanzionare il tre a zero a tavolino ai danni dell’Imolese, visto che la gara del “Galli” contro gli altoatesini non si è potuta giocare per il mancato funzionamento di una delle quattro torri-luce dello stadio imolese.

Stasera, poi, è in programma a Mantova il posticipo con il Modena e, in caso di successo degli emiliani, anche la formazione di mister Mignani scavalcherebbe il Perugia.

Ecco spiegato perchè il pareggio di Carpi, che, ripetiamo, sta assolutamente stretto alla formazione di mister Caserta, equivale, a nostro modesto parere, a due punti persi, con tutto il rispetto dovuto alla squadra di mister Pochesci che ha disputato una gara gagliarda, di sacrificio, perfettamente conscia del divario tecnico esistente a suo sfavore, sopperito con grande abnegazione e dinamismo, cercando di limitare al massimo i pericoli verso la propria porta.

Forse il 3-0 contro il Padova ci aveva illuso un po’ tutti sul fatto che i problemi offensivi fossero stati definitivamente accantonati, ma nella gara di oggi, al di là del grande impegno della coppia Bianchimano-Melchiorri, grossi pericoli non sono stati portati, a dispetto del volume di gioco svolto ma, soprattutto, con l’assenza di Murano si è avuta la conferma che i soli tre attaccanti in rosa (Minesso o Sounas di punta sono solo dei ripieghi forzati) sono numericamente troppo pochi per una squadra che ha come unico obiettivo quello di arrivare PRIMA!

E’ chiaro quindi che in queste ultime otto gare del girone d’andata Fabio Caserta, per il reparto offensivo, dovrà fare di necessità virtù.

Ma la società, che lo ha colpevolmente lasciato in queste ‘ambasce’ per tutta la prima parte del campionato, ha il dovere di reperire fin dall’apertura del mercato di Gennaio una punta di valore, in possesso di quelle qualità umane tali da non alterare il perfetto equilibrio del gruppo creato dal tecnico. Solo così il Perugia potrà seriamente aspirare a centrare l’obiettivo.

E intanto, sabato sera, è in programma al “Curi” il derby col Gubbio. I quattordici punti di differenza in classifica la dicono lunga sul valore delle due formazioni, ma non devono far pensare ad una passeggiata perchè il Gubbio è comunque una squadra che vince sì pochissimo, ma pareggia spesso e incassa pochi gol e poi il derby rimane sempre una gara a se stante.

Detto questo, ai grifoni serviranno esclusivamente i tre punti, per potersi riavvicinare alla vetta e per caricarsi al meglio al big match del “Druso” contro il Sudtirol, in programma per la domenica successiva a Bolzano.

Danilo Tedeschini