Grifo: c’è del rammarico

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Grifo: c'è del rammarico. Contro il Cittadella una gara alla portata. Non tutta colpa di Iemmello, ma anche una difesa Angella dipendente

Grifo: c’è del rammarico. Contro il Cittadella una gara alla portata. Non tutta colpa di Iemmello, ma anche di una difesa Angella dipendente”

 

L’unico commento che mi sovviene dagli ultimi 2 turni di questa corsa forsennata per concludere il campionato 2019/20 è “peccato”.

Peccato perché il Grifo aveva fatto vedere cose egregie nella gara con il fortissimo Crotone.

Un Perugia compatto, organizzato, grintoso.

Una squadra “alla Cosmi”.

Un Grifo che aveva saputo assorbire senza particolari traumi l’espulsione di Di Chiara (sinceramente evitabile con maggiore buon senso…), giocandosela con un buon Crotone e rischiando di vincerla.

In alcuni momenti – al netto del tasso tecnico sicuramente più modesto – ci era parso di rivedere il Perugia di Cosmi, quello dei tempi d’oro dell’era Gaucci.

E condivisibilissime sono le dichiarazioni de “L’Uomo del Ponte”, il quale si è detto sicuro che con il pubblico, con il supporto dei “freghi della Nord”, avremmo riportato a casa i 3 punti.

Beh, il sottoscritto che è tra quelli che osteggia il calcio senza pubblico, non può che essere d’accordo con Serse: con noi sugli spalti a tifare Grifo – seppur in inferiorità numerica – avremmo vinto la gara con i calabresi.

Un pareggio, in ogni caso, ottimo vista – da una parte – la situazione di classifica dei biancorossi e dall’altra la caratura dell’avversario: tra i più seri candidati alla promozione diretta.

I 4 punti delle prime due gare della ripresa post-Covid – uniti ai 3 con la Salernitana pre-lockdown – ci avevano allontanato dai playout ed avvicinato ai playoff.

L’unico limite emerso – evidenziato dal sottoscritto anche la scorsa settimana davanti alle telecamere di SportPerugia – è una difesa “Angella-dipendente”.

Il nostro reparto arretrato è visibilmente legato – sia sotto il profilo tattico, che soprattutto organizzativo – alla presenza dell’esperto centrale fiorentino, vero leader della nostra difesa.

Purtroppo (“peccato”) nella gara di lunedì sera il buon Venturato ha fermato la striscia positiva facendoci l’ennesimo sgambetto e doppiando il 2-0 dell’andata al Curi.

Ma non è tutto merito del pur buono Cittadella e di un Paleari in grande spolvero.

Una discreta mano gliel’abbiamo data noi, l’arbitro ed i “muscoli di cristallo” di Angella.

Ho visto – per lo meno nella prima parte della gara – un Grifo niente male, al netto dell’evidente affaticamento che entrambe le squadre hanno ben presto mostrato.

Ma la limpida occasione da gol mancata da Iemmello, il quale sembra aver lasciato il suo “piede magico” a Febbraio, ha segnato la gara a nostro sfavore.

Purtroppo siamo ormai abituati a “film” del genere: il Grifo parte bene, fallisce una (o più) chiara occasione da gol – la quale meglio sfruttata avrebbe instradato la gara su binari ben diversi – e perde la partita.

Ma non è tutta “colpa” di Iemmello.

Sarebbe ingeneroso nei confronti dell’attaccante calabrese che in tante altre occasioni ci ha tolto le castagne dal fuoco e che solo pochi giorni prima aveva fatto una vera e propria magia ad Ascoli.

Da una parte c’erano i veneti, come al solito disposti mirabilmente in campo dal “solito” Venturato.

Rocciosi, coperti, pronti a pungere in contropiede, con un Paleari in stato di grazia, nonostante anche loro abbiano sofferto un evidente (quanto comprensibile) calo di forma nella seconda parte della gara.

Dall’altra l’uscita al 22mo per l’ennesimo infortunio muscolare di Angella che ha visibilmente squilibrato il reparto difensivo del Grifo, nonostante la buona volontà dei rimasti in campo.

E lì il Cittadella ha cominciato a capire che ce l’avrebbe potuta fare.

Ci si è infine messo un arbitraggio del tutto insufficiente a coronare la serataccia biancorossa.

Due rigori concessi ai veneti, di cui il primo palesemente inesistente, dato che il fallo di Rosi è iniziato ben fuori la nostra area.

Ed anche il secondo presenta forti dubbi, dato che l’azione è stata velocissima, concitata ed il tocco di mano di Mazzocchi ben poteva essere considerato involontario.

Peccato, perché con una vittoria (tranquillamente alla nostra portata) ci saremmo ritrovati ad un solo punto dai playoff e non agli odierni 4.

Almeno la zona playout è ancora a debita distanza a 6 punti.

Diventano, quindi, decisive le prossime gare in cui incontreremo tutte squadre con “fame” di punti come il Perugia.

Il Pordenone, che vede la promozione diretta a soli 3 punti.

Il Pescara che si deve mettere in sicurezza allontanandosi dai playout.

Il Cosenza che ha ancora qualche speranza di uscire dal pantano della retrocessione diretta.

Senza Angella, però, ho paura che sarà tutto molto più difficile.

Avv. Gian Luca Laurenzi