Grifo: fu vera gloria?

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Grifo: fu vera gloria? Le ottime sensazioni della gara col Frosinone cancellate dalla deludente prova di Empoli. Ma Oddo ha le sue responsabilità

Grifo: fu vera gloria? Le ottime sensazioni della gara col Frosinone cancellate dalla deludente prova di Empoli. Ma Oddo ha le sue responsabilità

 

“Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza”.

Questo famoso verso manzoniano si presta molto bene a descrivere il momento attuale del Perugia che, dopo la serata di gloria di martedi sera contro il Frosinone, aveva bisogno di una conferma contro la prima squadra incontrata tra quelle otto occupanti le zone nobili della classifica, visto che nelle prime cinque giornate il Grifo aveva giocato contro cinque delle otto squadre stazionanti nella parte destra della graduatoria.

Una piccola avvisaglia negativa in tal senso era già arrivata nel prmo pomeriggio quando il Frosinone non era andato oltre il pari casalingo contro il modesto Cosenza confermandosi squadra in piena crisi come si era evidenziato al “Curi” quattro giorni prima.

La sonora sconfitta del “Castellani” di fronte ad una signora squadra come l’Empoli ha poi contribuito a minare in parte quelle certezze emerse contro i ciociari.

Intendiamoci, il Perugia contro la squadra dei tanti ex grifoni, ben cinque tra campo e panchina, non è stato dominato come il tre a zero finale lascerebbe intendere ma sicuramente la prestazione della squadra di Oddo ha lasciato molto a desiderare.

E le responsabilità del tecnico in questo senso, sono apparse notevoli, alla luce dell’eccessivo turnover effettuato dall’allenatore pescarese, con ben cinque cambi iniziali rispetto alla gara col Frosinone, Mazzocchi al posto di Rosi sulla fascia destra, il ritorno di un insufficiente Sgarbi in luogo di Falasco e di Kouan, tra i pochi a salvarsi, in luogo di Falzerano, oltre all’opinabile scelta del deludente Balic al posto di Carraro.

Il tutto condito e miscelato dal cambio del modulo, con la riproposizione delle due punte, Falcinelli e Iemmello, con un solo trequartista alle spalle, Buonaiuto e Fernandes in panca.

Il Grifo non ha assimilato questi cambiamenti e, pronti via, dopo meno di un quarto d’ora si è trovato sotto di due gol, sovrastato dalla grinta di un Empoli perfetto, lo stesso, sia negli uomini che nel modulo, mandato in campo da Bucchi quattro giorni prima a Pisa nello spettacolare derby vinto all’ultimo tuffo.

La squadra, piano piano, dopo lo choc iniziale, ha ripreso campo e tenuto il possesso palla senza però mai impensierire Brignoli, rischiando anche di prendere il terzo gol con la conclusione velenosa di Bandinelli.

Nella ripresa arrivava l’unica vera occasione con la girata ravvicinata di Falcinelli, respinta da Brignoli, dopo aver rischiato di subire il terzo gol almeno in tre occasioni.

Terzo gol puntualmente arrivato nel finale grazie ad uno svarione di Mazzocchi che perdeva ingenuamente palla innestando l’azione vincente di Dezi, bravo ad assistere Mancuso, con la difesa imbambolata come in occasione delle prime due reti empolesi.

Capitolo difesa: Romagnoli e Maietta hanno dimostrato come e con chi deve essere formata una coppia centrale forte per puntare in alto.

Manca Angella ed è un’assenza importante ma che il centrale fiorentino fosse soggetto ad infortuni lo si sapeva e senza di lui è probabile che si continuerà a soffrire spesso.

Insomma un Grifo che, complici anche le opinabili scelte del tecnico, ha sbattuto sul primo vero scoglio stagionale, ridimensionando in parte le ottime sensazioni emerse contro il Frosinone.

Se si è trattato solo di un incidente di percorso o se il Perugia è destinato, come successo l’anno scorso, ad essere grande con le squadre di bassa classifica e piccolo con le squadre occupanti le posizioni importanti, lo scopriremo nei prossimi cinque turni, quando, dopo l’Empoli, affronterà consecutivamente altrettante formazioni d’alta quota, il Pisa in casa, il Benevento e la Salernitana in trasferta, l’Ascoli al “Curi” e il Crotone nuovamente fuori casa.

In queste gare Oddo dovrà attuare delle scelte definitive, anche se per certi versi dolorose. La nostra sensazione è che non si debba prescindere dall’“albero di Natale”, perchè negli anni Falcinelli si è trasformato in una prima punta, molto simile a Iemmello e sembra faticare come seconda.

Debba puntare su Carraro perchè Balic non sembra ancora adattatarsi alla B e riproporre sempre, come ha fatto il suo collega Bucchi, la formazione che aveva convinto in precedenza.

La prima controprova arriverà già venerdì sera, quando al “Curi” arriverà il coriaceo Pisa, contro il quale conquistare i tre punti diventa un obbligo.

Danilo Tedeschini