Grifo: il punto di Salerno non nasconde le pecche

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Grifo: il punto di Salerno non nasconde le pecche. Il gol di Buonaiuto nel finale mantiene il Perugia sesto in classifica, ma non maschera l'assenza di gioco e intensità

Grifo: il punto di Salerno non nasconde le pecche. Il gol di Buonaiuto nel finale mantiene il Perugia sesto in classifica, ma non maschera l’assenza di gioco e intensità

 

Se questa Salernitana e questo Perugia occupano rispettivamente la quinta e la sesta posizione in classsifica (determinata dalla peggior differenza reti nei confronti dell’Ascoli che condivide i quindici punti con le squadre di Ventura ed Oddo) è la conferma di come, evidentemente, il campionato di Serie B di quest’anno, quantomeno sul piano del gioco, sia proprio mediocre.

E’ questa la sensazione agrodolce che ci ha lasciato la scialba gara dell’“Arechi” nella quale il Perugia ha trovato al novantesimo un punto fortunato anche se meritato.

Fortunato non perchè arrivato alla fine del noioso match, ma perchè colto contro un avversario abituato a giocare solo di rimessa, apparso tutt’altro che irresistibile, falcidiato com’era nella circostanza e non solo da una serie industriale di assenze, ben otto tra titolari e seconde linee, che costringono da qualche domenica Ventura a mandare in campo quasi sempre gli stessi e a non poter trovare soluzioni alterntive valide in una panchina corta, con solo otto giocatori a disposizione.

E proprio grazie al vistoso calo a centrocampo dei granata nel finale, deterinato proprio dall’emergenza assenze della formazione di Ventura, soprattutto dopo l’uscita dal terreno di gioco ad un quarto d’ora dal termine del rientrante Akpa Akpro, uno dei migliori, costretto a giocare dall’inizio pur non avendo i novanta minuti nelle gambe, che il Perugia è riuscito a spingere di più nel finale trovando un pari giusto e meritato visto che l’avversario non aveva fatto niente di più dei grifoni durante la gara.

Un pareggio utile più per il morale che per la classifica (sarebbe stato sesto posto anche con la sconfitta, anche se per i punti e non per la peggiore differenza reti) ma quello che ha lasciato ancora una volta perplessi è la mancanza di gioco, di ritmo e di intensità palesata dai grifoni che stavolta non avevano di fronte una squadra più forte sul piano tecnico e più smaliziata, come accaduto invece a Benevento (anche se la squadra di Inzaghi a soli sette giorni di distanza ha rimediato un clamoroso, pesantissimo quattro a zero a Pescara).

La Salernitana, proprio per l’emergenza infortuni, era una squadra alla portata dei grifoni, che avevano il dovere di provare con determinazione, fin dall’inizio, a vincere la partita.

La squadra, invece, si è da subito adagiata sui ritmi lenti dei campani riuscendo a creare solo due occasioni in tutta la gara.

La prima, nelle fasi iniziali, con Iemmello, poi caduto nella sua solita abulia per il resto della gara, la cui conclusione è stata alzata in angolo da Micai. La seconda, quella del gol, al novantesimo, determinata dall’unica sortita offensiva di Rosi, con i granata stanchissimi che non pressavano più e conclusa dalla rasoiata vincente del subentrato Buonaiuto.

E meno male che anche i padroni di casa, oltre al vantaggio arrivato su un rigore non di certo solare, si sono resi pericolosi solo in un altro paio di circostanze, una per tempo, sempre con Lopez che, per fortuna, ha spedito entrambe le volte a lato le sue facili conclusioni.

Oddo aveva riproposto il suo prediletto “albero di Natale”, ma i miglioramenti si sono visti solo nel reparto difensivo.

A centrocampo Balic, sostituto dello squalificato Carraro, ha deluso ancora una volta, Dragomir, rigore ingenuo procurato a parte, non ha mai inciso, mentre Falzerano si è limitato al compitino, subendo, più che attaccando, Lopez, mal supportato com’era da un Fernandes inguardabile e giustamente sostituito da Oddo prima della fine del primo tempo. Ritorna titolare Capone ma l’ex pescarese, parte un paio di spunti non ha brillato.

E con queste perplessità sul gioco di Oddo la squadra è chiamata nuovamente a scendere in campo già tra due giorni contro l’Ascoli al “Curi”.

Squadra ostica quella del giovane tecnico Zanetti ma che fino ad ora, oltre a non aver mai pareggiato, cinque vittorie e quattro sconfitte nelle nove gare, si è fatta valere più in casa, dove ha colto nove dei quindici punti, che in trasferta, due vittorie e tre sconfitte lo ”score” esterno dei bianconeri che, al “Curi”, saranno oltretutto privi del loro attaccante più pericoloso, oltre che più veloce nelle ripartenze, Da Cruz, squalificato.

Il Grifo, dall’alto del suo buon rendimento interno, almeno in fatto di punti, dieci su dodici conquistati contro i solo cinque arrivati dalle trasferte, ha il sacrosanto dovere di approfittare di quanto accennato prima e di cogliere il successo pieno contro i marchigiani.

Non riuscirvi sarebbe penalizzante, anche perchè, sabato, si andrà a far visita al Crotone, la squadra che gioca il miglior calcio della B e che ieri ha meritatamente agguantato il Benevento in vetta alla classifica.

Danilo Tedeschini