Grifo, non è solo colpa di Gori: è da sei partite che non carburi

824
Inutile sparare sulla croce rossa. Sul banco degli
 

Dopo la preziosa, ma purtroppo, al momento episodica vittoria di Cittadella, l’unica nelle ultime sei partite, alla vigilia delle tre gare casalinghe consecutive in soli nove giorni, avevamo scritto che il sogno sarebbe stato il “full”, ovvero nove punti, ma che, poiché i sogni non portano punti, l’ideale più concreto sarebbe stato farne sette mentre racimolarne cinque avrebbe rappresentato quel minimo indispensabile per continuare a guidare il gruppetto di coda, leggermente sopra la zona a rischio.

Dopo il pari con il Frosinone, invece, è arrivata la meritata, sanguinosa sconfitta con la Reggina a riportare alla dura realtà coloro che, superficialmente, non si erano accorti che, nelle ultime cinque gare, prima di quella di ieri sera, il Perugia viaggiava alla media di un punto a partita, media che con la “tranvata” di ieri sera scende, con soli cinque punti nelle ultime sei gare, a 0,83 a partita. Una media da retrocessione diretta che, se ribadita nelle ultime sette gare, porterebbe il Grifo non solo a disputare il playout con lo svantaggio ma a rischiare la C.

E leggendo e ascoltando alcuni commenti a caldo, ancora una volta in maniera superficiale si addebita la sconfitta esclusivamente ai due clamorosi errori di Gori, per carità, ci sono e hanno spianato la strada alla rimonta reggina, dimenticando l’ennesima mancata reazione, sul piano dell’emotività e, soprattutto, del gioco, della squadra di Castori che, per la quindicesima volta su quindici, ripeto quindicesima, non la seconda o la terza, è stata incapace di rimontare e portare a casa punti dopo essere passata in svantaggio.

E’ questo dato che preoccupa fortemente in ottica salvezza, non la serata storta di un portiere che, per altro, aveva iniziato con una gran parata su Bouha e che, in questa stagione, dopo un inizio in sordina, ha avuto un rendimento molto alto, portando tanti punti alla causa del Perugia e che non meritava assolutamente la gogna mediatica della sostituzione, effettuata da Castori dopo il secondo errore, una mazzata psicologica che rischia seriamente di comprometterne la serenità e l’utilizzo di Gori in questo fondamentale finale di stagione.

Se all’assoluta mancanza di gioco e di reazione quando si tratta di rimontare e agli errori di Gori, ci aggiungiamo poi la formazione troppo giovane e inesperta schierata dal tecnico, fresca e pimpante nella prima mezzora, ma troppo inesperta e tecnicamente poco all’altezza in alcuni elementi, l’impalpabile Ekong, schierato centravanti titolare, su tutti, per fronteggiare una squadra di marpioni e tecnicamente più forte che, inizialmente bloccata mentalmente dalle troppe sconfitte precedenti, ha ripreso morale dopo il pari sovrastando nella ripresa i grifoni, la sconfitta ci sta tutta.

Già Ekong. Se questo ragazzo, ancora troppo acerbo, che non ha assolutamente colpe specifiche, doveva rappresentare nei piani di Santopadre e Castori, il sostituto di un centravanti esperto e fisicamente strutturato, oltre che prolifico, come Strizzolo e del suo sostituto Melchiorri, entrambi frettolosamente “sbolognati a Gennaio”, non ci si può certo meravigliare se il capocannoniere del Perugia sia un terzino, Casasola, con sette gol dei quali ben cinque su rigore. Anche perchè il gioco (brutto) di Castori, venticinque minuti iniziali di ieri a parte, non agevola certamente i centravanti, vedi ennesima prestazione incolore del subentrato Di Carmine.

Cancellieri, al debutto da titolare per l’infortunio nel riscaldamento di Lisi, ha disputato una discreta gara e nel momento in cui sarebbe servita ancor di più la sua spinta sulla fascia veniva sostituito da Paz, molto più difensivista e mai entrato in partita. Di Serio ha il grande merito del gol, anche questo arrivato grazie ad un’incertezza del portiere, stavolta Colombi, partito nettamente in ritardo sul tiro dell’ex Benevento, ma si è via via spento nella ripresa. Insufficiente Iannoni, volenteroso ma confusionario.

Quanto ai “veterani”, detto di Di Carmine, Kouan trequartista è un equivoco del calcio castoriano mentre Santoro, non in buona serata, conferma di essere più mezzala che regista. La difesa si è comportata abbastanza bene anche se il fuorigioco alto sul terzo gol di Canotto è stato fatto malissimo, vero Sgarbi?

E adesso? Il quartultimo posto certificato dal recupero perso ieri sera non è che la risultante degli errori del presidente e del tecnico, soprattutto in questa fase cruciale del campionato che vede il Perugia, come accennato, viaggiare ad una sconfortante media di meno di un punto a partita (alla fine dell’articolo, in basso, pubblichiamo la classifica delle squadre della parte destra della classifica in queste ultime sei giornate e il Perugia con cinque punti ha sotto, di due punti, solo Brescia e Benevento e di uno soltanto la Spal e il Modena, quest’ultima però, a trentanove punti reali.

La vittoria col Modena nel turno di Pasquetta, a questo punto, è indispensabile, ma l’avevamo detto anche con la Reggina ed invece è arrivata una sconfitta. Con i tre punti con i canarini, tutt’altro che scontati, non si completerebbe il trittico casalingo con il minimo indispensabile di cinque punti ma, se la vittoria dovesse essere accompagnata da buone notizie dagli altri campi, il Perugia potrebbe, comunque, presentarsi allo sprint finale delle ultime sei gare in una posizione migliore.

Al contrario, non riuscire a battere la squadra di mister Tesser, non solo metterebbe in serio pericolo la salvezza diretta, ma potrebbe riaprire per il Perugia, in caso di vittoria di una tra Benevento e Spal nello scontro diretto del “Vigorito”, anche l’amaro capitolo della retrocessione diretta che, con cinque lunghezze di vantaggio e una gara da recuperare, sembrava, ormai, archiviato.

Classifica delle ultime sei giornate

Cosenza 12
Como 11
Venezia 8
Ascoli 6
Cittadella 6
Perugia 5
Modena 4
Spal 4
Benevento 3
Brescia 3

Danilo Tedeschini