Il Curi è quinto ma l’affluenza è in calo

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Alla fine del girone di andata è tempo in genere di fare i primi bilanci stagionali. E in questo senso ce n’é uno tutt’altro che positivo per i grifoni, quello dei dati sulle presenze allo stadio. Avevamo già sottolineato a metà girone il decremento delle presenze al “Curi” in un altro nostro articolo ma quello che si ricava leggendo i dati di fine girone d’andata è piuttosto preoccupante e significativo. I dati che andremo ad elencare sono stati ricavati dall’Osservatorio del calcio italiano che segnala il forte incremento generale di presenze negli stadi di Serie B nel girone d’andata. Al termine della 21° giornata la media degli spettatori, 6.905 a partita, registra un incremento del 4.5% rispetto al dato finale dello scorso campionato che fu di 6.608. E’ il miglior risultato degli ultimi cinque anni, con un incremento del 20.9 % rispetto al 2013/14, del 42.1% rispetto al torneo 2012/13 e del 9.8% rispetto al 2011/12.
Il primato delle presenze è del “San Nicola” di Bari che fa registrare una media spettatori di 20.646 a partita con un incremento del 7.2%, unico stadio di B a superare la media di 20.000 presenze. Seguono il “Sant’Elia” di Cagliari, 12.352, il “Manuzzi” di Cesena 12.161 e l’”Arechi” di Salerno, 11.176, gli unici tre stadi, oltre a quello di Bari a superare ampiamente le diecimila presenze di media. E arriviamo al dato che ci riguarda da vicino perché il “Renato Curi” di Perugia, se da un lato si piazza al quinto posto con 9.162 spettatori di media, dall’altro detiene il poco piacevole primato dello stadio con ll più alto decremento di presenze rispetto allo scorso anno, ben il 15,4%, precedendo largamente in questa particolare classifica negativa il Vicenza, 7.387 presenze, con un decremento del -6.1%. Gli stadi che fanno invece registrare un sensibile aumento di spettatori sono il “Rigamonti” di Brescia,7.363 presenze, primo con un incremento del 23.8%, davanti al “Picco” di La Spezia, 7150 presenze con un incremento del 13,5% e all’”Adriatico” di Pescara, 7.188, secondo con un incremento del 2.6%. Al Perugia, come si può evidenziare, mancano circa 1700 spettatori di media a partita, circa 400 per il calo degli abbonati, i restanti 1300 per il calo di biglietti venduti di media in ogni incontro svoltosi al “Curi”, Calcolando una media di 18 euro a biglietto e moltiplicandolo per 17000 (dieci partite in totale per 1700 presenze in meno a partita), fanno oltre 300.000 euro di entrate in meno rispetto allo scorso anno per le casse societarie del Perugia, un tesoretto che poteva essere utilissimo in questo mercato di Gennaio che va ad aprirsi lunedì, fondamentale per poter rinforzare la squadra e migliorare il piazzamento dello scorso anno, obiettivo prefissato dalla società in estate e ribadito anche pochi giorni fa dal presidente Massimiliano Santopadre.

Danilo Tedeschini