Benassi: “Chichizola e Gabriel migliori portieri della B”

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L’ex numero 1 di Lecce e Perugia: “Io e l’argentino così simili così diversi… Bravo Alvini a dare subito un’impostazione”

 

Torna, sempre puntuale, la nostra rubrica “il doppio ex di giornata”. Così in occasione di Lecce-Perugia (gara in programma sabato 23 ottobre), abbiamo deciso di fare due chiacchiere con Massimiliano Benassi, portiere del Grifo dal 2008 al 2010 e del Lecce dal 2010 al 2013 e nella stagione 2015/2016.

Continui a seguire le due squadre?

“Sono sincero, continuo a seguirle ma un po’ più da lontano perché ora sto allenando gli under 16 della Fiorentina e il tempo a disposizione non è poi così tanto. Tuttavia, sono due piazze a cui sono ancora molto legato e in cui mi sono trovato benissimo. A distanza di anni sono rimasto un tifoso sia del Perugia che del Lecce”.

Parlando della stagione attuale, ti sei fatto un’idea di che squadre sono Perugia e Lecce? C’è qualche acquisto che ti ha sorpreso?

“Vedendo le rose, devo dire che entrambe hanno fatto un ottimo mercato, che definirei intelligente. Il Lecce ha Corvino, il quale punta moltissimo sulla ‘linea verde’ ed è molto bravo a scegliere i giovani, ai quali ha affiancato alcuni giocatori più esperti. Il Perugia lo stesso: in primis ha un ottimo allenatore che ha già ben organizzato la squadra, dandogli una propria impostazione. Inoltre ha anche 3-4 elementi che in serie B possono fare la differenza. Sarà una bella sfida, anche se ancora non dirà moltissimo per il proseguimento della stagione”.

Una curiosità: il Perugia quest’anno ha scelto Chichizola come estremo difensore, portiere che come caratteristiche fisiche ricorda molto Benassi: non il classico portiere alto 2 metri, ma molto esplosivo e reattivo. Ti rivedi in lui? Lo conosci?

“Il fisico è simile, il modo di parare un po’ diverso: come tutti i portieri sudamericani, hanno una scuola diversa rispetto alla nostra. Penso che sia tra i migliori portieri della categoria proprio insieme a Gabriel del Lecce. Quella di sabato sarà una bella sfida anche tra i due portieri. Chichizola l’ho visto dal vivo durante un ritiro a Pieve Santo Stefano e mi è piaciuto davvero tanto. In più è ben allenato da Gazzoli. Il Perugia, come si dice in questi casi, è in buone mani”.

La serie B è un campionato che tu conosci bene: molti la considerano una A2, anche se è dura per definizione.

“Tutti gli anni viene detto che la serie B è una A2, ma tra A e B c’è un abisso, molto più che tra C e B. Tuttavia ci sono sempre piazze che ambiscono a fare un campionato di vertice, così come c’è sempre una sorpresa. Lo scorso anno addirittura ne abbiamo avute 2 con Salernitana e Venezia che, alla vigilia, pochissimi avrebbero scommesso in una loro promozione. Di certo non erano le favorite. Benevento, Brescia e Lecce possono essere tra le principali indiziate per la vittoria del campionato ma ancora, ripeto, è presto per dirlo. Attenzione sempre al Cittadella che, in questi anni, ha dimostrato di essere capace di tutto”.

Passiamo al Benassi calciatore. A Perugia hai giocato in due delle stagioni più difficili del recente passato biancorosso. Ma tu, con le tue parate, hai conquistato il cuore dei tifosi e, se non sbaglio, hai vinto il trofeo miglior grifone.

“In tutte e due le stagioni ho vinto il trofeo miglior grifone e per me è un grandissimo motivo di orgoglio. Un premio di cui ne vado fiero e di cui sono molto geloso. Spero che in un domani si presenti l’occasione di tornare a Perugia, magari in un’altra veste. Mi piacerebbe molto. Ho giocato in tante piazze: Lecce e Perugia appunto, ma anche Arezzo e devo dire che mi hanno sempre voluto tutti bene. Quindi sono molto contento: quando lasci un bel ricordo, è sempre positivo”.

A Lecce, invece, hai fatto l’esordio in serie A. E hai avuto come allenatore Serse Cosmi, in un anno, anche in questo caso, molto difficile, ma avete lottato fino alla fine sfiorando l’impresa.

Serse è una persona molto seria e molto intelligente. Devo tanto a lui perchè mi ha dato sempre tantissima fiducia. Abbiamo un bel rapporto poiché il Mister è una persona molto vera, cosa che nel calcio non è facile trovare, anzi è merce rara. Di lui ho un grande ricordo. Mi ricordo che, negli spogliatoi, si finiva sempre a parlare del Grifo, avevamo una cosa in comune. Lui ha fatto la vera storia del Perugia, io sono stato di passaggio ma sono davvero orgoglioso di aver vestito una maglia così importante e di aver giocato in uno stadio come il Curi. Tornando alla serie A di Lecce, è stata un’annata particolare: siamo partiti male, poi è arrivato Cosmi e ci siamo ripresi alla grande. Purtroppo nel finale siamo arrivati stanchissimi, anche perché non avevamo una rosa ampia. Ci fossimo salvati avremmo compiuto un vero miracolo sportivo. Un peccato perché avevamo una grande società, guidata dalla famiglia Semeraro, ed eravamo trascinati da un tifo clamoroso”.

E ora cosa fai?

“La mia testa è ancora quella del giocatore ma, purtroppo, gli anni passano. Ora faccio il preparatore dei portieri dell’Under 16 della Fiorentina e spero di fare una carriera importante in questo settore. Anche se, non ti nego, che mi piacerebbe, o quantomeno provare, allenare una squadra. Sto studiando e, per ora, cerco di sfruttare al meglio questa occasione importante che mi è capitata alla Fiorentina”.

Intervista a cura di Michele Mencaroni