Il Grifo a livello nazionale: “A Perugia suicidio calcistico”

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Il Grifo a livello nazionale: “A Perugia suicidio calcistico”. Il giornalismo sportivo si interroga sulla discesa all’inferno dei biancorossi. Pesanti attacchi di Criscitiello e Pedullà alla società

 

Dopo aver tastato la “temperatura” dell’ambiente perugino, diamo ora uno sguardo sul come ha reagito il giornalismo sportivo nazionale alla retrocessione in C del Grifo.

Le impressioni generali sono di incredulità e stupore verso una discesa che apparentemente non trova spiegazioni logiche.

Delle risposte se le danno i due volti più noti di Sportitalia, i giornalisti Michele Criscitiello e Alfredo Pedullà.

Questo l’editoriale del primo, pubblicato nel portale Tuttomercatoweb del quale è direttore responsabile.

“In serie B abbiamo assistito, da spettatori non paganti, al suicidio calcistico del Perugia. Tutti colpevoli, quando si retrocede, ma quando il crollo è così vertiginoso la bandiera la porta sempre il Presidente. E mai, come in questo caso, il vero artefice della retrocessione degli umbri è lui: Santopadre. La sua gestione, negli anni, è stata discutibile e il suo destino era segnato. Ti può andare bene 1,2,3,4, 5 anni ma, nel bene e nel male, alla lunga raccogli ciò che semini. La semina del Perugia è stata molto deludente. Confusione e avidità. Il club non ha saputo creare uno zoccolo duro, allenatori di passaggio che duravano poco per poi essere sostituiti e troppe invasioni di campo del Presidente nella sfera tecnica. Un Direttore, Goretti, bravo nel vedere i calciatori ma debole nella gestione del gruppo e pessimo nel tenere le fila tra Presidente e squadra. Più un club manager che un vero Direttore. Santopadre dovrebbe darci la benedizione, invece, ci ha mandato una maledizione. Su Instagram spiega i motivi dei fallimenti e fa giri di parole portandoci in uno zoo più che metterci la faccia e spiegare il crollo calcistico. Un Presidente che prende Breda con la squadra quasi retrocessa ed esonera, ad una giornata dalla fine, l’allenatore che ti porta ai play off per sostituirlo con Nesta il quale fa due partite e finisce la stagione è il chiaro segnale della confusione societaria che regna a Perugia. Quest’anno la ciliegina nella pessima gestione tra Oddo, Cosmi e ancora Oddo dopo aver fatto un paio di telefonate disperate a Novellino e Colantuono. I rigori affossano il Perugia ma la verità è che la partita bisognava chiuderla ai supplementari. Con quale risultato? Perugia e Pescara in serie C, perché se vogliamo parlare degli abruzzesi dovremmo fare copia e incolla del discorso sul Perugia”.

Pedullà non è stato da meno nel bacchettare il club di Pian di Massiano.

“Il calcio è una cosa seria, estrema sintesi di programmazione, coerenza e scelte decise. L’esatto contrario di quanto hanno fatto Santopadre e Goretti a Perugia, il tandem che ha affossato un club glorioso e abituato a ben altri risultati. Per tutta la stagione non abbiamo fatto altro che osservare, allibiti, l’evolversi della situazione. Mai una scelta chiara, l’ulteriore fallimento con la scelta di richiamare Cosmi in panchina (un altro artefice del crac), addirittura la ricerca di un allenatore a gettone per i playout. Per poi decidere di andare avanti con Massimo Oddo, l’allenatore sfiduciato, esonerato, richiamato, un disastro. Santopadre e Goretti entrano nel libro nero della storia: loro, in tandem, hanno portato il Perugia all’inferno”.

Nicolò Brillo