Il Perugia ora è nella selva oscura

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Il Perugia ora è nella selva oscura. Lo 0-0 contro la Cremonese e i risultati dagli altri campi mettono il Grifo in una situazione scomoda. Decisivo il prossimo turno

Il Perugia ora è nella selva oscura. Lo 0-0 contro la Cremonese e i risultati dagli altri campi mettono il Grifo in una situazione scomoda. Decisivo il prossimo turno 

 

Un punticino, sudato, di speranza.

Questo il succo del tutt’altro che entusiasmante zero a zero casalingo ottenuto dal Perugia contro la Cremonese dell’ex Bisoli, tornato al “Curi” con l’evidente intento di portare a casa almeno un punto, dopo aver schierato in campo, come al solito, una squadra molto difensiva, con un laterale, Mogos, impiegato come esterno offensivo, tenendo in panchina l’uomo più pericoloso e più fantasioso, quel Piccolo, spesso bestia nera dei grifoni, pur di essere sicuro di non sbilanciare la sua squadra.

E contro questo tipo di atteggiamenti, si sa, l’asfittico attacco del Perugia soffre, soprattutto perchè il centrocampo, ridotto ai minimi termini numericamente e poco lucido, visto che giocano sempre gli stessi, di conseguenza negativamente condizionato dalla stanchezza dopo questo “tour de force”, non lo assiste a dovere.

E’ apparso poi evidente come la squadra, non abituata a lottare per la salvezza, giochi con la paura addosso e la prestazione non eccelsa, offerta anche ieri sera sul piano della manovra, apparsa molto slegata, ne è la dimostrazione.

Fortunatamente nelle tre circostanze in cui la Cremonese è stata pericolosa ci ha pensato San Vicario a chiudere la porta con i consueti interventi decisivi.

Bisogna sottolineare, però, che anche il portiere avversario Ravaglia ha compiuto un paio di ottime parate e che, soprattutto, l’occasione più ghiotta per vincere la gara ce l’hanno avuta proprio i grifoni ad una decina di minuti dalla fine, quando Kouan, nel goffo tentativo di far passare il tiro di Iemmello, si ergeva involontariamente a difensore aggiunto della Cremonese, respingendo incredibilmente, sulla linea di porta, il pallone scagliato dal centravanti che stava entrando.

Sarebbe stato un premio forse immeritato, vista la prova della formazione di Cosmi, ma graditissimo a questo punto del torneo e con questa classifica che, al momento vede il Perugia sestultimo, fuori dai playout, solo per i migliori scontri diretti nei confronti del Pescara, con cui condivide quota quarantadue.

Mister Cosmi, contro la Cremonese, ha concesso un turno di riposo a Rosi, schierando Angella al centro della difesa, con Gyomber e Falasco ai fianchi, con il reparto apparso migliorato anche se, senza i miracoli di Vicario e con una Cremonese meno rinunciataria, avremmo quasi certamente preso gol anche ieri.

Non ha variato il centrocampo, rientro di Falzerano a parte, dove Carraro e Nicolussi Caviglia, sembrano ormai ampiamente in riserva, lasciando, per quanto riguarda l’attacco, Iemmello in panchina, poi subentrato nella ripresa al suo sostituto Melchiorri, impalpabile in zona gol, che ha fatto coppia con Falcinelli, tornato al suo solito rendimento insufficiente dopo la breve parentesi dello spezzone di Cosenza, impreziosita dal suo primo gol su azione.

L’ennesima triste conferma, se ce ne fosse stato bisogno, della sterilità del Perugia che, dopo trentacinque partite, è la squadra che ha segnato di meno, derelitto Livorno, già retrocesso, escluso, e non non ci si può quindi meravigliare più di tanto di questa preoccupante posizione di classifica.

Con la Juve Stabia, oltretutto, che con la vittoria ottenuta nel finale contro il Chievo, grazie ad una rabbiosa rimonta da zero a due a tre a due, addirittura con un uomo in meno, è tornata pericolosamente ad una sola lunghezza da grifoni e delfini, ieri bloccati sull’uno a uno interno dal Frosinone.

Rabbia e orgoglio da buttare in campo, caratteristiche tipiche delle squadre abituate a lottare per la salvezza, che il Perugia non sembra possedere, motivo in più per preoccuparsi, a differenza, oltre che della già citata Juve Stabia, dell’Ascoli, che ieri ha espugnato Cittadella, del Venezia, clamorosamente corsaro al “Picco” di La Spezia o dello stesso Cosenza che, se pur staccato al terzultimo posto, è andato a battere il Pordenone al “Rocco” di Trieste.

Il prossimo turno, con il Perugia che andrà a far visita all’Entella sull’ostico sintetico di Chiavari, potrebbe risultare veramente decisivo visto che, oltre alla difficile gara dei grifoni contro una squadra in palla che, con il clamoroso successo in rimonta di Empoli, è tornata a sperare concretamente nel preliminare, alla luce dei soli tre punti di ritardo dal Pisa, ottavo, con cui, tra l’altro, può vantare gli scontri diretti positivi.

Ci saranno, infatti, anche due fondamentali scontri diretti, Trapani-Pescara e Venezia-Juve Stabia.

Se al “Penzo” vincesse il Venezia, oltre a rimanere al palo la Juve Stabia, per il Perugia probabilmente diventerebbe molto più facile l’ultimo turno, quello da disputare in trasferta contro la formazione lagunare visto che, a quel punto, la formazione di mister Dionisi, a quota quarantasette, o anche di più se dovesse fare punti anche a Cittadella alla penultima, sarebbe praticamente salva.

In caso di pareggio o, soprattutto, di malaugurato successo dei campani, invece, la situazione per il Perugia si complicherebbe di molto.

Quanto a Trapani-Pescara, se i siciliani non vincessero, sarebbero praticamente già retrocessi e verrebbero a Perugia scarichi, per cui per i grifoni si materializzerebbe una ghiotta occasione per conquistare tre punti che, al contrario, non ci sarebbe se il Trapani dovesse vincere, con la squadra di Castori che verrebbe, quindi, a giocarsi il tutto per tutto tre giorni dopo al “Curi”, anche perchè all’ultima ospiterebbe un Crotone appagato per la matematica promozione diretta, ormai vicinissima.

Ma, al contempo, una mancata vittoria dei siciliani darebbe ossigeno puro al Pescara, soprattutto nel caso che i biancazzurri dovessero fare bottino pieno, Pescara che, tra tutte le contendenti, è quella che può godere del calendario più facile, visto che dopo Trapani avrà il Livorno in casa, per poi chiudere a Verona contro un Chievo che, in teoria, continuando nel trend di queste ultime gare, potrebbe anche risultare fuori dai giochi per il preliminare.

Ecco perchè il prossimo turno è un bivio fondamentale e un’eventuale vittoria dei grifoni, che a Chiavari saranno privi probabilmente dell’infortunato Di Chiara come l’Entella del talentuoso trequartista Schenetti, anche lui squalificato, ancorché difficilissima da conquistare, potrebbe indirizzarli definitivamente verso la giusta strada, quella della salvezza.

Danilo Tedeschini