Il responso di Perugia-Brescia: a Iemmello serve un “partner”

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Il responso di Perugia-Brescia: a Iemmello serve un

Il responso di Perugia-Brescia: a Iemmello serve un “partner”. La squadra meglio con due punte che con due trequartisti

 

Nelle gare amichevoli e di Coppa Italia tra luglio e agosto è sempre giusto lasciare da parte il risultato e andare ad analizzare aspetti tecnici e tattici di una squadra.

Certo, la vittoria è sempre auspicabile, perchè vincere aiuta a vincere. Tuttavia, alle volte, il risultato in se può essere fuorviante e distogliere l’attenzione dalle carenze e criticità di una rosa.

Ma cosa ci ha detto Perugia-Brescia? Quali le considerazioni da fare a una settimana dall’esordio in campionato?

Partiamo dal portiere. Guglielmo Vicario al momento si sta ben comportando, nonostante non sia mai stato severamente impegnato nei primi due impegni ufficiali di questa stagione.

La sensazione è che la fiducia aumenti gara dopo gara, nonostante un esordio al “Curi” bagnato da un mezzo errore sul gol di Mancini.

Sulla difesa Oddo sta compiendo un grande sforzo per migliorarla e renderla funzionale alla propria idea di gioco.

I meccanismi stanno migliorando, anche se si sente l’assenza di un vero leader. Che possa esserlo Angella? Ce lo auguriamo.

La mediana è particolarmente giovane e tecnica. Le mezzali ancora non sono sempre perfette: non c’è molta sincronia con l’attacco sui tempi di inserimento. Meglio nella fase di non possesso.

Si sente comunque la mancanza di un giocatore esperto e fisicamente strutturato.

Davanti non c’è molta armonia tra i due trequartisti (nella fattispecie Fernandes e Capone) e l’unica punta (Iemmello).

Iemmello si trova spesso troppo isolato e diventa facile preda dei centrali avversari, come contro il Brescia.

Molto meglio con una soluzione tattica differente come quella adottata nel secondo tempo con l’ingresso di Melchiorri prima e di Buonaiuto poi.

L’ex Foggia e Benevento, con un partner d’attacco a fianco, è molto più produttivo e nel vivo del gioco.

Con un Buonaiuto particolarmente ispirato alle loro spalle poi tutto diventa ancora più facile.

Mister Oddo, che pur essendo un tecnico giovane non è l’ultimo degli arrivati, fa bene a puntare sull’ “albero di natale” (4-3-2-1) e in generale sul suo credo calcistico.

Ma con gli uomini attualmente a disposizione è forse giusto riflettere su qualche piccola variante tattica, senza stravolgere il modulo.

Senza dimenticare che qualcosa “bolle” nella pentola del mercato…

Nicolò Brillo