Sulla via dei playoff: “Il fine giustifica i mezzi”

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Sulla via dei playoff: “Il fine giustifica i mezzi”. Il Perugia di Breda non incanta ma continua a vincere e gli spareggi promozione sono ormai una realtà

 

“Il fine giustifica i mezzi”. L’antico adagio machiavellico pare ormai essere la nuova dottrina calcistica brediana alla quale società e tifosi del Perugia, novelli San Paolo, sembrerebbero essersi convertiti, non sulla via di Damasco, ma su quella dei playoff.

Il quarto successo consecutivo, colto al “Curi” contro un ottimo Foggia, consolida infatti quell’ottavo posto che a Maggio garantirebbe la partecipazione al preliminare dei playoff.

Tanta roba se si considera che solo cinquanta giorni fa il Perugia di Breda, senza uno straccio di gioco, si trovava al limite della zona playout. E quale sia il dogma principale di questa nuova dottrina di Breda ce ne siamo resi conto, come col Palermo e a Frosinone, forse ancora di più che contro il Palermo e a Frosinone, anche contro i satanelli di mister Stroppa.

Squadra raccolta nella propria metà campo a protezione di una difesa che ha subito soltanto cinque gol nelle otto partite del girone di ritorno, ieri anche grazie alle grandi parate di Leali, strepitoso in almeno quattro occasioni, e, quando si può, palla lunga per l’anello d’oro offensivo Cerri-Di Carmine, venticinque gol in due, impreziosito ieri dai Diamanti incastonati.

Il giochino, efficace ma tutt’altro che spettacolare, Brescia a parte, partita vinta meritatamente dal Perugia, ha portato invece nelle altre tre gare, contro Palermo, Frosinone e Foggia, alla conquista di ben sei punti in più dei tre che si sarebbero potuti incamerare se queste partite fossero terminate con tre pareggi, sui quali nessuno, sul piano del gioco, avrebbe potuto obiettare.

Ed invece, anche grazie al prezioso e sempre gradito ausilio della Dea Bendata, è arrivato quel “full” di punti che ha fatto convertire Santopadre e Goretti, da sempre paladini del gioco spettacolare, al bredismo sparagnino e cinico, quello che, perdonateci, continua invece a non esaltare i pagani dal palato fine come chi vi scrive che, abituati da sempre ad ammirare allenatori come Zeman e Galeone, che hanno vinto sei campionati cadetti praticando un gioco spettacolare e divertente, uno il Gale, indimenticabile, proprio qui a Perugia, pur contenti della buona classifica raggiunta e non potrebbe essere altrimenti, stentano ancora a convertirsi alla nuova dottrina, alla quale ha, invece, aderito in massa la tifoseria che, giustamente, guarda al risultato più che al gioco.

E i risultati, le vittorie di fila, sono state quattro, impresa non da poco e all’orizzonte c’è addirittura, grazie al calendario che sabato vedrà il Grifo ancora impegnato al “Curi” contro uno Spezia che ha conquistato un solo punto nel doppio turno casalingo con Cesena e Ternana, la concreta  possibilità di raggiungere una strepitoso pokerissimo di vittorie. C’è da registrare però come una fetta di tifosi, nonostante i buoni risultati e la posizione in classifica raggiunta, anche ieri, nonostante l’importanza della gara, la discreta temperatura e, finalmente, l’assenza della pioggia, continui a disertare lo stadio (dei quasi novemilacinquecento tra paganti e abbonati, oltre millecinquecento, complimenti, erano foggiani).

Anche loro irriducibili pagani che stentano a convertirsi alla nuova dottrina brediana?

Danilo Tedeschini