A Verona il Grifo ritrova “DC10”

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A Verona il Grifo ritorva

A Verona il Grifo ritrova “DC10”. Prima da avversario per Di Carmine contro la sua ex squadra. Ma l’Hellas può contare su tante altre risorse

 

Sabato 27 ottobre (ore 18.00), il Perugia lancerà la sfida al Verona. Quella del “Bentegodi”, non sarà una sfida facile visto che i veneti, almeno sulla carta, sono tra le principali candidate alla promozione in serie A e, attualmente, sono al secondo posto.

Tuttavia, pur consapevoli della difficoltà della gara, ci sono alcuni elementi che potrebbero essere di conforti a Nesta e ai suoi uomini. Partendo proprio dai biancorossi, a Salerno il Grifo ha lanciato segnali importanti sia sul piano del gioco che della mentalità, riuscendo ad imporsi per quasi tutta la durata dell’incontro.

Forti di questo, nonostante il risultato finale, il Perugia dovrebbe ripartire proprio da questa sconfitta poiché questa potrebbe essere la strada giusta (il condizionale è quanto mai d’obbligo).

Passando agli avversari, invece, gli scaligeri come già detto sono al secondo posto in classifica, insieme al Palermo, grazie ai 14 punti realizzati in 8 gare, frutto di 4 vittorie 2 pareggi e 2 sconfitte.

Tuttavia, occorre sottolineare che i gialloblù stanno attraversando un periodo di flessione. Osservando gli ultimi risultati, infatti, vediamo che gli uomini del grande ex di giornata, Fabio Grosso, hanno ottenuto 1 solo punto nelle ultime 3 gare.

Altra statistica che potrebbe essere frutto di analisi è quella alle rete realizzate e subite dal Verona davanti al proprio pubblico: 7 fatte e 5 prese.

Curioso come, sin qui, gli uomini di Grosso hanno sempre subito gol nelle sfide al “Bentegodi”.

ORGANICO

Parlando dell’organico degli scaligeri, la rosa è di assoluto rispetto e valore, con elementi davvero importanti per la categoria. Il mercato è stato importante, con tanti movimenti e diversi colpi messi a segno dalla dirigenza scaligera.

Tutto ciò rientra nella “normalità” viste sia le ambizioni della piazza e il capitale da spendere (grazie al “famoso” paracadute): in seguito ad una retrocessione, un società abituata ad altri palcoscenici come quella del Verona, è normale faccia di tutto per ritornare nella massima serie – quindi grandi acquisti in entrata –, così come è normale che alcuni dei pezzi “pregiati” decidano di scendere di categoria – quindi perdite importanti.

Scendendo nel dettaglio, dopo due stagioni, il portiere brasiliano Nicolas è stato ceduto in prestito all’Udinese, con la porta gialloblù che è stata affidata a Silvestri. Come secondo, dalla Sampdoria, è arrivato Tozzo.

In difesa, le partenze di Alex Ferrari, Souprayen, Boldor e Felicioli, sono state ampiamente “rimpiazzate” con arrivi di rilievo. Dal fallimento del Bari, sono arrivati in Veneto l’esperto Marrone e il terzino sinistro Balkovec (una delle rivelazioni dello scorso campionato).

Insieme a loro, la difesa è stata rinforzata con altri 2 centrali e ben 3 terzini: Dawidowicz ed Empereur tra i primi, Almici, Eguelfi e l’ex Grifone Crescenzi, per quanto riguarda i secondi. Confermati, invece, Bianchetti e Caracciolo.

Passando alla mediana, tante partenze importanti. Hanno lasciato Verona, Fares, Valoti (entrambi alla Spal), i brasiliani Romulo e Bessa (entrambi al Genoa) e i due fratelli Zuculini. Anche se non è facile sostituire centrocampisti di un tale livello, la dirigenza scaligera si è, comunque, assicurata le prestazioni di mediani importanti, di cui due ex Grifoni.

L’acquisto che risalta è sicuramente quello di Laribi, ma non è da sottovalutare nemmeno l’approdo alla corte di Grosso del mediano scozzese Henderson (anche lui a Bari lo scorso anno). Completano  gli acquisti i due ex grifoni Colombatto e Gustafson. Sono rimasti in Veneto, Zaccagni, Calvano, Fossati e Danzi.

Per quanto riguarda l’attacco, questo è il reparto più forte della rosa scaligera e, forse, di tutta la serie B.

Oltre ad aver trattenuto un centravanti del calibro di Pazzini (nonostante i 34 anni, può ancora sostenere da solo il peso di tutto l’attacco), la società ha posto la ciliegina sulla torta con l’acquisto dell’ex Grifone Samuel Di Carmine. Di rilievo anche gli acquisti dell’ex Sassuolo, Ragusa e Cisse.

MODULO TATTICO

Grosso predilige il 4-2-3-1.

PROBABILE FORMAZIONE

Alcuni dubbi per Fabio Grosso, ma di abbondanza. In settimana, è stato recuperato anche Cisse che, probabilmente, sarà convocato. Lo stesso non può dirsi del polacco Dawidowicz, allenatosi ancora a parte.

Fatte queste premesse, in porta dovrebbe esserci Silvestri, davanti a lui i centrali dovrebbero essere Marrone e Caracciolo.

Ai lati ballottaggi in entrambe le fasce: a destra si contendono il posto Crescenzi e Almici, mentre a sinistra è “lotta” tra Eguelfi e Balkovec, con quest’ultimo in vantaggio.

In mediana, dovrebbe essere riproposto il duo Colombatto-Henderson, ma attenzione anche a Gustafson e Zaccagni.

In avanti, Laribi, Di Carmine e Ragusa dovrebbero supportare l’unica punta Pazzini, ma in questo ruolo Grosso ha diverse soluzioni (come Cisse, Tupta, Matos e il coreano Lee), quindi difficile fare pronostici.

VERONA (4-2-3-1): Silvestri, Crescenzi (Almici), Marrone, Caracciolo, Balkovec (Eguelfi); Colombatto, Henderson (Zaccagni/Gustafson); Laribi (Zaccagni/ Cisse/ Tupta/ Matos / Lee), Di Carmine, Ragusa (Zaccagni/ Cisse/ Tupta/ Matos / Lee); Pazzini (Di Carmine).

Michele Mencaroni