Ad Avellino un Perugia in “calo”

1400

Ad Avellino un Perugia in “calo”. La squadra di Breda ha sprecato un’ottima occasione per avvicinarsi alla serie A diretta. Segnali di flessione già contro Cremonese e Pro Vercelli

 

Emilio Angel Sanchez Vicario, discreto tennista spagnolo a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, più bravo come doppista che nel singolare, più famoso per essere il fratello della fuoriclasse Arantxa, tra le più forti tenniste dell’epoca, ebbe la sua grande occasione quando, negli ottavi di finale dell’Australian Open del 1992, dopo aver perso il primo set contro il monumento John McEnroe, rimontò alla grande il rivale vincendo due set, avendo poi a disposizione nel quarto il clamoroso match-point sul 6-5 a suo favore.

Ma Sanchez non riuscì a sfruttare la grande occasione e perse 6-8 il quarto set, con McEnroe che chiuse poi al quinto.

Ecco, la sensazione amara che abbiamo avuto ieri sera al termine della gara persa meritatamente dal Perugia ad Avellino, è stata la stessa che deve avere avuto Sanchez quel giorno, quella di aver fallito un’enorme occasione, il match-point del campionato dei grifoni che, dopo i favorevolissimi risultati di questo turno, con una vittoria al “Partenio-Lombardi” sarebbero rientrati a pieno titolo (a solo due lunghezze dal Palermo e dal Frosinone) nella lotta per la promozione diretta, un traguardo impensabile fino a due mesi fa.

Una prestazione deludente quella di Del Prete e compagni in Irpinia, che hanno subito l’Avellino sul piano fisico, non riuscendo mai ad impensierire il portiere avversario Lezzerini. Quali le cause? Ieri sera a caldo abbiamo sentito accuse ingenerose verso il tecnico Breda, reo di non aver avuto il coraggio di schierare in campo dall’inizio un modulo più offensivo, il 4-3-1-2, con Diamanti titolare dal primo minuto.

Ma come si può accusare il tecnico se proprio Diamanti, entrato sullo 0-1 dopo soli cinque minuti della ripresa, ha offerto una prestazione scadentissima, peggiore, a nostro parere, addirittura di quella mediocre offerta da Kouan a cui era subentrato.

Ecco se c’è proprio un appunto da fare al tecnico è magari proprio quello di aver preferito il nigeriano a Colombatto, con Bianco che, con l’argentino in campo avrebbe potuto agire lui da mezzala.

Ma sono solo chiacchiere a posteriori che lasciano il tempo che trovano.

La realtà è che il Grifo anche ad Avellino, come già accaduto a Cesena dove aveva pareggiato, in casa contro la Cremonese (quando per riuscire a segnare ad una formazione imbottita di riserve e in piena crisi, come dimostra anche lo zero a quattro casalingo subito dal Foggia dopo sette giorni, aveva impiegato un tempo e mezzo) e a Vercelli (dove, contro la formazione più modesta del campionato, c’erano volute due invenzioni di Di Carmine negli ultimi cinque minuti per venire a capo dell’incontro dopo una prestazione simile a quella di ieri), ha denotato un preoccupante calo d’intensità, pagato con la sconfitta non appena si è incontrato una squadra determinata e grintosa dopo la scossa del cambio di panchina.

Un calo d’intensità comune, fortunatamente, anche alle altre squadre di testa, Parma escluso, quasi tutte bloccate o sconfitte da squadre in lotta per non retrocedere che, proprio per non aver speso moltissimo sul piano fisico fino ad ora appaiono più fresche e più affamate in questa fase finale di un campionato sempre più modesto ed equilibrato verso il basso.

Non sono da tralasciare neanche le assenze di Paiac e Bandinelli, due elementi che danno dinamicità alla squadra di Breda.

Svanito il brevissimo sogno promozione diretta occorrerà adesso reagire subito, migliorando anche la condizione, perchè occorre blindare questi playoff provando magari ad evitare, migliorando l’attuale sesto posto, il trappolone del preliminare, cosa non semplice visto come sta marciando la quarta, il Parma.

Il calendario, in questo senso, ci mette di fronte subito due delle avversarie dirette, sabato al “Curi” il Venezia, immediato inseguitore dei grifoni, a tre lunghezze e il Carpi, nono, martedì sera al Cabassi” nel turno infrasettimanale.

Almeno quattro punti sono obbligatori in queste due gare per poter staccare anticipatamente il biglietto per i playoff e per non far scappare Bari e Parma.

Danilo Tedeschini