Da Benevento un segnale importante anche dalla “Dea Bendata” (foto Taddeo)

1571
 

foto Mario Taddeo – www.ottopagine.it

Durante un campionato lungo come quello di Serie B ci sono giornate importanti dove la fortuna ti volta le spalle o altre dove la “Dea Bendata” ti dà una mano e quella di Benevento rientra in questo secondo caso. Sgombriamo subito il campo da fraintendimenti, il Perugia al “Ciro Vigorito” non ha assolutamente rubato il punto conquistato contro un Benevento, confermatosi, come avevamo evidenziato in sede di presentazione del torneo, una delle squadre più forti a livello di organico della cadetteria e che, soprattutto nella ripresa, ha messo alla frusta i grifoni ma se la gara fosse terminata con la vittoria dei sanniti non ci sarebbe stato niente da dire alla luce delle due “paratone” compiute da Rosati e soprattutto dalle due traverse colpite dai padroni di casa e dal colpo di testa mandato fortunatamente alto da due passi,  all’ultimo secondo, da Venuti. Di contro, nonostante il solito buon gioco propositivo, soprattutto nella prima parte di gara, il Perugia è riuscito a far paura all’estremo difensore campano Cragno solo con una conclusione di Zeblì, da ottima posizione, spedita clamorosamente alle stelle e con una ficcante ripartenza nella ripresa, mal gestita purtroppo da Bonaiuto al momento dell’ultimo passaggio. Insomma la fortuna sembra aver restituito a Benevento parte di quanto aveva tolto loro nelle prime giornate, in particolare a Brescia e in casa contro il Bari e questo è un segnale importante da cogliere per il prosieguo del torneo. Non si può non sottolineare poi come il Benevento venisse da trenta partite consecutive nelle quali era sempre andato in rete ed essere riusciti ad interrompere questa lunga striscia positiva rende merito alla difesa perugina, priva all’ultimo momento di Monaco, rimpiazzato benissimo dal giovane Chiosa. Certo rimane il problema delle palle inattive, visto che per ben tre volte, in occasione della traversa colpita e della palla finita di poco fuori, entrambe su colpo di testa del ternano Lucioni e dall’altro colpo di testa nel finale di Venuti, tutte scaturite da punizioni o angoli, si è rimasti un po’ troppo fermi, compreso, in particolare nell’occasione finale, Rosati. Al “Vigorito”, complice l’iniziale assenza di Brighi, poi subentrato nel finale, è tornato a guidare il centrocampo biancorosso Ricci e il biondo giocatore romano è stato certamente all’altezza del compito, risultando per oltre un’ora, fino a quando le forze lo hanno sorretto, il migliore tra i grifoni. Note positive, palle inattive a parte, anche per la difesa con Chiosa, tornato, dopo le prime esperienze perugine sulla fascia, al suo ruolo naturale di centrale, autore di un’ottima prestazione. Davanti il Grifo ha invece punto poco, complice il periodo un po’ in calo di Nicastro e una prestazione così così di Di Carmine. Da censurare quella di Bonaiuto, subentrato a metà ripresa ad un positivo ma stanchissimo Guberti, come sottolineato anche da Bucchi in conferenza stampa. Quel che più conta, comunque, è che il Grifo torni a casa con un prezioso punto che le permette di salire al terzo posto in compagnia di altre tre formazioni, l’Entella, lo Spezia e il Carpi, prossimo avversario dei grifoni nell’immediato turno infrasettimanale di martedì sera, che arriverà al “Curi” ferito e arrabbiato per la sonora sconfitta rimediata nel derby di Ferrara con la Spal. Partita difficile come tutte, in questo pazzo, equilibratissimo campionato che vede a quasi un quarto del suo sviluppo, ben dodici squadre raccolte attualmente in un fazzoletto di cinque punti, addirittura sette in un solo punto, giocarsi attualmente le zone nobili del torneo, seconda promozione diretta compresa, alle spalle di un Verona che sembra già imprendibile. Il punto conquistato a Benevento è stato un segnale importante e col Carpi sarebbe fondamentale, anche se non sarà facile, conquistare quei tre punti che potrebbero allungare la classifica minandone l’attuale equilibrio, con i grifoni che potrebbero ritrovarsi addirittura ad un impensabile secondo posto.

Danilo Tedeschini