Bisoli? No Breda … che deja-vu!

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Grifo: Breda fa un passo indietro?. Il tecnico biancorosso, per la sfida di Venezia, potrebbe tornare al 4-3-1-2

Bisoli? No Breda … che deja-vu! Il Perugia visto contro l’Avellino ha ricordato quello di due stagioni fa guidato dall’ex grifone

 

Lunedì sera al Curi ho avuto una fortissima sensazione di deja-vu.

Forse complice la serata autunnale di pioggia, mi pareva di essere tornato nel 2016 col Grifo di Bisoli.

Anche Mister Breda – visto dalla prospettiva della Tribuna – in alcuni momenti poteva ricordare fisicamente il tecnico di Porretta Terme.

Ma soprattutto il Perugia in campo sembrava quello un po’ scialbo di Bisoli, che alla fine riusciva a strappare un affannoso pareggiaccio.

Dopo il Grifo di Bucchi – a cui è stato riconosciuto il miglior calcio della B – e la partenza scoppiettante di quello di Giunti – che ci aveva illusi tutti – mai avrei pensato di ritrovarmi in piena zona retrocessione e rimpiangere la scialba stagione 2015/16 in cui, alla fine, ci salvammo senza tanti patemi d’animo.

Ma si sa: per noi “anta” si stava meglio quando si stava peggio…

Al di là dell’ironia di cui – ormai si sa – non riesco a fare a meno ed al di là di fantasiosi parallelismi che lasciano il tempo che trovano, continuo ad essere preoccupato.

Innanzitutto per l’ennesimo pessimo arbitraggio, in linea con il livello qualitativo degli arbitri della categoria cadetta.

Lunedì al Curi c’erano, infatti, almeno 2 rigori netti non dati al Grifo, ma ci hanno dato l’unico rigore inesistente.

C’erano anche almeno un paio di possibili espulsioni agli Irpini.

Alla luce di ciò, capisco benissimo la rabbia del Presidente Santopadre che gli è costata una sanzione salata la settimana scorsa: in una lega professionistica non si possono tollerare arbitraggi del genere.

Ma soprattutto sono preoccupato per quello che continua ad emergere dalle ultime esternazioni da Pian di Massiano.

Innanzitutto nella conferenza pregara Breda ci ha rivelato che la squadra non ascoltava più Giunti, il quale aveva perso credibilità.

Affermazione forte, quanto verosimile (lo sospettavamo tutti), di cui, però, nessuno ci ha spiegato il motivo.

Com’è possibile, infatti, che in una squadra che vola, segna giubbate di gol, esprime un gioco spumeggiante ed entusiasmante, “improvvisamente” non ascolti più l’allenatore ed infili 5 umilianti sconfitte consecutive?

Condivido appieno la regola che ciò che succede nello spogliatoio lì deve rimanere, ma allora era perfettamente inutile tornare a parlare in conferenza stampa di Giunti, soprattutto sottolineando che aveva perso credibilità, alimentando ancora tutte le leggende che stanno girando per la città.

Leggende che non fanno per nulla bene al Grifo!

Giunti e l’ottobre 2017 sono ormai il passato: dimentichiamocene!

In secondo luogo la candida ammissione di Breda – nelle dichiarazioni post gara – di essere caduto nel primo tempo nel “tranello tattico” di Novellino.

L’inspiegabile iniziale formazione del Grifo – secondo Breda – sarebbe stata motivata dall’assetto tattico che egli si aspettava dall’Avellino (4-4-2), mentre “Monzon” ha mischiato le carte in tavola e si è presentato con tutt’altro assetto che ha messo in visibile difficoltà il Grifo, tant’è che si è andati all’intervallo sotto di un gol.

L’ennesimo dell’ex di turno.

É da apprezzare la grande onestà intellettuale del nostro Mister che ha ammesso l’errore e ci sta pure che una squadra abbia un assetto tattico iniziale che metta in difficoltà l’altra.

Soprattutto a destra – dove l’Avellino sfondava ad ogni discesa – e da dove è arrivata l’azione del momentaneo vantaggio degli Irpini.

Ci sta anche che si possa sbagliare la formazione.

Ciò che non ci sta è che Breda non abbia preso immediatamente gli opportuni provvedimenti.

Di operare subito – già nel corso del primo tempo – quegli innesti (Cerri e Terrani) fatti nel secondo e quegli aggiustamenti tattici che hanno permesso di riequilibrare la gara e di arrivare al pareggio.

Invece di regalare tutto il primo tempo agli avversari.

In terzo luogo – proprio su questo tema – non condivido le dichiarazioni di Breda che ha motivato tutto ciò con il fatto che sta conoscendo la squadra, sta studiando gli automatismi e voleva provare alcuni giocatori.

A parte il fatto che gli “esperimenti” andrebbero fatti in allenamento o in amichevole e non con i 3 punti in palio.

Ma forse Mister Breda non ha ben presente che non siamo ad Agosto in fase di preparazione.

Siamo a Novembre, già alla 13ma giornata, purtroppo a 2 soli punti dalla coda della classifica e non abbiamo più tempo per esperimenti.

Quello, poi, che non capisco affatto – ma ho sempre ammesso di non essere un tecnico, ma un tifoso – è che tutta la stagione scorsa, nonostante il bellissimo gioco espresso, è stata condizionata dalle carenze di attaccanti in organico.

Quest’anno che – da una parte – abbiamo ben 4 attaccanti in rosa, di cui 3 hanno segnato complessivamente già 15 gol e – dall’altra – non vinciamo una partita dal 23 settembre, Breda parte con un modulo ad una sola punta?!?

Per onestà – in ogni caso – va sottolineato anche che qualche timido segno di ripresa l’abbiamo visto, soprattutto nel secondo tempo, con il modulo a 2 punte.

E soprattutto per la prima volta siamo stati in grado di recuperare una gara in cui eravamo andati in svantaggio.

Spero, quindi, che quella riga di cui parlava il Presidente Santopadre nella sua conferenza stampa azzeri veramente tutto ciò che c’è stato prima: polemiche, dichiarazioni, “leggende”, ecc.

Che non si vada più a rinvangare – da parte di tutti, compresa la Società – il passato prossimo e tantomeno quello remoto…

Non si parli più di Giunti e di quello che è successo ne “l’ottobre nero”.

Che non si ricordino ancora fatti e polemiche di anni fa: il passato è passato, lasciamolo lì.

Si possa tutti veramente ricominciare da zero per l’amore del Grifo.

Se no non ne usciamo più…

Al netto di dichiarazioni ed atteggiamenti su cui auspico maggior cautela, quindi, Mister Breda ha il diritto di lavorare in tranquillità e di meritare – da parte di tutti noi – lo stesso credito che altri hanno avuto in passato.

Ci sono ancora 87 punti disponibili: per salvarci ce ne servono almeno la metà ed è quello il nostro obiettivo.

Anche perché – arrivati a questo punto – non abbiamo tante alternative.

E non sono più sufficienti le fantastiche, geniali “Pagelle del Tofa” a strapparci un sorriso.

Dulcis in fundo, voglio concludere con una nota di plauso nei confronti della nostra magnifica Curva Nord.

Nonostante tutto, sempre presente e sempre a sostenere il Perugia.

Ho condiviso particolarmente la scelta dei Gruppi di sostituire le consuete acclamazioni dei nomi dei calciatori alla lettura della formazione, con il coro per sottolineare che Perugia sono i suoi tifosi.

E noi tifosi saremo sempre al fianco del Grifo, della Maglia e dei Colori.

Punto.

Forza Grifo.

Avv. Gian Luca Laurenzi