Breda e Mercato: il Perugia va

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Breda:

Breda e Mercato: il Perugia va. L’allenatore, dopo tante critiche, ha disegnato una squadra solida e che fa punti. A gennaio sono arrivati gli innesti giusti

 

Ritengo il recupero casalingo con il Brescia la miglior partita di questa stagione 2017/18 – fin ora – compreso il periodo “magico” di inizio campionato.

E consentitemi di fare un po’ di autocelebrazioni, quando il 1 febbraio scorso scrivevo “Datemi del matto, dell’illuso, ma il mercato invernale dell’A.C. Perugia non mi è parso poi così male”.

La prova dei “nuovi” Gustafson, Magnani, Dellafiore, ecc… è la conferma che gli innesti sono stati di qualità.

O quando – solo poche settimane fa, dopo la gara con l’Entella – sostenevo che fosse inutile, dannoso per il Perugia ed irrispettoso nei confronti del mister mettere ad ogni gara in discussione la sua panchina

Breda può anche continuare a non piacere, ma – come scritto in quell’articolo – sta dimostrando grande professionalità, soprattutto per essere entrato in una situazione difficilissima, sapendo oltretutto di non essere amato dalla piazza.

E fino ad oggi il campo – unico Giudice Supremo – sta dando torto a tutti i suoi detrattori.

Ciò non significa che tutto ciò che è successo dal 23 settembre 2017, fino all’Empoli sia stato spazzato via da questi ultimi 16 punti, conditi da ottime prestazioni.

“Digerire” tutte le umiliazioni subite – tra cui la goleada di Udine – sarà molto difficile: ci vorrà del tempo e risultati…non solo qualche vittoria, ancorché bella.

Significa, però, che in Società nessuno si è arreso.

Probabilmente qualche critica (quantomeno quelle costruttive) non è rimasta inascoltata e il Perugia Calcio è intervenuto, non solo per salvare la stagione corrente.

Anche per creare una struttura, in modo da poter effettuare una programmazione che non guardi solo all’oggi, ma – forse – anche al domani.

Vedremo.

Ed all’indomani dell’ennesima bella vittoria c’è la corsa – come sosteneva Ennio Flaiano – a correre in aiuto del vincitore.

Gli stessi che nei social scrivevano pochi mesi fa “Santopadre vattene”, ora sono tornati a scrivere “grazie Pres”.

Sono curioso di sapere cosa scriveranno alla prossima sconfitta o alla prossima prova scialba.

Perché è chiaro – se non altro sotto il profilo statistico – che da qui al termine della stagione vi potranno essere sconfitte o brutte prove.

Ora però consentitemi un’ultima autocitazione.

La “pena” che promisi dopo la gara con il Pescara (“il primo che sento esaltarsi per la seconda vittoria consecutiva e ricominciare a guardare alla parte alta della classifica, lo sbatto dietro la lavagna in ginocchio sui ceci”) rimane valida.

Ed ancor più oggi che siamo entrati in zona Play Off, oltretutto con una gara da recuperare.

Siamo ad una decina di punti dalla salvezza matematica: arriviamoci e vi prometto che sarò il primo a fare voli Pindarici su questo campionato.

Sulla partita ci sarebbe tantissimo da dire, ma è stato fatto da altri meglio di me.

Meriterebbe, inoltre, un articolo intero solo lo scampolo di partita di Diamanti.

Erano anni che l’erba del Curi non veniva calpestata da piedi tanto sublimi.

E speriamo che il buongiorno si veda dal mattino.

Il fatto, poi, che entrambe le punte abbiano segnato e che il Brescia non sia stato mai veramente pericoloso dice tutto sull’andamento della gara.

Voglio, però, sottolineare un fatto.

Ritengo importantissima la reazione della squadra in campo ad un evento extrasportivo di cui parlerò più compiutamente più avanti.

Come ormai tutti sappiamo, al rientro dopo la fine del primo tempo i Grifoni hanno trovato il proprio spogliatoio svaligiato dai ladri che hanno rubato numerosi quanto preziosi effetti personali.

Eppure – nonostante un furto sia sempre un trauma per chi lo subisce – nel secondo tempo il rendimento in campo non è variato di un millimetro, rispetto alla prima frazione.

Nessuno di noi si è accorto che i Grifoni hanno iniziato a giocare il secondo tempo, con la consapevolezza che la loro intimità, i loro effetti personali erano stati violati.

Ciò – sotto il profilo agonistico – lo ritengo importantissimo.

É il segnale di una ritrovata forza morale e psicologica della squadra, nonché di un’altissima concentrazione agonistica.

E – probabilmente – la prova che il 2017 e tutti i suoi “mali di pancia” siano ormai definitivamente archiviati.

Non è da sottovalutare nemmeno la prova di martedì sotto il profilo della tenuta atletica.

Giocare con intensità fino al 90mo su un terreno fortemente appesantito da una settimana di pioggia e neve (i chilometri di Mustacchio ne sono l’emblema) ci dà l’idea di che tipo di preparazione fisica sia stata – finalmente – fatta.

Voglio concludere tornando brevemente sul furto al Curi.

Si stanno svolgendo le indagini con la doverosa riservatezza ed attenderemo gli sviluppi.

Alla luce dell’apparente facilità con cui i ladri siano penetrati nello spogliatoio ed usciti indisturbati col bottino, però, fa sorridere la rigidità con cui viene effettuata la preselezione ai tifosi.

Vengono filtrate addirittura le bottiglie d’acqua.

Il “Borghetti” viene servito senza tappo, dato che abbiamo una corposa statistica di morti e feriti a causa del lancio di bottigliette (di plastica) di caffè corretto…

E solo per come ora viene servito i responsabili di tale sacrilegio ai danni del Borghetti  – vera e propria istituzione per ogni tifoso allo stadio – andrebbero perseguiti per il reato di “lesa maestà”.

Vengono rigidamente esaminati documenti d’identità ed abbonamenti, verificando che corrispondano sempre.

Eppure sembra che ai ladri sia bastato indossare una casacca da stewart per penetrare indisturbati anche in aree “off limits” per chiunque.

Tutto ciò non per denigrare gli attuali sistemi di sicurezza – ci mancherebbe – ma solo per dire che anche in tema di sicurezza non è importante la quantità, ma la qualità.

E che – forse – non sono così importanti i tappi delle bottiglie, ma ben altro.

Sempre forza Grifo.

Avv. Gian Luca Laurenzi