Brescia da 10 e lode, il Grifo staziona in Purgatorio

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L'avversario del Grifo: un Brescia che pensa in grande. Il neo-promosso club del presidente Cellino ha fino ad ora trattenuto tutti i 'big' facendo acquisti mirati. E adesso anche Super Mario
Foto: sport.sky.it

Brescia da 10 e lode, il Grifo staziona in Purgatorio. Le rondinelle conquistano la A meritatamente, il Perugia continua a non vincere più al Curi. E a Verona è ufficialmente “Grosso” flop

 

Paradiso, Purgatorio ed Inferno di Dan.Te.

Paradiso

10 e lode – Brescia

Il Brescia supera di misura l’Ascoli in un “Rigamoti” colmo fino al limite dell’attuale capienza e vola in Serie A con due turni d’anticipo. Una promozione strameritata per la compagine del bravissimo mister Corini che, dopo essere subentrato a Suazo alla sesta giornata, ha trasformato le rondinelle conducendole in un’autentica cavalcata vincente, guidando con sagacia un collettivo perfetto, allestito dal presidente Cellino, impreziosito dal capocannoniere della B, Donnarumma, dal suo compagno di reparto Torregrossa, dal gioiello del centrocampo Tonali, già arrivato alla maglia della Nazionale maggiore e dalla vivacità di Bisoli, centrocampista col pallino del gol. Complimenti meritati a tutti!

9 – Cremonese

La Cremonese non si ferma più. Sotto di un gol a Carpi, recupera e vince la gara nella parte finale e, grazie a questi tre, preziosissimi punti, vola dentro la griglia playoff con i suoi quarantotto punti, condivisi con lo Spezia, che precede però i lombardi, ottavi, per la migliore differenza reti. La squadra di mister Rastelli nelle ultime sei gare ha totalizzato ben sedici punti. Rullo compressore!

8 – Livorno

Grande impresa del Livorno che sbanca il “Bentegodi” acuendo la crisi del Verona e, quel che più conta, sale al quintultimo posto con trentacinque punti. La formazione di mister Breda, dopo il periodo di buio caratterizzato da ben quattro sconfitte consecutive, sembra essere ritornata in linea di galleggiamento.

7 – Padova, Crotone e Foggia

Clamoroso, non al “Cibali”, ma all’“Euganeo”. Un Padova praticamente quasi retrocesso batte a sorpresa il Lecce rovinando la festa ai salentini che, se avessero vinto, sarebbero stati matematicamente promossi in Serie A, il bello del calcio. Il Padova aggancia il Carpi a quota ventinove ma rimane ultimo per i peggiori scontri diretti. Successo importantissimo del Crotone che, allo “Scida”, supera di misura il blasonato Benevento, salendo al tredicesimo posto con quaranta punti, ad un passo dalla matematica salvezza. Netta affermazione casalinga del Foggia sulla Salernitana. Con i tre punti conquistati la squadra di mister Grassadonia sale al quartultimo posto in virtù dei migliori scontri diretti nei confronti del Venezia, con cui condivide quota trentaquattro.

Purgatorio

6 – Cittadella, Spezia e Venezia

Pareggio senza gol del Cittadella a Perugia, con i veneti che escono dalla zona spareggi con il loro nono posto deteminato dalla migliore differenza reti nei confronti proprio degli umbri, anche loro a quota quarantasette. Buon pari per lo Spezia sul terreno del Palermo. Il prezioso punto incamerato consente ai liguri di rimanere al settimo posto con quarantotto punti, gli stessi della Cremonese, penalizzata, però, dagli scontri diretti. Il Venezia torna dalla trasferta di Cosenza con un bel punto che però non evita ai lagunari di scivolare al terzultimo posto per i penalizzanti scontri diretti col Foggia, anch’esso a trentaquattro punti.

5 – Perugia, Palermo e Cosenza

Ancora una gara senza vittoria per il Perugia, sono sei consecutive con tre sconfitte e tre pareggi, che non va oltre un deludente zero a zero nello scontro diretto casalingo col Cittadella. I grifoni retrocedono così al decimo posto a causa della peggiore differenza reti nei confronti proprio del Cittadella che li appariglia a quota quarantasette. Il Palermo non approfitta dei sorprendenti passi falsi del Lecce e del Benevento pareggiando in casa con lo Spezia e rimanendo al terzo posto con cinquantanove punti, a quattro lunghezze dal Lecce, secondo e con tre punti di vantaggio sui sanniti, quarti. Il Cosenza pareggia in casa uno a uno col Venezia nell’ultima gara interna del torneo. La squadra di Mister Braglia resta undicesima con gli stessi quarantatre punti dell’Ascoli, che precede grazie alla migliore differenza reti.

Inferno

4 – Ascoli

L’Ascoli, vittima sacrificale alla festa del Brescia, nonostante l’impegno soccombe di misura al “Rigamonti” e, a meno di clamorose debacle nelle ultime due gare delle altre concorrenti che lo precedono in graduatoria, rimane praticamente fuori dalla lotta per il preliminare con il suo dodicesimo posto a quota quarantatre, in compagnia del Cosenza che, però, grazie alla differenza reti precede i piceni in graduatoria.

3 – Benevento e Salernitana

Il Benevento torna da Crotone con una cocente sconfitta, visto che il gol degli squali è arrivato con la formazione di Bucchi in superiorità numerica. L’imprevista battuta d’arresto dei giallorossi complica la loro rincorsa al terzo posto del Palermo, avanti di tre lunghezze rispetto ai cinquantasei punti del Benevento. Grande occasione persa!

2 – Carpi

Ottava sconfitta casalinga per il Carpi, stavolta per mano della Cremonese. La squadra di mister Castori, in vantaggio fino ad un quarto d’ora dal termine, si fa rimontare dalla scatenata formazione grigiorossa e rimane al penultimo posto solo grazie ai migliori scontri diretti col Padova, con cui condivide i ventinove punti in classifica. Ormai solo la matematica tiene in vita gli emiliani.

1 – Lecce

Il Lecce perde incredibilmente in casa del Padova, ex fanalino di coda del torneo, gettando alle ortiche il primo match-point promozione. Salentini irriconoscibili, che hanno evidentemente peccato di presunzione dopo aver battuto la capolista Brescia tre giorni prima. Se il Palermo dovesse fare il pieno nelle ultime due gare, alla squadra di Liverani, seconda a quota sessantatre e che nella prossima giornata osserverà il turno di riposo, occorrerà battere lo Spezia in casa nell’ultima di campionato per poter centrare l’agognata promozione in Serie A.

0 – Fabio Grosso

C’è voluta la rovinosa sconfitta interna col Livorno per convincere il Presidente del Verona, Setti ad esonerare, forse tardivamente, l’allenatore gialloblu Fabio Grosso, la cui guida tecnica della “corazzata” scaligera non aveva mai convinto. Il deludente andamento tenuto a Verona fa il bis con quello avuto alla guida del Bari nello scorsa stagione, culminatoa con l’eliminazione al preliminare ad opera del Cittadella. Il Verona, dopo questa battuta d’arresto, pur rimanendo al sesto posto, rischia fortrmente di essere risucchiato nella bagarre per entrare nel preliminare avendo ormai solo due lunghezze di margine sul Cittadella, nono, cui renderà visita sabato pomeriggio. Un altro “Grosso” flop!

Dan.Te.