Brescia e Spezia da applausi, il Grifo rivede la luce

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Brescia e Spezia da applausi, il Grifo rivede la luce. Lombardi e liguri autori di un match che riconcilia col calcio, il Perugia ritrova il Paradiso con il blitz di Ascoli. Lo zero va a Padalino del Foggia

Brescia e Spezia da applausi, il Grifo rivede la luce. Lombardi e liguri autori di un match che riconcilia col calcio, il Perugia ritrova il Paradiso con il blitz di Ascoli. Lo zero va a Padalino del Foggia

 

Paradiso, Purgatorio e Inferno di Dan.Te.

Paradiso

10 – Brescia e Spezia

Le due squadre danno vita al “Rigamonti” alla partita di B più bella ed emozionante degli ultimi anni, uno spettacolare e tiratissimo quattro a quattro sotto la pioggia. Un magnifico Spezia passa per ben quattro volte in vantaggio ma un irriducibile Brescia riesce caparbiamente a raggiungerlo ogni volta, anche se l’ultima grazie ad un mezzo regalo del pessimo Di Paolo che concede un rigore molto, molto dubbio alle rondinelle. Sugli scudi Donnarumma, autore di una tripletta e lo spezzino Bidaoui, con una doppietta. Brescia che manca il sorpasso alla capolista Palermo rimanendo secondo, ad una sola lunghezza, a quota trentasei. Liguri che scivolano al nono posto con i loro ventotto punti. Complimenti a tutti i protagonisti, in primis ai due tecnici, Corini e Marino, per il grande spettacolo di calcio offerto!

9 – Perugia e Lecce

Dopo due pesanti sconfitte consecutive il Perugia risorge nel secondo tempo di Ascoli, rifilando tre gol ai deludenti padroni di casa. Nesta azzecca la mossa giusta nell’intervallo con l’ingresso di Han, autore del secondo gol, al posto di uno spento Vido e cambia il noioso equilibrio della gara. Umbri di nuovo dentro la griglia playoff con il loro ottavo posto a quota ventinove. Il Lecce sbanca con merito l’“Arechi” di Salerno e aggancia il Pescara a quota trentaquattro, rimanendo però quarto per lo scontro diretto perso in Abruzzo. Primo tempo perfetto della squadra di Liverani che nella ripresa si limita a controllare il ritorno della Salernitana, chiudendo meritatamente la contesa sul due a uno.

8 – Crotone

Il Crotone che non ti aspetti. La squadra di Stroppa va ad espugnare con merito proprio il terreno dello “Zaccheria”, tanto caro al tecnico rossoblu, con un micidiale uno-due ad inizio gara. Con questo successo esterno il Crotone aggancia il Carpi al quartultimo posto a quota diciassette, ma precedendolo per la migliore differenza reti.

7 – Cremonese, Cittadella, Venezia

La Cremonese conferma il buon momento di forma, ispirato anche dai rinforzi del mercato e batte meritatamente, con un gol per tempo, la capolista Palermo allo “Zini”. Grigiorossi a tre lunghezze dalla zona nobile con il loro undicesimo posto a quota ventisei. Torna alla vittoria il Cittadella, che rifila tre gol al Carpi al “Tombolato”. Veneti settimi, a pari trenta col Benevento che ha riposato, per lo scontro diretto perso con i sanniti. Il Venezia arpiona all’ultimo tuffo la vittoria nel derby casalingo col Padova grazie al rigore trasformato da Di Mariano. La squadra di Zenga aggancia l’Ascoli a quota venticinque e lo supera al dodicesimo posto grazie alla migliore differenza reti.

Purgatorio

6 – Pescara e Cosenza

Il Pescara torna dalla trasferta di Livorno con un punticino prezioso, anche se non molto meritato. I biancazzurri, dopo questo pareggio, vengono raggiunti dal Lecce a quota trentaquattro ma, grazie allo scontro diretto vinto, mantengono il terzo posto in graduatoria. Grande rimonta del Cosenza al “Bentegodi” che, sotto di due gol a metà ripresa, riesce a pareggiare contro il Verona, sfiorando addirittura il successo pieno. Calabresi sempre sestultimi ma ora con tre lunghezze di vantaggio sulla zona calda con i loro ventuno punti.

5 – Verona e Livorno

Ancora una mezza delusione per il Verona che, nel posticipo del “Monday Night” impatta in casa col Cosenza facendosi rimontare nel finale due gol di vantaggio. Scaligeri quinti con trentuno punti. Sfortunata prova dei labronici, due legni colpiti, che al “Picchi” non riescono ad andare oltre lo zero a zero contro il quotato Pescara. Il mancato successo casalingo fa di nuovo scivolare la formazione di mister Breda al penultimo posto con sedici punti.

Inferno

4 – Carpi, Padova

Ancora una sconfitta, stavolta in trasferta a Cittadella, per il Carpi, precipitato al terzultimo posto a quota diciassette, anche per la peggiore differenza reti rispetto al Crotone, anch’esso a diciassette punti. Alla squadra di mister Castori non sono evidentemente bastati i nuovi innesti arrivati in settimana. Sconfitta amara per il Padova nel derby del “Penzo” col Venezia. Dopo aver raggiunto il sospirato pari a cinque minuti dalla fine, subisce la rete decisiva su rigore in pieno recupero. La squadra di Bisoli è di nuovo fanalino di coda del torneo con quindici punti.

3 – Palermo

Seconda sconfitta consecutiva per il Palermo, che cade allo “Zini” contro un’ottima Cremonese. Nonostante il passo falso i siciliani riescono comunque a mantenere la prima posizione con i loro trentasette punti, uno in più del Brescia, secondo. Decisamente un momento no per i siciliani , obbligati a rimettersi subito in carreggiata.

2 – Salernitana

Un primo tempo tutto da dimenticare, terminato sotto di due gol, condiziona la gara della Salernitana, battuto di misura dal Lecce all’“Arechi”. La squadra di Gregucci dopo questa sconfitta esce dalla zona nobile, scivolando al decimo posto a quota ventisette.

1 – Ascoli

Tonfo casalingo dell’Ascoli, che subisce tre gol nella ripresa dal Perugia senza riuscire ad impensierire seriamente gli umbri. Con questa pesante battuta d’arresto i bianconeri scivolano al tredicesimo posto a causa della peggior differenza reti nei confronti del Venezia che lo appariglia a quota venticinque.

0 – Pasquale Padalino

Il Foggia perde meritatamente in casa contro il Crotone annullando quasi del tutto il vantaggio dei due punti di penalizzazione restituitigli in settimana. I rossoneri rimangono in zona playout con il quintultimo posto a quota diciotto. Una squadra che non fa più gioco e che nelle cinque gare con Padalino in panchina ha conquistato solo quattro punti, frutto di una sola vittoria, un pari e ben tre sconfitte. Forse l’esonero di Grassadonia, che nelle quattordici gare sulla panchina rossonera aveva invece conquistato diciassette punti, sta risultando molto avventato.

Dan.Te.