Calma e “gesso”, ma che goduria!

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Sinceramente non ritengo facile – quantomeno per il sottoscritto – commentare obiettivamente e con lucidità la “manita” rifilata dal Grifo all’Entella sabato, giocando una stupenda partita.

No, non sono impazzito (ancora…), né il vacchiano “enjoy!” di quest’estate mi ha dato alla testa, ma con ancora addosso le scorie dell’incredibile delusione patita un paio di mesi fa con il Benevento, in quei scellerati 180′ che ci hanno precluso la serie A (con il Carpi avremmo fatto passerella…), reiniziare la stagione con una bellissima prestazione – una vera e propria prova di forza – premiata dalla “manita”, c’è il concreto rischio – complice questo anomalo caldo di fine agosto – di montarmi la testa, inebriarmi, non capire più nulla e convincermi di aver raggiunto, fin da ora, la promozione di Maggio, commentando che – stavolta sì – siamo una corazzata, che uccideremo il campionato e bla, bla.

Ed invece il campionato è ancora lunghissimo e siamo solo all’inizio.

D’altra parte, però, non si può nemmeno cadere nell’eccesso opposto ed – all’indomani di una vittoria bella e schiacciante – “bussare a morto” come qualcuno che sostiene essere il risultato di Entella poi non così veritiero, in quanto abbiamo una rosa non ancora completa e l’Entella non si è dimostrato irresistibile; o qualcun altro che sostiene le due goleade con Benevento in Coppa e con l’Entella essere paradossalmente “pericolose” sia per l’illusione che la rosa sia completa così (ridaje!), ma soprattutto per la conseguente esaltazione che potrebbe far “montare la testa” allo spogliatoio ed alla tifoseria ed invece dobbiamo stare tutti con i piedi ben piantati a terra.

Chiariamoci subito qualche concetto:

  • per quanto mi riguarda 4-0 (col Benevento in Coppa) e 5-1 (con i Liguri) sono un problema solo per chi ha preso rispettivamente 4 pappine, uscendo dalla Coppa (e perdendo anche le prime due di campionato) e 5 pappine, non per il Grifo che le ha fatte: la goleada non è mai un problema per chi la fa, ma solo per chi la subisce.
  • A fare la radiografia della rosa sulla carta, ora dopo solo un paio di partite ufficiali, probabilmente qualcosa potrebbe pure mancare e nel proseguo della stagione le eventuali carenze emergeranno, ma mancano ancora 4 giorni al termine del calciomercato e non penso che Goretti e Pizzimenti abbiano già tirato i remi in barca e se ne siano andati “sotto il sole di Riccione”…
  • Bisogna stare sicuramente con i piedi per terra e non montarsi la testa, ma ritengo che Giunti – pur non essendo un tecnico di grande esperienza – lo è stato da calciatore, avendo giocato con una delle squadre più vincenti degli ultimi anni (Milan) ed avendo condiviso lo spogliatoio con grandissimi campioni: non penso che gli mancherà modo di ricordare alla sua “allegra brigata” di ragazzi che il campionato è ancora lungo e duro, che bisogna mantenere la concentrazione alta e che “una rondine non fa primavera”;
  • Noi tifosi abbiamo visto tanto bel calcio di vertice al Curi per illuderci che una “maneta” ci proietti già nell’Olimpo della serie cadetta…ma non per questo non ce la dobbiamo godere e festeggiare!!
  • Alla faccia di tutti quei campioni di dietrologia che, all’indomani del Benevento dicevano che in fondo la Società era contenta, perché non aveva alcuna intenzione di essere promossa, non avendone le possibilità economiche: l’attuale rosa smentisce miseramente ogni illazione. Seppur il calcio non è una scienza esatta e l’esito finale è quantomai incerto, nessuno potrà sostenere che l’A.C. Perugia non abbia costruito questa squadra per provare seriamente ad andare in A.

Sulla rosa, infatti, sicuramente da un esame sulla carta, qualcosa potrebbe mancare, ma ritengo che due partite non siano affatto sufficienti per dare un giudizio definitivo.

D’altronde, però – come detto – mancano solo pochi giorni al termine del mercato e se non si interviene entro la mezzanotte di giovedì, tocca aspettare la fine del girone di andata a gennaio 2018.

Ma al di là di tutto ciò, non voglio addentrarmi su aspetti tecnici (manca un centrocampista, piuttosto che un portiere, ecc.) sui quali denuncio tutta la mia incompetenza, ma voglio solo evidenziare la “particolarità” dell’ambiente perugino che non riesce ad essere contento nemmeno di un 1-5 in trasferta in un campo che negli ultimi anni avevamo sofferto e non poco.

E quindi deve per forza trovare carenze, problemi, ecc. conditi con le “solite” nostalgie.

L’anno di Bisoli, c’era la nostalgia di Camplone (ed allora non tutti i torti non c’erano…), l’anno scorso, qualcuno – nonostante il quarto posto ed il bel gioco – continuava a ricordare Camplone (Bisoli, per carità, no!).

Quest’anno pare che la nostalgia non sia per Bucchi (vivaddio!!), ma sia per Brignoli.

Ora non mi pare che il nostro ex portiere stia facendo un memorabile inizio di stagione, avendo beccato già 4 gol in 2 partite, ma non capisco cosa si possa imputare a Rosati.

OK, non è irresistibile fuori dai pali (ormai è noto), ma ci vogliamo già dimenticare le parate con il Benevento in Coppa?

Oppure il fatto che l’unico gol che abbia preso sabato sia stato su rigore (peraltro inesistente)?

Ci siamo già dimenticati che nello scellerato anno di Bisoli, se non fossero state le parate di Rosati, rischiavamo seriamente i playout?

Ci siamo dimenticati che tutti sostenevamo che se il primo anno di B avessimo avuto in porta Rosati, invece che Koprivec saremmo stati promossi?

Per rendere più sicuro un portiere servono due cose:

  1. smetterla di criticarlo se ha qualche incertezza, in quanto la tranquillità e la fiducia in sé stesso è fondamentale per un estremo difensore;
  2. rendere la difesa più forte, affinché debba uscire dai pali il meno possibile.

E per rendere la difesa più forte occorre un forte centrale, uno che soprattutto gli dia di testa, cosa che attualmente nella nostra difesa fa il solo Volta: se si deve prendere qualcuno entro giovedì, quindi, io voto su tutti per un forte centrale.

Voglio concludere con due note.

In primo luogo non posso esimermi dall’incensare anch’io il semisconosciuto Han, il quale alla prima partita da titolare, in un campionato duro come quello cadetto, ha siglato una tripletta, con colpi di classe cristallina, portandosi a casa il pallone. Questo è il segnale della “storica” competenza del nostro staff tecnico che fin dai tempi di Gaucci, fa emergere campioni. E se, in tempi recenti, Goldaniga fa a “sportellate” con Higuain e Spinazzola è cercato dalla Juve, vuol dire che lo “scouting” del Grifo funziona ancora benissimo, tenendo anche conto che due attuali Grifoni (Cerri e Frick) sono stati convocati in Nazionale Under 21. Ma non solo Han: ho visto un Colombatto fortissimo e – finalmente – abbiamo qualcuno in grado di essere pericoloso nei calci da fermo!

In secondo luogo i nostri magnifici tifosi, i quali – privati per il secondo anno consecutivo dall’esordio casalingo – si sono presentati in 400 a Chiavari, facendo capire a tutta la B che catino infernale sarà il Curi anche quest’anno.

Ora c’è l’esordio casalingo con il Pescara: “Zemanlandia” ribattezzato dai fans di un tecnico che non ha mai vinto nulla (ma ha sempre chiacchierato tanto…). Purtroppo avremo assenze importanti: i due convocati in Nazionale, Giunti ancora squalificato, ma soprattutto il nostro “signore del centrocampo” Brighi, anche lui squalificato.

Gli abruzzesi sono un avversario da rispettare, ma non da temere, perché – al netto delle assenze – è il Pescara (che viene al Curi) a dover essere intimorito dal Grifo e non noi da loro.

In ogni caso, già da domenica, a mercato chiuso ed avendo incontrato una delle candidate alla promozione, avremo un tassello in più su cosa è e su cosa potrà fare quest’anno il Perugia.

Forza Grifo!

Avv. Gian Luca Laurenzi