Di Carmine come Massaro: anche il Grifo ha il suo “Provvidenza”

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Di Carmine come Massaro: anche il Grifo ha il suo “Provvidenza”. Le gesta del centravanti biancorosso ricordano quelle dell’ex attaccante rossonero, che con i suoi gol ha fatto le fortune del Milan di Sacchi e Capello

 

Nel poderoso Milan di Sacchi e di Capello degli anni 80/90 giocava Daniele Massaro, il quale era uso risolvere partite dei rossoneri, che si avviavano a scialbi pareggi, all’improvviso con una delle sue fiammate e gol.

Per questo veniva chiamato dai tifosi e dalla stampa “Provvidenza”.

Ecco, dopo vent’anni abbondanti, anche il Grifo ha il suo “Provvidenza” e si chiama Samuel Di Carmine.

Anche se nell’azione del gol in zona “Cesarini” non vanno trascurati i grandi meriti di Cerri, il quale si conferma – oltre che bomber con 7 gol all’attivo – anche ottimo assist-man.

Se riuscisse a fare meno dribbling e giocare più di prima, sarebbe perfetto, ma alla fine ci accontentiamo anche così.

Incassiamo, quindi, 3 punti pesantissimi, quanto preziosissimi, che ci avvicinano ulteriormente alla quota salvezza.

OK, sono d’accordo con tutti quelli che mi dicono che i “miei” 55 sono troppi: va bene, sono sufficienti 50.

Il risultato di sabato, oltretutto, vendica l’ingiustizia subita dal Grifo all’andata e che fa innervosire – con nostro sommo godimento – Tedini, “stuzzicato” in conferenza stampa dall’amico Carlo Giulietti di “Vecchia Guardia”.

Sinceramente quello che non capisco stavolta sono i fischi alla squadra.

E non per il mantra del tifoso “il Grifo non si fischia mai”, che non mi appartiene.

Pur non avendo mai personalmente fischiato il Perugia, nemmeno nei momenti peggiori (non ce la faccio proprio…) ho sempre rivendicato il diritto del tifoso che viene allo stadio e paga, a manifestare dissenso sullo spettacolo che ha comprato.

E nemmeno per il fatto che gli stessi che fischiavano fino al novantesimomo, dopo due minuti al gol di Di Carmine, hanno applaudito, esultato ed acclamato la squadra.

Non capisco i fischi semplicemente perché arrivava al Curi una delle compagini più forti della B (sia come rosa, sia “politicamente”, come abbiamo visto all’andata…), anche se in un momento di difficoltà.

Speravamo veramente di prenderla “a pallonate”, schiacciarla per tutta la partita e fargliene 4?!?

È inutile fischiare Perugia di quest’anno: è ormai così, ci dobbiamo abituare.

Difficilmente irresistibile, gioco cauto, squadra coperta e poche idee.

Insomma: un organico fortissimo costruito chiaramente per andare in A che, purtroppo, fin ora non è riuscito a diventare squadra.

E finché il calcio sarà uno sport di squadra, si vince avendo una squadra forte in campo, non solo una rosa forte sulla carta.

Ed una rosa forte diventa squadra, soprattutto grazie a chi siede in panchina.

Quest’anno il Perugia, però, ha sbagliato ben due allenatori.

È successo, è inutile recriminare, guardiamo avanti e pensiamo solo a salvare la stagione.

Raggiungiamo quanto prima i 50 punti e tutto ciò che verrà oltre (se verrà), ben venga!!

Anche se le valutazioni sull’esperienza di Breda a Perugia, si dovranno fare a Maggio.

E magari Breda – risultati alla mano – chiuderà il becco a tutti i suoi detrattori.

Chissà…

Certo è che un bottino di 10 punti dall’inizio del girone di ritorno – su 15 disponibili – di cui ben 7 conquistati con Pescara, Parma e Palermo, non è niente male.

Tornando alla partita con i siciliani: un primo tempo, vinto ai punti dal Grifo, ma senza particolari emozioni da entrambe le parti, con i portieri rimasti inattivi.

Un secondo tempo, in cui – nonostante l’impegno e la grinta che (vivaddio e finalmente) non sono mai mancati – i Grifoni hanno visibilmente accusato il grande dispendio di energie, il campo pesante ed hanno permesso ai siciliani di essere più incisivi.

Eppure – nonostante l’evidente calo fisico – i Biancorossi non si sono arresi al pareggio ed il colpo vincente è arrivato con una fiammata Cerri-Di Carmine al 92mo.

Non ci saranno bel gioco ed idee – certo – ma c’è grinta, tenuta atletica e cinismo: mi pare che per come s’era messa qualche mese fa, per ora sta andando alla grande!

Anche l’incidenza degli infortuni (facendo tutti gli scongiuri che conosco) appare più bassa degli anni scorsi, sintomo dell’ottimo lavoro che lo staff atletico e medico hanno fatto e stanno facendo.

Un Mustacchio diligente nel quadro tattico della partita – anche se meno incisivo di Parma in fase di attacco – ma che ha corso e si è impegnato per tutta la partita, anche (e soprattutto) in fase di copertura, beccandosi fischi assolutamente ingiusti ed ingenerosi alla sua sostituzione.

In difesa Magnani ha confermato le sue ottime doti, ma soprattutto abbiamo scoperto un gigantesco Del Prete nell’inedito ruolo di centrale difensivo.

Ciò apre tutta una serie di ottime opzioni per il reparto arretrato quest’anno dimostratosi il più debole.

A centrocampo si è visto chiaramente che Bianco ha bisogno di giocare perché già è cresciuto da Parma, acquistando sicurezza ed autorevolezza e prendendo in mano le redini della squadra.

Purtroppo è stato sostituito visibilmente dolorante da Colombatto: speriamo che non sia nulla di grave.

Secondo me, con un Palermo disposto in quel modo, avrebbe dovuto giocare dall’inizio anche Bonaiuto: saremmo potuti essere ben più pericolosi con la sua velocità ed i suoi inserimenti.

In più c’è la notizia dell’ultim’ora dell’acquisto del bomber Diamanti, presentato al Curi sabato.

Se l’età e la forma fisica non avessero appannato le doti dell’attaccante, esso potrebbe essere un’alternativa di lusso ai nostri marcatori.

Decisivo è stato anche l’ottimo arbitraggio di Chiffi, da molti battezzato come portafortuna di Perugia, dato che su 10 partite dirette da lui il Grifo ha sempre riportato il risultato pieno.

Non penso che la fortuna centri molto.

Centra – a mio avviso – il fatto che con un arbitro come Chiffi, superiore alla media infima dei direttori di gara della B, il Grifo possa giocare senza ingiustizie e sviste a proprio danno.

Concludo come sempre con un paio di annotazioni sulla nostra tifoseria.

Ormai la maturità e la sensibilità civile dei Gruppi è fuori discussione e dovrebbe essere di esempio ai perugini.

Dopo, infatti, la mobilitazione a favore dei terremotati, sabato i “freghi” hanno lanciato una nuova sottoscrizione a favore del diritto allo studio e di aggiornamento degli ipovedendi e non vedenti.

Hanno raccolto ben € 2.500 contribuendo ai costosissimi costi di stampa di libri di studio in braille sostenuti dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che ogni anno garantisce un numero di volumi per studenti di ogni ordine e grado afflitti da disabilità.

Un ulteriore segnale fortissimo per tutti coloro che – in maniera alquanto superficiale e del tutto ingiusta – definiscono i Gruppi della Nord come violenti e teppisti…

L’altra annotazione è che finalmente giocatori sono tornati sotto la curva festeggiare con gli Ultra.

Speriamo che tutto ciò sia il preludio di un finale di stagione all’insegna della ritrovata unità.

E che il “maledetto” autunno 2017 sia ormai alle spalle.

Forza Grifo.

Avv. Gian Luca Laurenzi