Con il 3-5-2 un ‘ritmo’ da playout

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Nesta nuovo tecnico del Frosinone. L'ex Perugia è ufficialmente al timone dei ciociari

Con il 3-5-2 un ‘ritmo’ da playout. A Cosenza la prova che lo schieramento tattico ‘non calza’e soprattutto non dà risultati. Nesta ha salvato la panchina ma è arrivato il momento di cambiare

 

Uno dei segreti più importanti del tre-cinque-due, un modulo che a Perugia conosciamo molto bene avendolo potuto ammirare a lungo sia nel quadriennio di Cosmi in Serie A, sia con Camplone nella seconda parte del vittorioso campionato di C1 che in quello seguente in B, sempre col tecnico pescarese in panchina, è quello di poter avere degli esterni di fascia che sappiano fare bene sia la fase difensiva che quella offensiva.

E i vari Milanese e Ze Maria per Cosmi e il Moscati di allora e Franco, o il primo Del Prete o Faraoni e Crescenzi hanno fatto le fortune di Cosmi e di Camplone in quei campionati. Non vediamo, invece come possano fare le fortune di Nesta e del suo tre-cinque-due i Felicioli o i Falasco, i Mazzocchi o i Mustacchio, quest’ultimo per di più fuori ruolo.

E la prova se n’è avuta nel secondo tempo di Cosenza, quando Rubinacci, che stava sostituendo in panchina Nesta, espulso da pochi minuti, ha cambiato finalmente modulo passando al quattro-tre-uno-due con l’inserimento di Terrani, al posto dell’evanescente Mazzocchi.

La spiegazione del punticino rimediato a poco più di un quarto d’ora dalla fine a Cosenza, contro una squadra tecnicamente scarsa e che era ultima in classifica in quanto a punti, considerando che il Foggia sul campo ne ha totalizzati ben nove, è tutta qui.

Dopo un primo tempo inguardabile del Grifo, schierato ancora una volta col tre-cinque-due da Nesta, migliorato di pochissimo con l’ingresso di Kingsley in luogo di uno spento Moscati ad inizio ripresa, un primo tempo chiuso meritatamente in svantaggio di un gol, il Perugia è migliorato dopo il cambio di modulo attuato da Rubinacci pervenendo al pareggio col nuovo entrato Kingsley.

Intendiamoci, niente di trascendentale, ma almeno il Perugia è diventato padrone del gioco, con un Verre finalmente protagonista, approfittando anche del calo fisico e, soprattutto mentale, dei calabresi, che temevano di subire la terza rimonta in cinque gare, come poi accaduto. Un pareggio che salva la panchina a Nesta ed evita ai grifoni l’onta della zona playout ma la media di un punto a partita tenuta fin qui dalla squadra biancorossa, una media da playout, non è certo confortante, soprattutto perchè corredata da un’assenza di gioco derivata anche dall’insistere pedissequamente sul tre-cinque due.

Ci auguriamo che la mezzora finale col nuovo modulo possa finalmente aprire la breccia a nuove soluzioni altrimenti ci sarebbe di che preoccuparsi visti anche i pessimi approcci alla gara che continuano a susseguirsi, dei quali anche l’allenatore non può non sentirsi in parte responsabile e i soliti errori difensivi, stavolta di Felicioli, che hanno innescato la rete del vantaggio di Maniero. Alle viste c’è la gara interna di sabato contro il Venezia, una gara in cui l’unico imperativo sarà quello di conquistare i tre punti per poter dare un senso al “brodino” calabrese di oggi.

Ma per raggiungerlo occorrerà un Grifo migliore anche di quello dell’ultima mezzora di Cosenza perchè il Venezia, a differenza dei calabresi e a dispetto della sua classifica, è una buona squadra (sette, otto undicesimi sono quelli che hanno rifilato tre gol alla squadra di Nesta nel preliminare di quattro mesi fa, anche se pesa la cessione di Stulac) che paga probabilmente l’adattamento alla guida di prime squadre del suo allenatore Stefano Vecchi, bravissimo, invece, con i giovani dell’Inter con cui ha vinto tutto, anche alla luce dell’esonero nella precedente esperienza di Carpi di qualche anno fa. Insomma, una partita delicatissima che dovrà servire per risalire questa classifica deficitaria.

Non vincerla non sarebbe grave, anche perchè, se è pur vero che saremmo solo alla settima giornata, a meno di clamorosi colpi di scena nel verdetto odierno del Tfn, con la conferma definitiva del campionato a diciannove la settima di campionato equivarrebbe alla tredicesima della scorsa stagione, con sei partite in meno per poter recuperare.

Danilo Tedeschini