Cosmi: “Non mi faccio prendere in giro. Ora parlerò con la società”

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Cosmi: “Non mi faccio prendere in giro. Ora parlerò con la società”. Il tecnico biancorosso su tutte le furie con i suoi uomini dopo il k.o. di Frosinone

 

Un Cosmi furioso dopo la sconfitta contro il Frosinone, in cui il Grifo è apparso veramente spento. Queste le principali dichiarazioni.

“Credo che oggi abbiamo fatto un’ impresa: per perdere una partita così dovevamo impegnarci. Non era facile, ma ci siamo riusciti. È un andazzo che va interrotto subito. Grande paura di giocare la palla impensabile per certi giocatori. Fare meno di quello che ha fatto il Frosinone oggi significava uscire dal campo. Nel calcio conta chi è più furbo e chi vuol vincere le partite”.

“Equilibrio, il Frosinone ci aspettava perché aspettava un nostro errore e così è stato. Avevo avvertito i miei giocatori dicendo loro che per varie circostanze loro cercheranno di colpirci nei calci piazzati. Il modo di attaccare è stato inguardabile”.

“Vi avevo già detto che il nostro secondo cannoniere ha un gol più di Provedel quindi quando sento parlare di grande parco attaccanti mi viene da ridere. Non vedo bocche di fuoco. Non lo dico io, lo dicono i numeri. Il migliore? Oggi dico Carraro”.

“Paura? solo quella di una squadra che aveva perso una brutta partita in casa. Per il resto entriamo nella psichiatria. Effettivamente c’è insicurezza, ma non è una giustificazione”.

“E’ un andazzo che non mi piace per niente. Ora parlerò con la società perché a farmi prendere in tutti gli stadi d’Italia non ci sto. E non perché sono di Perugia, quello è un motivo in più. Non credo che il presidente sarà contento: ieri abbiamo parlato nuovamente alla squadra ma evidente non è servito a niente. Come recitava una striscione è finito il tempo dei baci. Non ci sto. E’ un campionato difficile e se pensiamo continuamente a chi dobbiamo raggiungere non vediamo chi aggancia noi e non pensate che quelle dietro sono più scarse di noi. In campo, questa percezione del pericolo non c’è e, quindi, probabilmente non c’è nemmeno fuori. bisogna ricordarglielo minuto dopo minuto. La rabbia è il minimo che una squadra deve esprimere, tutto il resto sono chiacchiere che riempono la settimana. Sarò intransigente”.