Il Curi resta il “Tallone d’Achille” del Grifo

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Vi è mai capitato di vedere un bambino girare indispettito attorno ad un piatto con un bel pezzo di torta appetitosa, che magari quel giorno non merita di mangiare, riuscire dopo tanto girare a prenderlo furtivamente per poi farlo cadere a terra sul più bello proprio mentre ne stava addentando compiaciuto il primo boccone? Bene, la metafora calza a pennello per la partita che il Perugia ha disputato contro il Trapani. Una gara bruttina nella quale il Perugia non ha giocato come al solito, ruminando calcio in maniera lenta e improduttiva nel primo tempo, migliorando leggermente la qualità del suo gioco nella ripresa ma senza dare mai veramente l’impressione di poter far sua l’intera posta. Tutto questo fino a sei minuti dal termine allorquando Francesco Nicastro riusciva a scardinare l’attenta difesa della squadra di Serse Cosmi, tutt’altro che meritevole dell’ultimo posto in classifica, infilando di testa, con un perfetto taglio sul primo palo, il portiere trapanese. Partita vinta? Terzo posto, ad un solo punto dalla seconda posizione, raggiunto? Neanche per sogno, perché come il bambino di cui sopra, il Grifo cadeva sul più bello, quando ormai il più sembrava fatto, facendosi uccellare solo due minuti dopo da Coronado (ancora lui!) al termine di una bella triangolazione del Trapani, con la difesa del Grifo imbambolata, rimasta colpevolmente a guardare. Un peccato perchè la vittoria avrebbe proiettato i grifoni nelle zone altissime, al terzo posto a pari punti col Cittadella, ma evidentemente ha ragione Bucchi quando dice che al momento  la squadra non è ancora pronta per certi discorsi. Ci siamo lasciati alle spalle il primo terzo di campionato ed il settimo posto del Perugia è comunque un buon piazzamento anche in funzione dell’equilibrio che regna alle spalle della capolista Verona, incappata contro il Novara in un’umiliante sconfitta casalinga. C’è però da rimarcare il diverso ruolino di marcia dei grifoni tra le gare disputate in trasferta e quelle al “Curi”. Fuori casa il Perugia ha conquistato ben dodici punti, frutto di tre successi esterni, tre pareggi ed una sola sconfitta, quella di Chiavari e viaggia ad una media inglese di più due, occupando il terzo posto assoluto nella particolare classifica delle gare esterne. Tutt’altra musica al “Renato” Curi dove il Grifo ha totalizzato solo undici punti in sette gare, con una media inglese di meno cinque, occupando soltanto l’undicesimo posto a pari merito con altre tre squadre, Bari, Spezia ed Avellino, nella classifica delle gare interne. Evidentemente, la gara con il Trapani ne è stata un’ulteriore dimostrazione, il Perugia fatica più del dovuto contro le formazioni che vengono a Perugia molto raccolte e che chiudono bene le fasce laterali. Col Trapani ha poi pesato molto anche l’assenza di Dezi, centrocampista molto bravo negli inserimenti sotto rete ma sembra cominciare ad evidenziarsi come nel dna del Perugia manchi qualcosina nelle partite interne. Bucchi ha chiamato in causa la troppa pressione che condizionerebbe le gare del “Curi”, affermando che se questa squadra viene lasciata tranquilla, come succede in trasferta, senza l’obbligo della vittoria a tutti i costi, è in grado di vincere con chiunque. Contro la squadra di Cosmi il Perugia ha giocato anche un po’ troppo sotto ritmo palesando una condizione fisica non eccelsa, segno che evidentemente dopo una brillante prima parte la squadra, si era intravisto anche a Pisa, sta un pochino rifiatando e questo in un campionato lungo come la Serie B ci sta tutto. Sabato si va ad Ascoli, gara insidiosa contro una formazione più forte di quanto l’attuale posizione in classifica lascerebbe intuire. Ascoli e Perugia sono le due provincie delle squadre di Serie B accomunate dal dramma del terremoto e sarebbe bello che le due società organizzassero qualcosa di particolare, sabato prossimo, per ricordare sia le vittime della provincia di Ascoli che i tanti senzatetto della nostra Valnerina.

Danilo Tedeschini