Deferimento Santopadre-Goretti: la giustizia sportiva lascia desiderare…

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La triade

Deferimento Santopadre-Goretti: la giustizia sportiva lascia desiderare… Quali i criteri per la valutazione del valore reale di un giocatore? E cosa rischia il Perugia?

 

Archiviata – con grande delusione – la “pazza” stagione 2017/18, non c’è nemmeno stato il tempo di “rompere le righe” che alcune questioni già tengono banco a Pian di Massiano.

Quella più dirompente è il deferimento di Santopadre-Goretti per i trasferimenti all’Atalanta di Mancini e Santopadre jr.

Riassumendo succintamente i fatti, la Procura Federale contesta a Massimiliano Santopadre e Roberto Goretti (nonché a Percassi e Sartori dell’Atalanta) le modalità, ma soprattutto i rispettivi prezzi dell’operazione di cessione alla società bergamasca di Mancini ed Alessandro Santopadre.

Il Perugia, quando nel 2015 acquistò Mancini dalla Fiorentina (che non viene mai nominata nel deferimento), stipulò con i viola un patto «che prevedeva la corresponsione di un premio di rendimento in favore di tale società, in caso di futura cessione del calciatore ad una società calcistica terza, in misura pari al 50% dell’importo del prezzo di rivendita».

Il Perugia, poi, cedette lo scorso anno Mancini all’Atalanta per 300.000 euro e Santopadre jr. per 1 milione e, quindi, il Perugia versò alla Fiorentina 150.000 euro e Santopadre jr. fu immediatamente girato in prestito al Grifo.

La Procura Federale – si mormora da più parti su esposto della stessa società viola – contesta, quindi, ai dirigenti biancorossi e nerazzurri, di aver attribuito «un valore fittizio di cessione di gran lunga inferiore rispetto all’effettivo valore del calciatore stesso, (n.d.r. Mancini) (…), così determinando un significativo danno economico ad altra Società calcistica» (n.d.r. la Fiorentina) ed «indicando (n.d.r. per Santopadre jr.) un valore fittizio di cessione di gran lunga superiore rispetto all’effettivo valore del calciatore stesso».

In buona sostanza viene contestato che gran parte del reale prezzo della cessione di Mancini sia stato riversato sulla cessione di Santopadre jr., per diminuire sensibilmente il 50% di spettanza della Fiorentina.

Diminuendo, quindi, il valore “reale” di Mancini ed aumentando il valore “reale” di Santopadre jr.

Nella denegata ipotesi di colpevolezza, quali potrebbero essere le sanzioni eventualmente a carico del Grifo?

Dal combinato disposto delle norme contestate, emerge che le sanzioni a carico della Società sono – alternativamente o congiuntamente tra loro – l’ammonizione, l’ammenda, l’ammenda con diffida e la penalizzazione di uno o più punti, di cui all’art. 18, comma 1, punti “a”, “b”, “c” e “g” del Codice di Giustizia Sportiva.

In concreto quello che come tifosi ci preoccupa di più è quindi l’eventuale penalizzazione di “n” punti, da scontarsi – in ipotesi – la prossima stagione.

Più volte il sottoscritto è stato molto critico con l’attuale sistema della Giustizia Sportiva che sovverte alcuni dei principi cardine dell’Ordinamento Italiano: presunzione d’innocenza, onere della prova, valutazione delle prove e degli indizi, i poteri (smisurati) della Procura Federale rispetto alla Difesa, ecc.

Su tutto trovo assurdo che sia principalmente l’accusato a dover dimostrare di non aver commesso l’illecito contestatogli e non l’accusa a provarne la commissione.

Ma non è questa la sede per un dibattito sulla Giustizia Sportiva in sé che ci porterebbe lontano e fuori tema.

Sicuramente le modalità complessive dell’operazione contestata possono apparire strane, soprattutto per il fatto che Santopadre jr.  – seppur ceduto all’Atalanta – di fatto non si sia mosso da Perugia.

A posteriori, appare oggi ancor più inopportuna la presenza di Santopadre jr. nella rosa biancorossa, presenza già stigmatizzata per altri e diversi motivi la settimana scorsa.

Ma quello che a mio parere è rilevante è il pericolosissimo principio che – nel caso di un riconoscimento di responsabilità dei deferiti – potrebbe essere sdoganato nel calcio italiano.

Che il valore, la valutazione economica di un giocatore, possano essere sindacati e giudicati dalla Giustizia Sportiva.

Fino ad oggi, infatti, nel libero mercato – diventato ancor più libero dopo Bosman – le Società avevano piena autonomia di valutare il costo dei giocatori, non solo in base alla bravura del calciatore in sé e/o alle prospettive di crescita, ma anche in base ad esigenze diverse da quelle strettamente sportive e/o da svariati accordi a latere, che potevano riguardare anche operazioni future.

Innanzitutto – a supporto dell’ipotesi accusatoria della Procura – ci dovrebbero essere (e non ci sono) dei rigorosi parametri oggettivi sulla valutazione di un calciatore.

Parametri oggettivi che si ritiene difficilissimi da redigere e rendere condivisi in un mercato – ad oggi – ancora totalmente libero.

Qual’è, infatti, per la Procura federale l’“effettivo valore” di Mancini e di Santopadre jr.?

A tutt’oggi non ci è dato di sapere…

Tanti, infatti, possono essere i motivi che inducono due società a sopravvalutare o sottovalutare un calciatore.

Dall’esigenza – da una parte – di “disfarsi a tutti i costi” di un giocatore scomodo, seppur forte; all’esigenza di “acquistare a tutti i costi” proprio quel giocatore – anche se non fortissimo – ma funzionale, indispensabile al progetto tecnico.

E non continuo nell’elenco, perché i casi sono migliaia.

Tutti casi che possono far fluttuare in alto ed in basso i valori.

Se – ad esempio – le faraoniche somme pagate per Ronaldo, Messi o Neymar jr. sono giustificate dal rendimento, lo stesso non si può dire per i milioni pagati per Higuain, Bale o Pogba, il cui rendimento è stato altalenante, se non deludente.

Di converso il prezzo ridotto per cui Cannavaro passò dall’Inter alla Juventus non sarebbe stato giustificato dal futuro rendimento in bianconero del difensore, che – dopo il trasferimento – giocò ad altissimi livelli vincendo Scudetti, un Mondiale ed il Pallone d’Oro.

Possono essere migliaia gli esempi di calciatori strapagati, con rendimenti deludenti e giocatori – anche “di nome” – presi a “pochi spicci”, ma con altissimi rendimenti.

Tutte operazioni da deferimento?

Al di là di tali casi eclatanti, ci si domanda su quali parametri si è attestata la Giustizia sportiva per decidere che Mancini sia stato sottovalutato e Santopadre jr. sopravvalutato.

Certo: appare quantomeno bizzarra la valutazione di 1 milione di un giovane portiere, il quale – per quanto promettente – non ha mai potuto dimostrare il proprio valore nei terreni professionistici.

Ma da lì arrivare ad accusare i deferiti di aver architettato tutta l’operazione per danneggiare la Fiorentina, la ritengo una vera e propria acrobazia giuridica.

In realtà quello che dovrebbe provare la Procura (ma non lo farà, perché non ne ha l’obbligo ai sensi del C.G.S.) è se l’operazione è stata effettuata con l’esclusiva volontà (dolo) di danneggiare la Fiorentina (cd. pactum sceleris).

E non far discendere semplicemente la responsabilità dei deferiti ed il danno alla Fiorentina dalla “semplice” valutazione dei giocatori (già dato per assodato dalla Procura non essere congrua), chiedendo alle due società (Perugia ed Atalanta) di dimostrare che, invece, essa è stata congrua.

Ci si chiede – se la Fiorentina fosse stata così sicura del plusvalore di Mancini – perché, ad esempio, non ha inserito nell’accordo con il Perugia una somma minima garantita, oltre alla percentuale, in caso di cessione a terzi…

In ogni caso una sentenza di condanna costituirebbe un pericolosissimo precedente per tutto il sistema-calcio ed ogni trasferimento potrebbe essere a rischio deferimento.

Oltretutto costituirebbe un danno ingiusto per il Grifo.

Certo è che se – per assurdo – fosse vero ciò che contesta la Procura Federale, proprio la presenza del figlio del Presidente nell’operazione darebbe ai fatti il sapore di commedia all’Italiana, tipo “I soliti ignoti”.

Anche per questo non voglio, non posso credere che si sia posta in essere un’operazione illecita in cui era coinvolto proprio Santopadre jr., la cui presenza – per il nome che porta – avrebbe brillato come una luce che attira le falene.

Anche per questo sono graniticamente sicuro che Massimiliano Santopadre e Roberto Goretti verranno pienamente prosciolti da tutte le accuse.

Avv. Gian Luca Laurenzi