“Difesa e contropiede”: il Perugia rivede i playoff

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Grifo: Diamanti si riaccomoda in panchina? Breda potrebbe tornare all'antico riproponendo la coppia d'attacco Cerri-Di Carmine ed il 3-5-2

“Difesa e contropiede”: il Perugia rivede i playoff. Il Grifo chiude il ciclo terribile con una “storica” vittoria a Frosinone e si porta a -1 dagli spareggi promozione

 

Il calcio si differenzia dagli altri sport di squadra, per alcune regole fondamentali che lo rendono più incerto ed appassionante. Una di queste è l’espulsione di un giocatore.

Nel volley e nel basket, gli altri due sport di squadra più popolari, l’espulsione di un giocatore capita raramente, ma a differenza del calcio il giocatore espulso o, come nel basket, costretto ad uscire per aver raggiunto il limite dei cinque falli, viene sempre sostituito da un compagno, lasciando in tal modo inalterato l’assetto numerico. Si va insomma a penalizzare soprattutto il giocatore e molto di meno la squadra.

Nel calcio invece oltre al giocatore si va a penalizzare anche la squadra che, di conseguenza rimane in inferiorità numerica e tutto questo, spesso, determina quell’incertezza che rende appassionante questo sport con partite dai due volti che improvvisamente cambiano andamento. E’ quanto successo ieri al nuovo, confortevole stadio “Benito Stirpe” di Frosinone, unico impianto italiano selezionato nei ventisette di tutto il mondo per il concorso “Stadium of the year”.

Dopo i primi quaranta minuti dominati sul piano del gioco dal Frosinone, con i grifoni costretti ad adottare un catenaccio alla Rocco a difesa del gol del pareggio di Cerri, Danilo Soddimo rovinava la sua buona prestazione, condita dal gol del momentaneo vantaggio frusinate e da due pali clamorosi, decidendo di passeggiare con i tacchetti sul corpo di Colombatto a terra, facendosi giustamente espellere e lasciando i compagni in dieci.

E qui iniziava la seconda partita, quella che vedeva un Perugia sornione adeguarsi ai ritmi giocoforza decisamente più bassi del Frosinone per oltre mezzora per poi colpire cinicamente nelle uniche due occasioni costruite nella ripresa, tiro di Cerri a parte, deviato da Vigorito in apertura della seconda frazione.

E alla fine era il tripudio, con i grifoni che violavano l’imbattibilità dello “Stirpe”, conquistando tre punti importantissimi che portano Cerri e compagni ad una sola lunghezza dalla virtuale griglia playoff.

Una classifica impensabile fino a poco più di un mese fa, quando è iniziato, dopo la lunga sosta, quel girone di ritorno che ha visto il Perugia di Breda totalizzare gli stessi tredici punti, tantissimi, nelle prime sei gare, come successo al Grifo di Giunti, primo in classifica dopo le prime sei giornate dell’andata.

Ma se Giunti aveva accompagnato la conquista di questi tredici punti con un gioco spumeggiante e divertente, Breda lo ha fatto alla sua maniera, pragmatica o utilitaristica a seconda dei punti di vista, passando nel girone di ritorno ad un più abbottonato tre-cinque-due con la difesa molto più protetta, nella quale stanno brillando l’inventato con successo centrale difensivo Del Prete e l’ultimo arrivato Magnani, autore a Frosinone di una prestazione eccellente, un centrocampo duttile arricchito dalla tecnica di Colombatto e Bandinelli, giocatori che, personalmente, riteniamo superiori a tutti i colleghi di reparto e un attacco che non ha mai smesso di funzionare, dove continua a brillare la classe di Cerri, supportato ieri anche da un ottimo Mustacchiio che, fuori casa, quando trova più campo, diventa pericolosissimo.

Non bisogna però sottovalutare come il cammino di Breda sia stato accompagnato da una buona dose di buona sorte, soprattutto negli episodi. Con il Palermo ha pesato moltissimo l’assenza dei due attaccanti rosanero migliori, Coronado, squalificato e Nestorowski, inspiegabilmente lasciato in panchina da Tedino per oltre un ora. A Frosinone è inutile negare, l’abbiamo sottolineato, come la svolta della gara sia stato lo scellerato fallaccio di Soddimo che ha posto fine ad una supremazia schiacciante del Frosinone su un Grifo fino a quel momento bruttissimo, che aveva badato solo a difendersi.

All’orizzonte ci sono una serie di gare meno difficili, sul piano del blasone, delle ultime cinque ma, poiché si va ad incontrare tutte squadre, ad eccezione del Foggia, votate alla difesa chiusa e alle ripartenze, per poter scardinare le loro resistenze bisognerà praticare quel gioco offensivo, avvolgente che con Breda raramente si è visto.

Gli eventuali playoff passano proprio dalle prossime sei gare, delle quali quattro in casa, contro Brescia, martedì, a Vercelli, col Foggia e lo Spezia nel doppio turno consecutivo al “Curi”, a Cesena e con la Cremonese in casa la sera del Venerdì Santo, gare che all’andata, ricordiamolo, fruttarono incredibilmente solo un punto e per poterle superare al meglio servirà qualcosa in più dello scolastico “difesa e contropiede” attuato, con ottimi risultati, a Parma col Palermo e a Frosinone.

Danilo Tedeschini