Djuric e la Salernitana salgono in paradiso. Il Perugia ancora nell’Inferno

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Djuric e la Salernitana salgono in Paradiso. Anche il Crotone nell’Empireo. Le scelte di Santopadre e Corsi fanno precipitare negli Inferi Perugia ed Empoli.

Paradiso

10Alexsandar Djuric

Grazie a due doppiette di fila messe a segno dall’attaccante bosniaco Djuric, la Salernitana, dopo aver battuto il Pordenone all’“Arechi”, espugna di misura il terreno del Pescara, tornando prepotentemente in zona playoff con il suo settimo posto a quota trenta, determinato dalla peggior differenza reti nei confronti del coinquilino Chievo. Con la maturità Djuric, che aveva quasi sempre segnato soprattutto di testa, sfruttando i suoi due metri di altezza, sta spesso facendo gol anche di piede e i suoi gol, sei, finora, senza rigori, possono aiutare la formazione di Ventura a centrare l’agognato obiettivo dei playoff. Gigante!

9Crotone

Il Crotone si aggiudica di misura il derby calabrese andando ad espugnare il “Marulla” di Cosenza. Una vittoria di una valenza straordinaria per la classifica della squadra di Stroppa che consolida il suo terzo posto a quota trentacinque, avvicinandosi ad una sola lunghezza a quella seconda posizione che significa promozione diretta, occupata attualmente dal Pordenone. Per la A diretta i rossoblu ci sono a come!

8 Juve Stabia e Trapani

Tredici punti nelle ultime cinque gare. Questo lo strepitoso “score” della Juve Stabia, passata, grazie al successo casalingo di misura sull’Empoli, dalla zona retrocessione diretta, dove si trovava tre mesi fa, ad una sola lunghezza dalla zona nobile con il suo dodicesimo posto, penalizzata, oltretutto, dalla peggiore differenza reti rispetto ad Ascoli e Perugia, che condividono con le vespe quota ventisette. Vittoria importantissima del Trapani di mister Castori che, penalizzato dall’espulsione di Grillo ad inizio ripresa, comminata sull’uno a uno, riesce a rifilare altri due gol all’Ascoli, nella gara del “Provinciale”. Tre punti di platino per la formazione siciliana, che continua così ad inseguire il sogno salvezza, pur rimanendo sempre penultima ma ora a quota ventidue.

7Chievo ed Entella

Il Chievo soffre per oltre settanta minuti nella gara casalinga col Perugia ma poi, con due reti in Zona Cesarini, batte incredibilmente il Perugia e vola al sesto posto, precedendo grazie alla migliore differenza reti la Salernitana, con la quale condivide quota ventinove. Clamorosa doppia rimonta dell’Entella al “Picchi” contro il Livorno. Sotto di tre gol, riesce a pareggiare quasi allo scadere prima di subire il quattro a tre in pieno recupero. Ma l’indomabile squadra di Boscaglia, proprio all’ultimo secondo, compie il secondo miracolo agganciando il quattro a quattro con una rete di Pellizzer. Entella sempre quarta per la migliore differenza reti rispetto al Cittadella con la quale condivide quota trenta.

Purgatorio

6Pordenone, Cittadella, Pisa e Venezia

Preziosi pareggi in trasferta, tutti per uno a uno, per il Pordenone a Frosinone, per il Cittadella a La Spezia e per il Pisa, addirittura sul terreno della capolista Benevento. Il Pordenone resta al secondo posto da solo con trentacinque punti, Il Cittadella è sempre quinto a causa della peggior differenza reti rispetto all’Entella, con cui condivide quota trenta mentre il Pisa, dopo la bella prova offerta al “Vigorito,” è quattordicesimo, penalizzato dalla peggior differenza reti nei confronti dello Spezia, con il quale condivide quota venticinque. Il Venezia, grazie allo zero a zero colto allo “Zini”, esce dalla zona playout col suo sestultimo posto a quota ventitre, determinato dalla migliore differenza reti rispetto al condomino Empoli.

5 Frosinone, Spezia, Benevento e Cremonese

Il Frosinone non va oltre il due a due casalingo nel match dello “Stirpe” contro il Pordenone e deve ringraziare l’arbitro Pezzuto che concede il rigore molto dubbio del definitivo pari ciociaro. La squadra di Nesta rimane dentro la griglia playoff, anche se sul gradino più basso. l’ottavo, con i suoi ventotto punti. Pareggi casalinghi anche per lo Spezia contro il Cittadella e, udite, udite, per il Benevento contro il Pisa. Se lo Spezia, che però deve ancora recuperare la gara casalinga contro la Cremonese, rimane nell’anonimato del centroclassifica con i suoi venticinque punti, il Benevento, nonostante il mezzo passo falso, resta saldamente al comando con quarantasette punti. Ancora una deludente prova della Cremonese, cui non è sufficiente il ritorno in panchina di mister Rastelli, che si fa imporre lo zero a zero casalingo dal Venezia. Grigiorossi, ancora con una partita da recuperare, scivolati al quartultimo posto con ventidue punti.

Inferno

4Livorno

No, non si può proprio pareggiare una partita casalinga, come successo al Livorno al “Picchi” contro l’Entella. I labronici, in vantaggio di tre gol si fanno prima raggiungere dai liguri, poi riescono a tornare in vantaggio nel recupero ma all’ultimo tuffo si fanno infilzare come dei polli dal gol del quattro a quattro dell’Entella. Se i tre punti potevano riaprire alla speranza, il punticino rimasto lascia solitaria e distaccata all’ultimo posto, a quota dodici, la squadra di mister Tramezzani, a ben nove lunghezze dal playout e a dieci dalla salvezza diretta.

3 Massimiliano Santopadre e Fabrizio Corsi

Trasferte amare per Empoli e Perugia, battute di misura, rispettivamente, dal Chievo gli umbri e dalla Juve Stabia i toscani. Il nuovo tecnico dei grifoni Serse Cosmi fa subito giocare bene la sua squadra, ma si deve arrendere nel finale al peso delle tantissime assenze. L’Empoli, al contrario, nonostante i tanti rinforzi di spessore già arrivati, continua a deludere sotto la gestione Muzzi. Evidenti, per motivi opposti, come i due presidenti abbiano attuato strategie sbagliate, il primo, quello del Perugia Santopadre, chiamando sì in panchina l’ottimo Serse, ma lasciandolo colpevolmente senza rinforzi di mercato in una situazione di massima emergenza per una gara fondamentale come lo scontro diretto di Verona col Chievo, con l’immeritata sconfitta che ricaccia i grifoni fuori dalla zona playoff, al decimo posto, determinto dalla differenza reti, migliore rispetto alla Juve Stabia, peggiore, rispetto all’Ascoli, entrambe a quota ventisette con i grifoni. Diametralmente all’opposto come strategia, ma con l’identico deludente risultato, il presidente empolese Corsi che nella prima metà del mercato ha messo a segno già cinque, sei colpi importanti ma senza avere il coraggio di esonerare il tecnico Muzzi, sotto la cui guida l’Empoli è passato dal settimo al quintultimo posto, per la peggior differenza reti nei confronti del Venezia, con cui condivide quota ventitre. Una sola vittoria, tre pareggi e quattro sconfitte, questo il disastroso “score” dell’ Empoli con Muzzi in panchina.

2Ascoli

Proprio quando era rimasto in superiorità numerica, dopo aver pareggiato con il nuovo arrivo Morosini l’iniziale vantaggio del Trapani, l’Ascoli subisce incredibilmente nella ripresa un micidiale uno-due dai siciliani, lasciando alla squadra avversaria quei tre punti che avrebbero potuto rilanciarla nell’alta classifica. Invece la squadra di mister Zanetti, con questa sconfitta, esce dalla zona playoff posizionandosi al nono posto, ma solo grazie alla migliore differenza reti nei confronti di Perugia e Juve Stabia, con cui condivide quota ventisette.

1 Cosenza

Il Cosenza perde di misura il derby casalingo col Crotone nel posticipo del “Monday Night” e rimane pericolosamente intrappolato nella zona retrocessione diretta col suo terzultimo posto a quota venti. I silani recriminano per una rete non concessa quando Cordaz ha ricacciato il pallone fuori dalla porta quando lo stesso aveva probabilmente totalmente varcato la linea bianca. E adesso, dopo questa bruciante sconfitta, arrivata, oltretutto, proprio nell’atteso derby, del “Marulla”, la posizione del tecnico silano Braglia non è più molto salda.

0 Luciano Zauri

Brutta sconfitta casalinga del Pescara, sconfitto di misura all’“Adriatico-Cornacchia” dalla Salernitana. La squadra abruzzese, che non vince tra le mura amiche da oltre due mesi e mezzo, si allontana dalla zona nobile, galleggiando, con un insignificante dodicesimo posto, a quota venticinque. La battuta d’arresto costa la panchina al tecnico Luciano Zauri, che non è riuscito a porre fine a questa involuzione casalinga della sua squadra. dare un gioco alla sua formazione. Per la sua sostituzione si fanno, tra gli altri, i nomi di Luigi Di Biagio e del tecnico dello scorso anno Bepi Pillon.

Dan.Te.