Dopo mesi di buio…il Grifo rivede la luce

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Dopo mesi di buio...il Grifo rivede la luce. Con la vittoria nel recupero col Brescia il Perugia ritorna nella griglia play-off. E il 3-5-2 dà sempre più garanzie

Dopo mesi di buio…il Grifo rivede la luce. Con la vittoria nel recupero col Brescia il Perugia ritorna nella griglia play-off. E il 3-5-2 dà sempre più garanzie

 

Dopo diciannove turni di campionato, dopo quattro mesi e mezzo travagliatissimi e contrastanti, grazie al chiaro successo colto nel recupero casalingo col Brescia, il Perugia rientra nella griglia playoff, se pur nel posto meno nobile, l’ottavo, quello che insieme al settimo non vale l’accesso diretto ai playoff ma solo ai preliminari, ma è già tanta roba.

Ne era uscito in quel brutto sabato pomeriggio del ventuno Ottobre con la sonora batosta rimediata a La Spezia, cui fece seguito un ancor più triste serata con la contestazione ai giocatori al ritorno dalla Liguria, sfociata in qualche spiacevole episodio di violenza che determinò, anche con una serie di comunicati da ambo le parti, immediatamente successivi agli incidenti, una profonda frattura tra il presidente Massimiliano Santopadre e i gruppi organizzati della curva Nord.

Tre giorni dopo arrivò anche la batosta casalinga col Cesena, subita quasi senza giocare e l’allontanamento di mister Federico Giunti, sostituito sulla panchina biancorossa da Roberto Breda.

Il Perugia di Breda, per tutte le restanti dieci partite del girone d’andata, ha ruminato calcio, adagiandosi prima sul modulo di Giunti, per poi virare, pressochè con gli stessi deludenti risultati, tra il quattro-due-tre-uno e lo scolastico quattro-quattro-due.

E il Perugia, la sera del ventotto Dicembre, dopo aver sonoramente perso in casa con l’Empoli, bissando la figuraccia patita solo due settimane prima col Bari, sempre al “Curi”, si ritrovava solo un punto sopra la zona playout e, addirittura, soltanto tre lunghezze sopra la zona retrocessione diretta, con Breda che sembrava ormai vicinissimo all’esonero.

In soccorso di Breda e del Perugia arrivarono le tre settimane di sosta e il mese del mercato di riparazione. Santopadre decise una fiducia a tempo per il tecnico di Treviso che, colpevolmente in ritardo, ma fortunatamente ancora in tempo, scelse di adottare il modulo più adatto a questa rosa, il tre-cinque due, da noi invocato su queste colonne dopo i reiterati rovesci giuntiani.

Un modulo che ha dato, anche grazie alla maggiore densità a centrocampo, maggior copertura ad una difesa, passata a tre, che si è potuta avvalere dell’arrivo di Magnani, un giovane che gioca col piglio di un veterano ed è sempre impeccabile, al posto del pasticcione Monaco, dirottato a Salerno.

Un modulo che ha miracolato Mustacchio, sull’orlo della cessione e ora padrone della fascia destra, ha trasformato Pajac dal volenteroso ma impacciato quarto difensore in dominatore della fascia sinistra.

Breda ha poi il merito di aver reinventato, il primo era stato Bucchi lo scorso anno in un paio di circostanze, Del Prete come difensore centrale e il capitano lo ha ripagato con prestazioni encomiabili.

E davanti lo straordinario Cerri, giocatore che anche ieri sera ha dimostrato di essere di categoria superiore e il bomber Di Carmine hanno continuato a sciorinare giocate, assist e reti. Continuato perchè l’attacco, anche nel girone d’andata, aveva dato un grande apporto.

Ecco quindi spiegata la metamorfosi del Perugia di Breda, squadra che non entusiasma sul piano dello spettacolo ma capace di conquistare, con quella meritatissima di ieri sera, la quinta vittoria nelle sette gare del girone di ritorno che, unite al pari di Parma e alla sola sconfitta rimediata in casa col Cittadella, pongono il cammino del Grifo di questa fase discendente del torneo, tra i migliori.

Certo, una mano a Breda l’ha data anche la fortuna, nelle gare di Frosinone e col Palermo, ma nel calcio e nella vita, è noto, che senza un pizzico di fortuna non si va da nessuna parte.

Ma adesso sarà importante rimanere con i piedi per terra perchè già tra tre giorni è in programma una gara delicatissima, quella contro il Foggia degli ex Nicastro e Mazzeo, rivitalizzato dagli ottimi arrivi del mercato invernale come l’esterno di fascia Oliver Kragl (cinque reti da quando veste la maglia rossonera) e il centrale difensivo Tonucci.

In più il Foggia, che nel girone di ritorno ha totalizzato soltanto un punto in meno del Grifo, quindici, è anche la squadra seconda in classifica, dietro al Cittadella, nella particolare graduatoria delle gare esterne.

Ci sono tutti gli ingredienti, insomma, per attendersi una partita tiratissima ed incerta, al termine della quale, se il Perugia dovesse aver conquistato l’intera posta….

…Per scaramanzia meglio non andare oltre!

Danilo Tedeschini