Due punti persi, non per colpa di Giunti

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Due punti persi, non per colpa di Giunti. Ingiuste le critiche al tecnico, dopo la buona prova di Cittadella. Che errore Rosati

 

Due punti persi o un punto guadagnato? E’ questo il dubbio amletico che ci assale dal momento in cui Serra ha fischiato la fine di Cittadella-Perugia.

E al contrario di molti addetti ai lavori, noi propendiamo per la prima ipotesi. Perchè anche a Cittadella la squadra di Giunti ha sciorinato un calcio superiore per almeno cinquantacinque minuti, segnando tre gol, due annullati sul filo del regolamento.

Se è anche vero, poi, che nell’ultima mezzora abbondante il Cittadella ha ribaltato la supremazia in campo, la nostra sensazione è che senza “l’uscita alla Rosati”, difficilmente i veneti sarebbero pervenuti al pareggio.

Con il Perugia ancora vicinissimo al successo con la traversa colpita da Bianco allo scadere. Un Grifo, tra l’altro, incerottato, che è dovuto scendere in campo senza i due trequartisti di ruolo, Terrani e Falco.

Il primo rimasto a Perugia per un infortunio, il secondo entrato nell’ultima mezzora, avendo nelle gambe solo questo lasso di tempo e con un altro esperimento come terzino sinistro, Pajac, vista l’indisponibilità di Belmonte, senza contare la perdurante assenza di Del Prete, sostituito ancora una volta più che degnamente da Damiano Zanon.

Ma Federico Giunti è stato bravo a fare di necessità virtù, arretrando Han e inserendo Di Carmine a fianco di Cerri e l’attacco perugino ha continuato ad essere pericolosissimo come nelle precedenti gare.

Proprio per questo ci sembra esagerato aver ascoltato in tv o letto sui social qualche più o meno velata critica al nostro tecnico per le sostituzioni adottate nella ripresa.

Forse si poteva sostituire prima un Brighi che aveva dato tutto nella prima ora di gioco ma la sensazione è che qualcuno, quelli che hanno criticato dall’inizio la scelta della società di ingaggiare Federico stia già col fucile puntato, pronto a sparare sulla preda al primo muoversi di foglie, anche se solo agitate dal vento.

E’ giusto ricordare che il Perugia è secondo in classifica con sette punti in tre gare, delle quali due in trasferta, la terza, quella di ieri mancata solo per la topica di Rosati, e che gioca il più bel calcio della Serie B.

Tutto questo pur non avendo in rosa un forte terzino sinistro di ruolo (il giovane Coccolo, come ha detto Goretti è stato preso in prospettiva) e dovendo schierare un portiere Rosati, bravo tra i pali, anche ieri autore di tre interventi pregevoli ma che quando esce, o non esce, fa gelare il sangue ai tifosi biancorossi.

La nostra sensazione è che con questi due tasselli che mancano, portiere alla Brignoli e terzino sinistro di spessore, Pajac come Belmonte si è impegnato al massimo ma il Cittadella con Salvi ha spesso sfondato proprio da quella parte, il Perugia sarebbe addirittura da promozione diretta, per cui lasciamo lavorare in pace Giunti che, all’esordio assoluto in cadetteria, insieme al suo staff, sta facendo benissimo.

E ora sotto con il prossimo avversario. Sabato arriva al “Curi” un Parma, dato tra le favorite, avvelenato dalla sconfitta interna col Brescia. La squadra ducale, forte sul piano dell’organico, non sembra finora esserlo sul piano della qualità del gioco ma rimane comunque un avversario difficile, da prendere, con le molle.

Ma al contrario di D’Aversa, Giunti ha plasmato un ottimo impianto di gioco al Perugia per cui siamo speranzosi di poter assistere ad un’altra bella partita dei grifoni contro il Parma, secondo banco di prova probante dei quattro da superare in soli dodici giorni, dopo quello di Cittadella e prima di quelli di Palermo col Frosinone.

 Danilo Tedeschini