E’ un Perugia allo sbando

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Mamma mia che botta! E’ la prima cosa che ci è passata per la mente quando l’arbitro Saia ha finalmente messo fine all’impietoso scempio che una squadra in gran forma, il Pescara, ha fatto di quello che resta del Perugia, una squadra allo sbando, minata dalle tantissime defezioni ma minata soprattutto nello spirito dei suoi componenti che, contro il Pescara, sono scesi in campo come quei vecchi pugili un po’ in là con gli anni che sul ring prendono un sacco di pugni dal rivale di turno, aspettando che qualche “secondo” getti l’agognata spugna o che l’arbitro decreti in anticipo la fine per manifesta inferiorità. Questa è l’immagine che ci rimane impressa della squadra di Bisoli “ammirata” contro il Pescara. Tanto di cappello alla formazione di Oddo, squadra che ha un’anima, un’identità ben definita e, soprattutto, un’ottima organizzazione di gioco, tutto quello che è mancato al Perugia, non solo contro gli abruzzesi. La bruciante figuraccia rimediata contro Verre e compagni, infatti, non è che la punta di un iceberg che basa le sue fondamenta da lontano, dal giugno scorso, da quando la società ha deciso unilateralmente di rompere un giocattolo, che anche se non era perfetto funzionava bene, all’indomani di una sconfitta, guarda un po’ proprio col Pescara, dovuta in gran parte ad uno sfortunato errore del pur bravo Koprivec, dopo aver disputato un girone di ritorno splendido, col passo da seconda in classifica, sconfitta che purtroppo  estromise i grifoni dalla semifinale dei play-off. Si decise di cambiare e di virare la barra del timone di trecentosessanta gradi affidando la panchina ad un tecnico come Bisoli, che professa da sempre un tipo di calcio completamente opposto a quello del suo predecessore e, come a Camplone, anche al tecnico di Porretta Terme venne affidata in estate una squadra incompleta, soprattutto nei ricambi di centrocampo e delle fasce difensive. Bisoli poi ci ha messo molto del suo, non riuscendo quasi mai a dare una vera identità di gioco alla squadra, neanche quando, dopo la rovinosa sconfitta di Ascoli, fu costretto a cambiare schema di gioco, visto che dopo le tre vittorie consecutive susseguenti, è arrivato il periodo più nero di questa stagione, con ben cinque sconfitte sulle ultime sette gare, le ultime tre consecutive e tre addirittura in casa, due di queste con passivi pesantissimi, l’uno a quattro subito dal Novara e lo zero a quattro contro il Pescara, con la squadra nuovamente risucchiata nell’anonimato del centro classifica. Dopo l’infausta settimana di ritiro di Sala di Cesenatico durante la sosta sono poi aumentati in modo preoccupante gli infortuni, quasi tutti di origine muscolare che, oltre a decimare una rosa già corta, hanno fatto sorgere più di un dubbio sui richiami di preparazione attuati dal tecnico. Una serie di carenze di gioco, di uomini e di rabbia agonistica che la partita col Pescara ha impietosamente evidenziato. Cosa succederà ora non è facile da immaginare, c’è ancora una settimana abbondante di mercato e al Perugia servono come il pane almeno un centrocampista dai piedi buoni e un ricambio all’altezza per Spinazzola, ma è soprattutto il tecnico che ha il dovere di trovare finalmente soluzioni di gioco efficaci. Senza di queste, visto che anche il nuovo arrivato Bianchi ha rimediato una figuraccia come avvenuto in precedenza ad Ardemagni e Di Carmine, servirebbero a poco altri nuovi arrivi, a meno che la società non stia mettendo in discussione il tecnico, non ci sarebbe niente di strano e, in questo senso, la presenza in tribuna nella gara col Pescara, di Carmine Gautieri alimenta qualche sospetto. Intanto c’è all’orizzonte la quasi proibitiva trasferta in casa del rullo compressore Crotone, sorprendente capolista del torneo. Per sapere se sarà o meno l’ultima “chance” per Bisoli non resta che attendere l’esito della gara dell’“ Ezio Scida di sabato.

Danilo Tedeschini