Grifo all’Inferno con Bisoli, Braglia guadagna il Paradiso

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Braglia:

Grifo all’Inferno con Bisoli, Braglia guadagna il Paradiso. Nuovo appuntamento con i voti alla serie B di Danilo Tedeschini

 

Paradiso, Purgatorio ed Inferno di Dan.Te.

Paradiso

10 – Gabriele Moncini

Arrivato dal mercato di Gennaio il nuovo attaccante del Cittadella realizza una sensazionale tripletta che permette al Cittadella di impartire una severa lezione al Lecce e di risorgere dopo un periodo buio, ritornando dentro la griglia playoff con il suo ottavo posto a quota trentatre. Moncini, arrivato a quota quattro reti in cinque gare con la maglia del Cittadella, conferma di essere un bomber di spessore per la serie cadetta.

9 – Piero Braglia

Il “vecchio” marpione delle panchine fa navigare perfettamente il suo veliero sia col vento a favore che controvento e il suo Cosenza riesce meritatamente ad espugnare il “Curi”, allontanandosi definitivamente dalle perigliose acque della zona playout, posizionandosi a solo tre lunghezze da quella nobile, in undicesima posizione a quota trenta. Probabilmente fondamentale per la vittoria di ieri, ottenuta in condizione atmosferiche avverse per il vento impetuoso che spirava a Perugia, la sua lunga esperienza, sia come calciatore che come allenatore, al vecchio “Militare”, oggi “Ceravolo” di Catanzaro, uno degli stadi più ventosi d’Italia.

8 – Ascoli

Quando, dopo le due sconfitte casalinghe con Perugia e Salernitana, sembrava aver preso una china pericolosa, l’Ascoli risorge nella partita più difficile, lo scontro diretto dello “Zini” con la Cremonese, superando con la rete di Brosco nella ripresa i grigiorossi. Con questa preziosa vittoria i marchigiani scavalcano proprio la Cremonese e risalgono al dodicesimo posto a quota ventotto.

7 – Brescia, Verona, Carpi, Pescara e Livorno

Il Brescia ha la meglio nel finale del Crotone al “Rigamonti”e, complice il turno di riposo del Palermo, tenta la fuga, confermandosi capolista solitario del torneo con quarantasei punti, quattro in più dei rosanero, secondi. Il Verona, grazie alla rete di Pazzini a metà ripresa, supera di misura la Salernitana al “Bentegodi” e sale al quinto posto a quota trentanove. Impresa del Carpi che sotto di un gol a cinque minuti dal termine, dopo essere andato inizialmente in vantaggio contro lo Spezia al “Cabassi”, rimonta e batte incredibilmente i liguri, passando in pochi minuti dal dramma dell’ultimo posto al terzultimo, a quota ventuno. Vittoria casalinga col classico punteggio all’inglese del Pescara sul fanalino di coda Padova. Con questi tre punti di platino il Pescara torna al terzo posto con quarantuno punti, ad una sola lunghezza dalla promozione diretta. Il Livorno segna nel recupero l’importantissimo gol della vittoria nella gara interna col Venezia, vittoria che consente alla squadra di Breda di balzare al quintultimo posto con ventitre punti, a sole tre lunghezze dal sestultimo posto, occupato proprio dal Venezia.

Purgatorio

6 – Benevento

Il Benevento torna con un pareggio meritato dalla vicina trasferta di Foggia anche se recrimina per non aver portato in porto un vittoria di inestimabile valore visto che il Foggia lo ha raggiunto nel finale e in inferiorità numerica. Sanniti scivolati al quarto posto con quaranta punti.

5 – Foggia

Allo “Zaccheria” un nervosissimo Foggia riesce ad agguantare il pareggio nel finale, in inferiorità numerica, contro il Benevento grazie all’ennesima magia su punizione del solito Kragl. Satanelli sempre in zona playout con il loro quartultimo posto a quota ventidue.

Inferno

4 – Salernitana, Spezia, Crotone e Venezia

La Salernitana cede di misura a Verona e scende al decimo posto con i suoi trentuno punti. La squadra di Gregucci paga una disattenzione difensiva a metà del secondo tempo. Lo Spezia torna a mani vuote dalla trasferta di Carpi ma deve recriminare con se stesso per essersi fatto prima pareggiare e poi sorpassare negli ultimi cinque minuti di gioco. Liguri sempre settimi a quota trentaquattro. Il Crotone resiste per ottanta minuti in casa della capolista Brescia ma uno sfortunato autogol di Molina e la rete nel recupero di Donnarumma lo condannano alla seconda sconfitta consecutiva che relega i pitagorici al penultimo posto con diciannove punti. Un Venezia troppo rinunciatario perde meritatamente, in pieno recupero, a Livorno e si vede pericolosamente dimezzare a solo tre lunghezze il vantaggio sui labronici, quintultimi. La squadra di Zenga rimane quindi sestultima a quota ventisei.

3 – Pierpaolo Bisoli

Il Padova si è rinforzato molto nel mercato di Gennaio ma il tecnico di Porretta Terme, dopo la rotonda vittoria sul Verona nella prima di ritorno, non riesce più a far decollare la sua squadra, meritatamente sconfitta anche a Pescara. Bisoli, per completare l’opera, si fa anche espellere nel primo tempo. Padova solitario fanalino di coda con solo diciotto punti in ventiquattro gare.

2 – Lecce

Imprevisto, quanto clamoroso tonfo del Lecce, che subisce ben quattro gol dal Cittadella al “Tombolato” dopo essersi addirittura portato inizialmente in vantaggio. La sconfitta fa retrocedere i salentini al sesto posto a quota trentotto. Per continuare a sognare Liverani dovrà lavorare molto sulla fase difensiva perchè i trentadue gol subiti sono decisamente troppi.

1 – Perugia

Terza sconfitta interna consecutiva in altrettante gare per la squadra di Nesta, battuta meritatamente di misura dal Cosenza. Perugia con tante assenze, ma anche ai silani mancavano sei titolari, che non è mai riuscito ad impensierire seriamente il portiere cosentino Perina, né nel primo tempo giocato contro un forte vento, né nella ripresa quando il vento ce l’aveva a favore. Il Perugia esce nuovamente dalla griglia playoff, scivolando al nono posto con i suoi trentadue punti.

0 – Massimo Rastelli

Altra sconfitta interna della Cremonese, che perde di misura in casa con l’Ascoli. La squadra grigiorossa nelle sei gare del girone di ritorno ha vinto solo col Palermo, in quel momento tormentato dai problemi societari, totatizzando soltanto cinque punti e segnando solo i due gol contro i rosanero. Una crisi che fa scivolare la squadra lombarda al tredicesimo posto a quota ventisette, con il margine di vantaggio sulla zona calda di quattro lunghezze che non è più molto rassicurante. La panchina di Massimo Rastelli comincia giustamente a scricchiolare.

Dan.Te.