Grifo: col Pescara bello tutto, ma ora serve continuità

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Grifo: col Pescara bello tutto, ma ora serve continuità. I biancorossi sono tornati ad onorare la maglia. Ma cullarsi sulla classifica o sulle prestazioni dei singoli di domenica è ora pratica fine a se stessa

Grifo: col Pescara bello tutto, ma ora serve continuità. I biancorossi sono tornati ad onorare la maglia. Ma cullarsi sulla classifica o sulle prestazioni dei singoli è pratica fine a se stessa

 

“Gran Grifo”; “partita fantastica”; “siamo secondi in classifica”; “finalmente Oddo ha trovato la quadratura”.

Queste frasi ho sentito stamane al Bar.

Se, però, sono d’accordo sul “gran Grifo” (e spiego più avanti il perché), sinceramente un po’ meno sul resto.

Tenendo anche conto che la scorsa settimana – sull’onda delle dichiarazioni di Goretti – gli stessi avventori dicevano che alla prossima sconfitta Oddo andava cacciato.

Il Grifo non ha disputato un “partita fantastica” (tutt’altro), ma una gara molto intelligente (e non è certo poco).

Non ha sovrastato l’avversario, il quale se l’è giocata fino al terzo gol, che ha chiuso la partita.

Ma ha avuto l’intelligenza ed il cinismo di capire quali erano i punti deboli del Pescara e colpirlo lì: la fascia sinistra (degli Abruzzesi) e gli scambi in velocità.

Con le discese dalla parte di Capitan Rosi sono arrivati 2 gol (Capone e Iemmello).

Con gli uno-due in velocità è arrivato il rigore di Dragomir, trasformato da “King Peter”, il quale – con la doppietta di ieri – arriva a quota 11 gol stagionali attestandosi saldamente in cima alla classifica cannonieri della categoria.

Non siamo, poi, secondi in classifica, ma – a pari merito con la seconda (Pordenone) – quarti per la classifica avulsa.

Ed il fatto che “in ogni caso siamo lì” in questo torneo di B è alquanto aleatorio.

Al di là del Benevento che – per ora – sta facendo un campionato a sé, con 9 punti di vantaggio sulla seconda, dietro vi è un “mucchione” di ben 10 squadre raccolte i soli 3 punti.

Ma soprattutto tra il secondo posto e la zona play out vi sono solo 6 punti: praticamente due sconfitte.

Va da sé che in una situazione del genere guardare la classifica è abbastanza inutile, se non per fare molta attenzione al basso.

Certo: meglio la posizione odierna del Grifo che quella dello Spezia o J. Stabia, per carità!

Ma un’altra striscia negativa come Cittadella/Pordenone e potremmo precipitare in un batter d’occhio nella parte destra della classifica, o peggio.

Anche sul fatto che Oddo abbia finalmente trovato la quadratura, non sarei così d’accordo.

OK, è vero che ormai possiamo sostenere che le migliori gare le abbiamo giocate con il cd. “albero di natale” (4-3-2-1).

Come ormai abbiamo capito che se proprio c’è da giocare a 2 punte, sicuramente il miglior partner di Iemmello sia Melchiorri e non Falcinelli.

Sperando di essere smentiti quanto prima e che il “frego de ‘l Ponte” torni al gol.

Ma se domenica sera non avessimo avuto un sorprendente Nzita ed il resto della difesa senza (finalmente) sbavature ed un Carraro migliore in campo, sarebbe stata tutt’altra gara.

I veri problemi sono diversi: Oddo ripresenterà lunedì prossimo lo stesso modulo e la stessa formazione?

Ed anche se fosse, vi sarà continuità di rendimento?

Tranne Iemmello, Gyomber, Vicario ed in parte Falzerano (i più continui in questa prima parte di torneo), ognuno degli altri Grifoni ci ha abituato ad un saliscendi di rendimenti, degno del “Topo Burlone” ai baracconi.

Una gara campioni, l’altra “fantasmi”.

Ed il rendimento del Perugia ha seguito quello dei singoli.

L’attuale classifica ed il rendimento tendenziale delle compagini della B, invece, ci dicono che la squadra che riuscirà a trovare continuità sarà sicuramente promossa.

Sono, invece d’accordo sul “gran Grifo”.

Dopo il Perugia di Udine in evidente stato di shock, anche – forse – per le polemiche della settimana precedente, domenica sera abbiamo rivisto i leoni che a noi piacciono tanto.

Noi tifosi vorremmo certo andare in A: sarei bugiardo e falso se sostenessi il contrario.

Ma non ce ne facciamo una “malattia”.

La cosa che noi invece vorremmo vedere ogni gara sono 11 leoni in campo.

Non le “mosciarelle” della settimana scorsa, né – tantomeno – lo scempio dello spareggio con il Venezia.

Per noi onorare la maglia non significa necessariamente vincere.

Si è tifosi del Grifo se si accettano i “tribb’li”.

Per noi onorare la maglia significa non mollare mai.

Giocare ogni pallone come se fosse l’ultimo.

Continuare a mordere le caviglie avversarie qualsiasi sia il risultato.

Anche quando hai la lingua di fuori dalla stanchezza e le gambe martoriate dai crampi.

Domenica è successo e quindi per noi quello è stato un gran Grifo.

Avv. Gian Luca Laurenzi