Grifo ko a Palermo: non è successo nulla (per ora)

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Grifo ko a Palermo: non è successo nulla (per ora). Pesa la sconfitta del ‘Barbera’ ma squadra e allenatore hanno qualità e tempo per riscattarsi

 

Stavolta voglio aprire invece che – come consueto – chiudere, con un’annotazione sulla nostra tifoseria.

Sicuramente la partita quantomeno sugli spalti – ancora una volta –  l’ha vinta il Grifo.

Alla settantina di eroi che si sono sciroppati un migliaio di chilometri – invece che portare la fidanzata al Trasimeno o sull’Adriatico per gli ultimi scampoli di sole estivo – per tifare sotto la pioggia Perugia e colorare il Barbera di biancorosso, va fatto un profondo inchino.

Sono loro il più grande patrimonio che ha questa squadra.

Chapeau!

Quanto alla partita, che dire?

Se vogliamo seguire i tanti commenti sui social: squadra moscia, rosa insufficiente, tecnico incapace.

La prima pareggiata per fortuna, la seconda vinta con una squadretta (l’Ascoli), il vero Grifo è quello di Palermo, stagione già finita, andiamo al mare…

Articolo concluso.

O NO???

Oppure: siamo solo alla terza di campionato, in autunno con un lungo inverno davanti e non in tarda primavera con la prospettiva dell’estate e delle ferie (magari!!).

Abbiamo – sì – perso (e non penso che sarà l’ultima volta questa stagione).

Ma abbiamo perso con una squadra molto forte ed a casa sua.

Abbiamo perso 2-1, perché gli altri due gol dei rosanero (uno in fuorigioco, uno su rigore inesistente), per me contano solo per le statistiche.

Abbiamo perso anche per essere stati fermi quasi un mese, con un’inevitabile calo della tensione agonistica.

Probabilmente, vista la “mosceria” diffusa dei nostri al Barbera, i preparatori hanno approfittato della lunga pausa per caricare ulteriormente i muscoli.

Possono essere tanti i motivi di una giornata sbagliata, senza che essa “battezzi” tutta una stagione.

Ma soprattutto: la smettiamo di dare bilanci definitivi e conclusivi alla terza?!?

É mai possibile che fino ad un mese fa tutti incensavamo la Società che ha costruito una rosa competitiva.

Che i ritorni di Verre, Moscati, Han, con gli innesti di Gabriel, Vido, Gyömbér, Melchiorri e di tanti altri giovani di belle speranze ci avevano esaltato.

Che Nesta deve sicuramente dimostrare di che pasta sia fatto, ma la presenza dell’espertissimo Rubinacci era una garanzia.

Che c’è uno staff tecnico di prim’ordine.

Che l’atteggiamento visto in campo contro Brescia ed Ascoli era – finalmente – quello giusto.

Mo a posteriori, dopo solo una partita persa – ancorché male – siamo già ritornati al maledetto autunno dello scorso anno?!?

Verre e Moscati non sono più gli stessi ed Han non pervenuto.

Gyömbér smessa la casacca vincente dell’Empoli ed indossata quella biancorossa è diventato una “pippa”, meglio tenersi Volta (!!!).

Vido e Melchiorri non sono attaccanti da almeno 20 reti (cosa che due anni fa dicevano anche di Di Carmine…).

E l’erba del vicino è sempre più verde…

Ragazzi, diamoci una sonora calmata!!

É incontestabile certo che abbiamo perso male, molto male.

E non dà gusto a nessuno “buscare” 4-1.

Il Grifo di Palermo sembrava il lontano parente di quello visto tre settimane fa al Curi.

Ed è vero che il Palermo è molto, ma molto più forte dell’Ascoli.

Ma nel calcio non esistono granitici valori assoluti e le cose – come noi perugini sappiamo molto bene – cambiano da una settimana all’altra.

Con sincerità, quello che mi ha preoccupato di più della partita con i siciliani non è stata la pessima forma fisica, né il centrocampo inconsistente e la difesa confusionaria.

Né i “soliti” sospetti se l’autore del modulo sieda in panchina o alle scrivanie della Sede…

Sinceramente poco m’interessa la “firma” sul modulo adottato, a patto che esso funzioni.

Quello che mi ha preoccupato di più è stato l’atteggiamento della squadra, che assomigliava pericolosamente a quello dello scorso anno.

Atteggiamento del tutto diverso da quello visto ed apprezzato a Brescia ed al Curi con l’Ascoli.

Non solo i nostri non hanno “moscato” come nelle prime due gare, ma hanno avuto un atteggiamento pericolosamente remissivo.

Poco agonismo.

Atteggiamento emerso nelle proteste quasi nulle, in occasione dei due gol rosanero palesemente e vistosamente irregolari.

In buona sostanza i nostri non sono entrati in partita ed hanno subito inermi il gioco degli avversari e gli errori arbitrali.

Mi consola, però, che di questo se n’è accorto Nesta che ha parlato di gruppo in formazione che ha bisogno di leaders.

Certo che se una parte della tifoseria critica a testa bassa la squadra alla prima defaillance, non contribuisce all’unità dell’ambiente ed alla formazione del Gruppo.

In definitiva come una “rondine non fa primavera” nel bene, non lo fa nemmeno nel male.

Come una sola vittoria esaltante non ci proietta già in serie A, una sola sconfitta, ancorché pesante, non ci condanna ad un campionato mediocre.

A patto, però, che sia una sola rondine.

Poi nel campionato cadetto, la prima regola è che non bisogna “toppare” le partite casalinghe.

Ed in trasferta bisogna giocarsele tutte – certo – ma con la consapevolezza che da certi campi, già tornare con un punto è una gran vittoria.

E quindi, per ora, non è successo nulla: resettiamo, azzeriamo la mente e pensiamo al Carpi.

I campionati, infatti, si vincono una partita alla volta, dimenticando immediatamente la precedente qualsiasi ne sia stato il risultato, e pensando solo alla successiva.

Rimanere concentrati.

I bilanci, quelli veri e concreti, li faremo più avanti.

Per ora testa bassa e pedalare tutti, che la strada è lunga.

Avv. Gian Luca Laurenzi