Grifo o Araba Fenice?

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Nesta:

Grifo o Araba Fenice? Dopo il ko contro il Cosenza la squadra di Nesta ha reagito alla grande. Bravo il tecnico sul piano delle scelte e nel difendere la squadra

 

Non appena una (modesta, peraltro) parte della tifoseria è pronta ad intonare il de profundis per il Grifo, ecco che questo pazzo, pazzo Perugia risorge dalle sue ceneri, con una prova convincente e d’orgoglio.

Per questo – senza voler in alcun modo abdicare dal nostro glorioso ed adorato simbolo rampante – viene istintivo domandarsi se in questo periodo il Perugia, tra le figure mitologiche, sia più Araba Fenice, che Grifo.

OK, questo Venezia è apparso essere ben poca cosa, come hanno sottolineato tanti illustri commentatori sportivi martedì sera.

Anche se Zenga ha dichiarato essere il risultato bugiardo e la sconfitta assurda…bah.

Ma se vinciamo non dev’essere sempre per demeriti dell’avversario!

Il Grifo – soprattutto questo Grifo – nel bene e nel male fa sempre la sua partita ed è giusto che come gli si addebitino i demeriti, gli si riconoscano i meriti.

Eppure dopo l’indecorosa prova casalinga contro il Cosenza (il quale seppur non mi abbia impressionato sabato al Curi, così scarso non è, dato che continua a vincere ed a convincere).

Pessima prova biancorossa che – facendo il paio con quella di Carpi, ancorché vittoriosa – ci aveva fatto paventare una pericolosa involuzione.

Dopo tutto ciò il Grifo, invece ci infila una bellissima e convincente prova con la terza vittoria esterna (su 3) di questo girone di ritorno.

E dopo un girone d’andata “casalingo”, in cui il Curi era diventato il punto di forza del Grifo, il tabellino parziale di questo inizio di girone sono 3 sconfitte interne e 3 vittorie esterne.

Ora: pur di voler vedere vincere il Grifo, non sarebbe possibile chiedere alla Lega di giocare sempre in trasferta?

Chiaramente questa mia è una “boutade”, dato che analizzando le 3 sconfitte casalinghe, ognuna di esse ha un ben determinato perché, slegato dal fattore campo.

Abbiamo, infatti, giocato le prime 2 partite con le squadre di gran lunga più forti della B.

La terza col Cosenza senza il centrocampo titolare (reparto che è l’indubbio punto di forza di questa squadra).

E – col senno di poi – l’importanza dell’asse Verre – Melchiorri, emerge prepotente dalle ultime due vittorie.

A Carpi subentrano a partita in corso e confezionano il definitivo vantaggio.

A Venezia – schierati dall’inizio – schiantano i padroni di casa, con un gol per uno,insieme a  quello di Sadiq (finalmente!!).

Se poi – come a Venezia – c’è a loro supporto Dragomir e (speriamo giàda domenica prossima)tornerà anche Kingsley, possiamo sperare di rivedere il Grifo “garibaldino” del girone di andata, anche al Curi.

Poi i problemi sono sempre gli stessi.

La difesa ballerina, anche se Gyömbér appare in crescita e Mazzocchi a destra ha fornito un’ottima prova.

Con un Gabriel superlativo.

La fascia sinistra, invece, ancora non pervenuta.

Non voglio insistere troppo su Felicioli, anche perché non vorrei sembrare di avercela con l’uomo, dato che io giudico solo il calciatore.

E so bene che non ci sono tante alternative, ma così non lo si può vedere in campo.

Non solo per il suo macroscopico errore sul secondo gol veneto, ma per tutta la prova complessiva.

La difesa ballerina non va sottovalutata, perché – nonostante il Venezia non sia parso irresistibile – è pur arrivato ad un gol dal pareggio.

Sarebbe bastato un nostro stupido infortunio, una palla ciccata, una palla persa stupidamente, per prendere il pareggio e vedere svanire 2 punti meritatissimi.

Continuo a pensare – come ho scritto e detto più volte – che  sarebbe bastato poco (un terzino sinistro…) a questo gruppo per ambire a traguardi ambiziosi.

Ma così è e ci dobbiamo accontentare.

Potrebbe essere suggestiva (non so, però, quanto risolutiva) l’ipotesi – ventilata da alcuni commentatori – di Rosi a destra e Mazzocchi “contromano” a sinistra.

Ma tanto Nesta ci ha dimostrato di avere le idee ben chiare, non ascoltare nessuno dato che nel bene e nel male ci mette sempre la sua faccia.

Come ce l’ha messa nella conferenza stampa post-Cosenza, ma soprattutto in quella pre-Venezia, quando si è frapposto tra l’ambiente e la squadra, difendendo i suoi ragazzi, oggetto di alcuni attacchi.

Ed il campo – unico Giudice Supremo – gli ha dato ancora una volta ragione.

Alla luce della prova di ieri, Nesta ha avuto ragione anche ad insistere ostinatamente su Sadiq, nonostante la vicenda col Palermo e nonostante le prove mediocri fornite fino a mercoledì sera.

Per un attaccante il gol è fondamentale, soprattutto – poi – se è di pregevolissima fattura come il primo in laguna.

Ma tutta la prova del Nigeriano è stata (finalmente) ben oltre la sufficienza.

Una rondine, però, non fa primavera e – per ora – il giudizio complessivo su Sadiq rimane invariato.

Ci aspettiamo, quindi, da lui altre prove così, condite – se possibile – con gol, per rimangiarci tutto.

Ne abbiamo gran bisogno.

Voglio concludere con un orgoglioso plauso ai nostri “freghi” presenti sugli spalti del Penzo.

Quel centinaio di coraggiosi, i quali – di mercoledì – si sono sobbarcati l’onerosa e scomoda trasferta in laguna, per stare vicino alla squadra, soprattutto in un momento difficile, sono il patrimonio più grande che ha questo Club e questa città.

Sentire in TV i cori della Nord che infrangevano il muro di fischi eretto di tifosi lagunari contro il Grifo mi ha riempito il cuore.

Ora abbiamo ben 2 partite al Curi, di cui la prossima – con la Salernitana – è molto importante per noi tifosi.

Sia per “vendicare” l’ingiusta sconfitta dell’andata all’Arechi, sia per la storica rivalità che ci divide dai campani.

Ci aspettiamo, quindi, 11 leoni in campo.

Avv. Gian Luca Laurenzi