Grifo: piccoli miglioramenti ma grande vittoria

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Grifo: piccoli miglioramenti ma grande vittoria. I tre punti ottenuti col Venezia sono d'oro, ma ora arriva un ciclo difficile. Note positive per Rubinacci ed il portiere Gabriel

Grifo: piccoli miglioramenti ma grande vittoria. I tre punti ottenuti col Venezia sono d’oro, ma ora arriva un ciclo difficile. Note positive per Rubinacci ed il portiere Gabriel

 

“Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”

Questa massima di Sir Winston Churchill, uno che di vittorie se ne intendeva, si presta a meraviglia per commentare il prezioso, anche se troppo faticato, successo del Perugia sul Venezia.

Contro i lagunari, apparsi meritevoli della classifica che occupano, infatti contava solo vincere e i tre punti, importantissimi, sono arrivati proprio nel segno del cambiamento del modulo, già intravisto nell’ultima mezzora di Cosenza.

Intendiamoci, fino al gol di Melchiorri la squadra ha palesato difficoltà di fluidità della manovra anche col quattro-tre-uno-due ma è apparsa da subito meno sfilacciata oltre che più determinata.

Certo la mancanza di un vero regista è un handicap che si fa sentire perchè sia Bianco, sia Verre, sia Dragomir, che ieri si sono alternati nel ruolo, non lo sono, ma almeno la squadra è apparsa più compatta riuscendo in fase difensiva a chiudere bene gli spazi ai veneti, resisi pericolosi solo in un paio di circostanze con tiri da fuori.

C’è poi da considerare l’altro handicap della rosa, la mancanza dello stoccatore d’area che finalizzi le occasioni create, occasioni clamorose, almeno tre, sciupate da Dragomir, Mustacchio e Melchiorri per chiudere i conti col Venezia, col risultato di essere rimasti col fiato sospeso fino alla fine, nonostante la superiorità numerica dell’ultimo quarto d’ora.

Insomma, prendiamoci questi tre punti di platino che puntellano la classifica, i leggeri miglioramenti che il nuovo modulo ha portato, soprattutto nella ripresa, anche con l’ingresso di un interditore come Kouan che ha permesso ai compagni di reparto di poter dedicarsi con più sicurezza alla manovra offensiva e la conferma di avere finalmente un portiere vero (semplicemente fantastico il balzo felino sul tap-in di Zigoni successivo alla sua respinta del tiro da fuori di Di Mariano che ha evitato che la partita, eravamo sullo zero a zero, si mettesse in salita).

Non ce ne voglia poi Nesta, ma il “moto perpetuo” di Rubinacci in panchina è sicuramente stato da stimolo per la squadra e il vice merita i complimenti, oltre che per il successo, anche per la tutt’altro che banale conferenza stampa tenuta nel dopo gara.

Ma la vittoria non deve far crogiolare i grifoni sugli allori perchè è necessario tenere bene in mente che fino ad ora il Perugia ha incontrato, ad eccezione del Palermo, che infatti gli ha rifilato quattro gol, avversari modesti come Cosenza, Venezia, Carpi ed Ascoli, tutte squadre che navigano meritatamente in posizioni di bassa classifica e lo stesso Brescia, incontrato alla prima giornata, con Suazo in panchina, era molto diverso da quello brillante di Corini.

All’orizzonte, dopo la sosta, ci saranno infatti due impegni molto difficili, tra l’altro entrambi in trasferta, prima a Salerno sul terreno di una squadra in salute, attualmente nel gruppone delle terze (o delle quarte in caso di successo del Palermo col Crotone nel posticipo di stasera) che quest’anno non nasconde le ambizioni di un campionato di alta classifica, poi a Verona, sul campo della favorita della vigilia per la vittoria finale del campionato, tra l’altro avvelenata per le due sconfitte consecutive subite a Salerno e al “Bentegodi” col Lecce, anche se alla ripresa potrebbe subito risollevarsi con un successo nel derby di Venezia.

Tornare da queste trasferte a mani vuote o anche con un solo punto annullerebbe con gli interessi il passo avanti derivato dalla vittoria col Venezia.

Danilo Tedeschini