Grifo: sono tre “finali di Champions”

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«Freghi, che sofferenza!! Mò me pija ‘n coccolone.  Ncora ‘n me so’ arpreso».

Forse sarà il momento (la fine del campionato), forse sarà che ora ogni punto è pesantissimo e fondamentale, ma la soffertissima vittoria di sabato scorso contro la Pro Vercelli – che ci ha confermato come la quarta forza di questo campionato, affidandoci l’arduo compito di tenere vivi i play-off – l’ho percepita come una delle più belle (forse la più bella) della stagione fino ad oggi.

Sicuramente con il “senno di poi”, la mente fredda e sgombra da emozioni, mi renderò conto che il mio giudizio è eccessivo e che sicuramente la trasferta piemontese non sarà da annoverare tra le più memorabili, che forse altre vittorie – a cominciare da quella casalinga con il Benevento – fino alle future potranno essere considerate più belle ed anche più importanti di questa, ma ancora oggi scorrono prepotenti in me le forti emozioni di sabato scorso e – si sa – i risultati conseguiti con grande sofferenza sono i più dolci.

E sono emerse prepotentemente alcune verità.

Che il bel gioco di Bucchi ci fa essere – sì – orgogliosi e soddisfatti del Grifo di quest’anno, ma alla fine nello sport quello che è veramente importante sono il risultato, i punti e la posizione in classifica, a prescindere anche dall’estetica; che in un campionato lungo, duro ed equilibrato come quello di B sono importantissimi la tenacia, la grinta, la capacità di soffrire fino alla fine e di mantenere costantemente alta la concentrazione, di gettare il cuore al di là dell’ostacolo; che è altrettanto importante la capacità di capitalizzare al massimo gli episodi, di tenere duro, di essere tutti uniti per il fine ultimo.

Qualcuno – in base alla mera statistica dei punti complessivi – ha definito questo campionato come mediocre, ma non sono per nulla d’accordo.

A parte il fatto che tali valutazioni – sempre del tutto opinabili – semmai andrebbero fatte al termine, se prendiamo ad esempio i due campionati precedenti, vediamo che l’anno scorso il capolista Cagliari ha finito a 83 punti, il medesimo risultato a cui potrebbe arrivare la Spal se vincesse tutte le tre partite rimanenti, mentre il Trapani (quarto) conseguì 4 punti (solo una vittoria ed un pareggio) in più di quelli che il Perugia potrebbe conseguire quest’anno, vincendo le ultime tre partite.

Nella stagione precedente, invece, il capolista Carpi terminò con 80 punti: ben 3 punti in meno di quelli che potrebbe fare la Spal quest’anno; mentre la quarta forza (Bologna) fece un punto in meno dei 69 che il Perugia potrebbe conseguire quest’anno.

Il Grifo, inoltre, ha già 5 punti in più di quanti ne fece alla fine l’anno scorso e potrebbe finire con ben 14 in più, mentre potrebbe finire con 3 punti in più di quanti ne fece il Perugia di Camplone nel primo anno in B, uscendo al primo turno dei play-off.

Comunque vada, quindi, ritengo che questo campionato non sia affatto più mediocre dei precedenti, ma che sia semplicemente più equilibrato, nonché in linea con la serie B degli ultimi anni.

Ma tutte queste valutazioni e proiezioni sono solo uno sterile esercizio e lasciano il tempo che trovano, in quanto ora non ci deve importare nulla di quanti punti sono stati fatti nelle scorse stagioni, rispetto a quest’anno; come non ci deve importare nulla dei risultati del Verona o del Frosinone nelle ultime tre giornate, né di quelli delle nostre dirette concorrenti.

Non ci deve importare del comportamento degli arbitri nelle altre partite che ci interessano direttamente – come i dubbi episodi che abbiamo visto tutti nell’ultima giornata a favore di Verona e Frosinone – né di tutte le possibili congetture se il “palazzo” vuole o meno i play-off.

Né – tantomeno – dobbiamo prestare attenzione alle “sirene” di Sassuolo che cantano sempre più incessantemente per Bucchi.

Ce ne dobbiamo “fregare” di tutto e pensare in maniera “monomaniacale” ad una sola cosa: vincere tre partite.

Il Perugia DEVE fare 9 punti.

Non c’è altra alternativa, ora abbiamo tre “finali di Champions League”: una venerdì prossimo con lo Spezia, un’altra sabato 13 maggio a Latina e l’ultima Venerdì 19 maggio al Curi con la Salernitana.

Ognuna di queste tre “finali” deve essere vinta senza “se” e senza “ma”: non ci serve il pareggio, né – tantomeno – la sconfitta.

Non ci deve importare, quindi, di giocare bene, di essere belli: lo siamo stati per tutto il campionato, ora possiamo anche essere brutti e noiosi, ma vincere.

Non ci deve importare del nostro attacco – quest’anno alquanto sterile – e di chi fa gol: per me ora potrebbe segnare anche il solo Brignoli, l’importante è vincere.

Né ci dobbiamo curare degli squalificati o degli infortunati: certo, avere tutti i titolari e nelle migliori condizioni sarebbe ottimo, ma chiunque scenderà in campo, dovrà avere ben presente che sulla maglia che indosserà c’è il Grifo sul cuore.

E il Grifo non è certo un animale “pacioso”.

Venerdì prossimo al Curi, quindi, c’è la prima di queste finali e da chiunque giochi – anche fosse un “ragazzino” della Primavera – mi aspetto una belva “assetata di sangue” per tutti i 90’.

Come per il Perugia, allo Spezia un pareggio non serve a nulla e suppongo che i liguri verranno al Curi a giocarsi la partita per riportare il punteggio pieno: spero, quindi, che troveremo un avversario che non venga a fare catenaccio, mettendoci in difficoltà, ma che lasci quegli spazi che i nostri sanno bene come colmare.

Fondamentale, oltre agli undici Grifoni in campo, sarà il Curi.

Il Perugia avrà bisogno anche dell’incessante sostegno non solo della nostra magnifica Curva Nord, sempre presente, ma anche della tribuna e della gradinata: tutto lo stadio dovrà essere quell’infernale catino che metteva in difficoltà Juventus, Milan ed Inter.

Spero ed auspico che i miei amati concittadini vengano in massa allo stadio, che, oltre che la Curva Nord e la tribuna colmino anche la gradinata.

Per le ultime partite casalinghe vorrei vedere il Curi come il 4 maggio 2014.

Facciamo sentire allo Spezia che dietro il Perugia Calcio c’è un’intera città e che stanno giocando in uno stadio da Serie A, con una tifoseria da Serie A che tifa ed urla incessantemente il proprio sostegno ed il proprio amore al Grifo.

CREDIAMOCI!

Avv. Gian Luca Laurenzi