Grifo, una vittoria in un clima surreale

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Grifo, una vittoria in un clima surreale. Successo importante per la squadra di Breda salutare per la classifica, ma preoccupa la situazione dei tifosi

 

Come gli antichi Romani dicevano che “pecunia non olet” (il denaro non puzza), intendendo che – quale ne sia il motivo o la provenienza, il denaro va sempre bene – lo stesso concetto si potrebbe esprimere sostituendo alla “pecunia” il “punctum”.

Nel senso che i punti conquistati anche con una prestazione sotto tono – come quella di lunedì – sono preziosi e non li schifiamo.

Come avevo auspicato la settimana scorsa, i punti rimanenti per la salvezza matematica – che il sottoscritto per estrema tranquillità pone a 55 – ora sono 33.

Nonostante la gelida serata e l’ennesimo brutto Grifo di questo girone d’andata, il Perugia è riuscito a conquistare il pieno bottino ancora in “zona Cesarini” a tempo ormai scaduto.

Come per il pareggio a Terni la partita si è risolta nel recupero con la marcatura del redivivo Falco servito da uno stupendo assist di Cerri, poco dopo che Di Carmine – complice un “miracolo” del portiere avversario – aveva fallito il vantaggio.

In questo periodo “nero” sarebbe facilissimo evidenziare – al di là del risultato – l’ennesima scialba partita dei Grifoni.

La confusione che si è vista in campo.

Il fatto che non si riesce a fare un cross degno di questo nome.

Il fatto che i titolari all’inizio non riescono mai ad essere decisivi, ma sono sempre gli innesti ad esserlo.

E Cerri ne è l’esempio lampante: tutte le volte che è stato schierato titolare ha offerto una prestazione mediocre, mentre le volte che è entrato in corsa – come lunedì – è risultato decisivo.

Sicuramente le importanti assenze nel reparto difensivo (Volta e Belmonte) si sono sentite squilibrando l’assetto globale del Grifo.

Anche se la coppia difensiva in campo lunedì ha offerto una buona prestazione, soprattutto Monaco con un’ottima prova.

Ma – da inguaribile ottimista quale sono – voglio, invece, evidenziare gli aspetti positivi che sono emersi dalla partita coi Piceni.

Innanzitutto la vittoria ed i tre punti.

In secondo luogo la tenuta atletica del Grifo che anche lunedì se l’è giocata – avendo ancora “birra” nelle gambe – ben oltre il 90mo.

In terzo luogo – soprattutto – lo spirito, il mordente del Grifo, che già avevamo visto a Terni.

Anche ieri sera la tenacia, la “rabbia” messa in campo per portare a casa il risultato pieno – nonostante non si sia tradotta in bel gioco – ci fa ben sperare per il futuro, quantomeno sotto il profilo dell’impegno.

E soprattutto dopo l’umiliante goleada subita in quel di Udine giovedì scorso, che ci faceva paventare ulteriori ripercussioni psicologiche, in un gruppo che da due mesi sta cercando di ritrovare la propria identità.

Infine l’unione dimostrata da tutto il gruppo – anche nei confronti di Breda – in occasione del gol di Falco e nei festeggiamenti alla fine della gara, dimostra che questo Gruppo non si sente finito.

Di tutte le note negative – su tutto il gioco espresso – quella che più mi preoccupa è la tifoseria.

Con l’ennesimo comunicato di questa prima parte di stagione, i Gruppi della Nord – all’indomani dei D.A.Spo. per la contestazione del 21 ottobre – hanno annunciato che non avrebbero apposto striscioni, né bandiere, ma avrebbero solo tifato la squadra.

Ed infatti ierisera la Curva era desolatamente spoglia, non c’è stata la consueta “sciarpata” all’inno, né l’acclamazione dei giocatori alla lettura della formazione, né il solito colore che anima la nostra Curva.

Anche durante la partita – nonostante i Gruppi cantassero – era evidente lo “scollamento” tra la balaustra che cantava ed il resto della Curva Nord no.

Ed in alcuni momenti i cori degli Ascolani erano più forti dei nostri.

Sinceramente vedere una delle Curve più belle d’Italia così fa male…

Ma soprattutto fa male questa divisione tra i Gruppi, gli altri tifosi e la Società.

Quello che emerge prepotente dai comunicati dei Gruppi è che si sono sentiti prima blanditi e poi traditi.

Si sono sentiti usati e poi colpevolizzati e colpiti duramente.

E, quindi, più che la rabbia, dai comunicati degli Ultrà emerge il dolore di essere stati lasciati soli.

É impossibile commentare quando non si è a conoscenza di quali siano le ragioni, i retroscena: si rischia di scrivere stupidaggini.

Non ci è dato di sapere quali siano i motivi, ma soprattutto quello che realmente sia successo e perché si sono sentiti usati.

E quali siano le vere dinamiche che hanno portato a tutto ciò.

Ma sicuramente qualcosa di grave, di importante è successo per arrivare qui.

Ragazzi che normalmente sfidano il freddo, la pioggia o il sole cocente, incuranti degli elementi, per incitare incessantemente il Grifo.

Ragazzi che fanno sacrifici, anche economici per partire in orari antelucani e si fanno ore di pulmann per stare con il Grifo.

Ragazzi che vivono per il Grifo.

Se questi ragazzi hanno preso la dolorosa decisione di lunedì, sicuramente è successo qualcosa che non può essere trascurato.

Per questo continuerò a ripetere fino allo sfinimento che – qualsiasi cosa sia successa – le parti si devono parlare, devono ritrovare un colloquio.

Che – quando diciamo tutti che l’ambiente deve ritrovare la serenità – dell’ambiente fanno parte integrante anche i Gruppi.

Il Grifo ha estremo bisogno di tutti i suoi tifosi, uniti ed a “pieno regime”.

Non si può continuare così: chi ha più buon senso ce lo metta!

Forza Grifo.

Avv. Gian Luca Laurenzi