Gyomber: “Mi serve più self control”

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Gyomber:

Gyomber: “Mi serve più self control”. Il difensore del Grifo: “Penso di aver recuperato dall’infortunio, sogno la A e l’Europeo con la Slovacchia”

 

Era ancora in fase di convalescenza quando il campionato è stato interrotto causa coronavirus.

Norbert Gyomber, che ha riportato un guaio al ginocchio nel match di Frosinone, stava comunque disputando una delle migliori annate della sua carriera.

Adesso nella sua casa perugina, oltre al programma di allenamenti predisposti per lui dallo staff tecnico, lo slovacco fa esercizi specifici per il recupero del ginocchio.

“Penso di aver recuperato dall’infortunio, mi sento a posto. Dovrei provare due o tre giorni movimenti specifici con la palla per capire se tutto è tornato a posto. Il calcio mi manca, ma per il momento bisogna saper aspettare e preparaci bene per ripartire nel miglior modo possibile”.

Si passa poi a parlare dell’ipotesi taglio degli stipendi per i giocatori. Su questo Gyomber ha le idee chiare.

“Se si può aiutare la società e il calcio in generale in questo modo, si deve fare. Di questi tempi i soldi vengono in secondo luogo, prima ci sono altre cose”.

Se non ci fosse stata la sospensione per il virus, l’infortunio gli avrebbe precluso anche la disputa dei play off per strappare un pass all’Europeo con la sua nazionale, la Slovacchia. Tutto rinviato all’anno prossimo. Gyomber ha recuperato la maglia slovacca dopo un anno di assenza grazie alle buone prestazioni col Grifo.

“Per me la Nazionale a livello calcistico è il massimo. Farne parte credo che per un calciatore sia la motivazione per eccellenza. Ora che l’ho riconquistata farò di tutto per diventare titolare fisso e dare una mano nella corsa per la qualificazione agli europei”.

La sua stagione stava andando bene, mentre per il Perugia ci sono stati alti e bassi. Norbert dice di non esser rimasto deluso da questo.

“E’ il calcio, ognuno prova a dare il massimo, ma non sempre le cose riescono bene. Speriamo alla ripresa di lottare per qualcosa di importante”.

Da questo punto di vista, la partita con la Salernitana ha forse marcato una svolta. Il ritiro evidentemente è servito, anche se Norbert lo ha saltato a causa delle terapie per l’infortunio:

“Non c’ero, ma da quello che si è visto dopo penso che sia stato un fatto positivo”.

E sui tecnici avuti a Perugia…

“Di Cosmi mi ha colpito la grinta: urla, sta sul pezzo e vuole che andiamo a cento. A me piace.  Nesta e Oddo, invece, con la loro voglia di crescere mi hanno trasmesso comunque qualcosa”.

Quanto al modulo, il 3-5-2 di Cosmi, per lui non è un problema.

“Non cambia nulla per me la difesa a quattro o a tre, anche l’anno scorso con Nesta avevo già fatto entrambi i moduli”.

La difesa del Perugia, presenta comunque più di un giocatore di proprietà e Norbert ne è un perno.

“È presto per dirlo, bisogna vedere in che modo si riparte. Anche io ho circa un anno di contratto e vedremo”.

Con la società Gyomber non ha ancora parlato del possibile rinnovo, ma sta cambiando il procuratore e il discorso verrà in qualche modo intavolato.

Il suo sogno è quello di tornare in serie A, dove ha militato con le maglie di Pescara e Roma. Il ricordo dell’avventura capitolina lo vive con un po’ di rimpianto.

“Nella capitale ho dato il massimo, ma purtroppo le cose non sono andate benissimo. Ricordo con particolare piacere la disponibilità umana di Daniele De Rossi e la canzoncina che i tifosi mi avevano dedicato nell’estate 2016 sulle note di YMCA dei Village People”.

Magari la massima serie potrebbe tornare con la maglia del Perugia:

“Questo è il mio primo obiettivo. Col Perugia possiamo provarci, anche se non sarà facile”.

In ogni caso, il suo futuro lo vede in Italia, dove è ormai da sette anni:

“Questa è la mia seconda patria”.

Mentre non vuol parlare delle proprie qualità, Norbert pensa che in una cosa soprattutto può migliorare, il suo self control e controllare meglio una tranquillità mentale che a tratti sembra andare in black out.

“Sarebbe per me un bel passo avanti, soprattutto nei confronti degli arbitri. L’espulsione di Trapani però non era giusta, perché non era vero che avevo insultato l’arbitro”.

Di certo tra le caratteristiche di Norbert  c’è quella di essere un tipo di poche parole, il che non vuol dire però che non faccia gruppo.

“Mi trovo bene con tutti i compagni. Non parlo molto nello spogliatoio, ma mi esprimo più in campo,  magari impegnandomi e cercando di essere di stimolo per qualche compagno in difficoltà”.

Si ringrazia per la gentile collaborazione Tifogrifo.com