Il campionato del Grifo come una cena che non ha soddisfatto appieno

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Il campionato del Grifo come una cena che non ha soddisfatto appieno. La vittoria con la Cremonese solo un buon dolce che non migliora un 'secondo' cucinato male

Il campionato del Grifo come una cena che non ha soddisfatto appieno. La vittoria con la Cremonese solo un buon dolce che non migliora un ‘secondo’ cucinato male

 

Sarà successo anche a voi di essere andati a cena in un ristorante e di essere usciti alla fine della stessa con la sensazione di aver mangiato un antipasto insipido, un appetitoso primo piatto e un secondo cucinato male, insomma un pasto deludente, appena migliorato alla fine da un buon dolce che non ha tolto però l’amarezza per una cena che non ha soddisfatto il palato.

L’esempio culinario si accosta bene al giudizio sul campionato del Perugia, concluso, sul campo, al nono posto, fuori dal preliminare, con una bella vittoria ma tardiva (il buon dolce), dopo un inizio stentato anche sul piano del gioco fino alla gara di Cosenza, cinque punti in altrettante partite (l’antipasto insipido) e un buon proseguimento di girone d’andata, anche se troppo altalenante, fino alla vittoria interna col Foggia della penultima giornata (l’appetitoso primo piatto), con ventuno punti conquistati in tredici gare, determinato in particolare dal cambio di modulo, con lo spostamento di Verre sulla trequarti.

Decisamente stentata si è rivelata, invece, la seconda parte della stagione (il secondo piatto cucinato male), quello dall’ultima gara del girone d’andata di Cremona a quella di lunedì’ scorso a Foggia, un intero girone di diciotto gare nelle quali il Perugia è riuscito a conquistare soltanto ventuno punti, ad una media da salvezza risicata, di 1,18 punto a gara.

La bella vittoria sulla Cremonese nella gara conclusiva di ieri (il buon dolce) non è servita però a togliere l’amarezza per l’obiettivo mancato, sul campo, al termine di un campionato (la cena che non ha soddisfatto il palato) che poteva rivelarsi decisamente migliore se la società avesse sanato nel mercato di Gennaio i difetti chiaramente apparsi nella prima parte di stagione e che solo la bravura di mister Nesta era riuscita, in parte, a mascherare.

Ci riferiamo, lo ripetiamo per l’ennesima volta, alla mancanza sia di un terzino sinistro all’altezza, (il tardivo arrivo di Pavlovic quasi a fine Marzo, tra l’altro fermo da un anno, si è rivelato un comico flop, con il bosniaco mai sceso in campo), sia al tardivo arrivo di Rosi sulla fascia destra, fermo da nove mesi ed entrato in forma sola a Maggio nelle ultime tre gare, tra l’altro infortunatosi proprio in quella di ieri.

La debolezza sulle fasce ha condizionato anche i non eccelsi centrali difensivi col risultato di aver subito ben quarantanove gol, tantissimi, ma che non avrebbero impedito, vedi il Lecce che ne ha subiti appena quattro in meno ed è andato in A, e il Benevento e il Verona, che ne hanno subiti appena tre in meno e sono andati al preliminare, di raggiungere l’obiettivo se la società, invece del generoso ma acerbo, confusionario e assolutamente poco prolifico Sadiq, avesse messo a disposizione di Nesta uno stoccatore. Sarebbe bastato, senza doversi svenare, Moncini.

Questi problemi, già evidenziati dal ritardo con cui la società in estate ha messo all’ultimo momento a disposizione di Nesta una rosa da amalgamare in tutta fretta, monca nei ruoli che abbiamo descritto, rimasta tale dopo il deludente mercato di Gennaio, sono stati la causa del deludente campionato terminato, sul campo, senza raggiungere l’obiettivo, nonostante la bravura di Nesta, che merita un bel 6,5 finale e a cui rimproveriamo soltanto il poco utilizzo di Han e l’impegno mai mancato dei giocatori, alcuni da cinque, altri da sei, con Verre una spanna sopra gli altri, da sette abbondante.

Chi si merita invece una grave insufficenza è Santopadre sia per i problemi appena descritti, sia per la gestione dei rapporti umani e professionali: l’esonero del fisioterapista Fabrizio Ragusa, uno dei più bravi in Italia, è l’ultima “perla” che fa seguito alla mancata conferma del preparatore dei portieri Bonaiuti, da lì in poi i nostri numeri uno hanno sempre avuto problemi di rendimento e al doloroso distacco da Perugia di un signore come Comotto che, pur di favorire la società, l’anno prima, a metà campionato, aveva deciso di uscire di scena per far posto nella lista a quel Monaco che, invece, dall’inizio di questa stagione è finito ai margini della rosa dopo il ritorno dal prestito alla Salernitana.

In cinque campionati ha centrato soltanto una volta i playoff, perdendo subito la semifinale, da favorito, col Benevento, in altri due casi ha raggiunto solo il preliminare, venendo subito eliminato e in due deludenti stagioni ha chiuso con un decimo posto e il nono posto di quest’anno nel primo torneo a diciannove squadre (equivalente ad un decimo posto nei campionati a ventidue) dopo aver ogni anno smantellato il progetto precedente cambiando quasi un centinaio di giocatori e ben sei tecnici, col poco confortante risultato, oltrettutto, di perdere spettatori anche in questa stagione nella quale la Serie B ha invece fatto registrare un incremento di pubblico.

E non sarà certo un eventuale “ripescaggio” al preliminare determinato dalla sentenza dei tribunali sportivi sul caso Palermo a cambiare il nostro giudizio sulle responsabilità di Santopadre nel mancato raggiungimento sul campo dell’obiettivo minimo di questa stagione.

Singolare poi, notare come Santopadre, a proposito di campo e di tribunali, si espresse nell’autunno scorso, diversamente da adesso quando nella famosa lettera firmata e spedita dalle nove società di B, la minoranza, alla Procura del Coni e alla Figc, Santopadre, insieme agli altri otto colleghi, auspica, invece, una celere condanna del Palermo:

“Io prego chi mi ascolta, credo il Consiglio di Stato – affermò all’epoca Santopadre – di valutare il fatto che tutto questo succede perché ci sono dei club che non vogliono vincere sul campo ma nelle aule dei tribunali. Non voglio sapere chi ha ragione, non devo dirlo io. Ma una cosa è certa: il Perugia ha vinto dei campionati sul campo, mi aspetto che anche altri facciano altrettanto”. (fonte tuttoentella.com)

Danilo Tedeschini