Il “double nel derby” riabilita Bisoli?

1181
 

Il triplete è un evento raro che solo sette squadre in Europa, una sola italiana, l’Inter, hanno saputo compiere. Il “double nostrano” ovvero vincere entrambi i sentitissimi derby dell’Umbria, invece, se a livello nazionale rappresenta un evento molto, ma molto meno importante, resta di fondamentale importanza per le migliaia di tifosi del Grifo e delle Fere. Negli ultimi quarant’anni si era verificato soltanto in due occasioni, nel campionato di C1 1991-1992, quando la Ternana si impose prima a Perugia, grazie ad un’autorete di Valiant Rosati e poi nel ritorno del “Liberati” con la “strana” parabola di D’Ermilio e nella stagione di B 2004-2005, con il due a zero del Perugia a Terni, griffato da Ferreira Pinto e da Sedivec e con il clamoroso quattro a zero del “Curi”, firmato ancora dal “muratorino” brasiliano con una doppietta e da Sedivec, oltre che da Gennaro Del Vecchio. A dieci anni di distanza da quella favolosa serata il Perugia si è ripetuto e, dopo aver espugnato all’andata il “Liberati” con una rigore di Ardemagni, ha bissato il successo ieri pomeriggio con la rasoiata dal limite di Prcic a sei minuti dalla fine, mandando in brodo di giuggiole i dodicimila tifosi biancorossi presenti al “Curi”. Una vittoria che va al di là del valore intrinseco del derby, perché arrivata a quattro giorni di distanza dal successo casalingo sul Latina e si sa quanto sia difficile fare il pieno di punti in due partite consecutive in casa, soprattutto per una squadra come il Perugia che, prima di martedì, aveva vinto al “Curi” solo cinque gare su quattordici, perdendone addirittura quattro. Tre punti che sommati a quelli presi contro i pontini allontanano sensibilmente il Perugia dalla zona a rischio, sono ora otto le lunghezze di vantaggio sulla quintultima, facendo tirare un grosso sospiro di sollievo a tutto l’ambiente.  E allora che questo “double” venga festeggiato come merita per un paio di giorni ma poi si torni subito a lavorare sodo e a riflettere su quei difetti di gioco che, bisogna ammetterlo, sono emersi  in maniera notevole anche nel derby. Il Perugia, contro le Fere, ha giocato un primo tempo in soggezione e non ha non ha mai impegnato, neanche nella ripresa, il portiere avversario, riuscendo a segnare il gol decisivo nell’unico tiro effettuato nello specchio della porta di Mazzoni in tutta la gara, oltretutto quando la Ternana da alcuni minuti era rimasta in inferiorità numerica (vivaddio sfruttata stavolta) palesando quei problemi nella costruzione del gioco offensivo, emersi per tutto il campionato,  che ne condizionano negativamente la classifica in ottica play-off, il vero obiettivo della società. Ecco perché a nostro parere sarebbe sbagliato riabilitare il campionato di Bisoli solo per il grosso merito di aver vinto i due derby, cosa già ventilata da qualche tifoso sia nel dopogara allo stadio che sui “social”. Mancano dodici giornate alla fine, mancano otto punti alla salvezza, quota quarantotto dovrebbe garantirla, e occorrerà monitorare bene questo ultimo scampolo di campionato senza dimenticare tutto quello che è avvenuto finora. Per salire sull’ultimo vagone del treno dei play-off, l’ottavo posto, al momento l’unico che si può sognare di raggiungere, distante cinque lunghezze, servirà conquistare da qui alla fine almeno ventiquattro punti in dodici partite, rispettando quindi la media inglese, per arrivare a quei sessantaquattro punti  che, si spera, possano essere sufficienti per partecipare agli spareggi. Solo se Bisoli, che è stato chiamato sulla panchina biancorossa dopo la mezza rivoluzione di Giugno, addirittura per migliorare il sesto posto e i sessantasei punti dello scorso anno, dovesse centrare l’obiettivo e magari andare avanti nei play-off, la società avrebbe tutto il diritto di confermarlo anche nella prossima stagione. In caso contrario, sempre a nostro parere, sarebbe bene che le strade si dividessero, per non rischiare di buttare alle ortiche un‘altra stagione. L’anno prossimo salire in Serie A non sarà ancora più difficile perché, al contrario di questa stagione, l’anno ideale perchè solo una squadra ha potuto usufruire del grande paracadute di venti milioni di euro appannaggio delle retrocesse dalla A, il Cagliari, visto che il Parma è fallito e ripartito dalla D e il Cesena ha dovuto prima pensare a risanare i debiti pregressi, nella prossima il Verona, ormai retrocesso, in virtù del regolamento che favorisce squadre che hanno disputato molte stagioni nella massima Serie, avrà a disposizione quaranta milioni di euro di paracadute potendo rosicchiare, da regolamento, qualche migliaio di euro anche alle altre due probabili retrocesse se queste dovessero essere il Carpi e il Frosinone che, comunque, avranno a disposizione in B quindici milioni di euro di paracadute.

Danilo Tedeschini