Il Grifo continua ad essere la squadra del “vorrei ma non posso”

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Il Grifo continua ad essere la squadra del “vorrei ma non posso”. Le carenze e le debolezze dell’organico sono ancora venute fuori col Benevento. Ad ammetterlo è lo stessso Nesta

 

Stavolta vogliamo partire da una frase emblematica proferita da mister Nesta nel dopo gara per analizzare il pesante due a quattro casalingo rimediato dal Perugia, come al solito contro una delle prime otto del torneo, il Benevento dell’ex Bucchi.

“Siamo arrivati al 6 Aprile – ha affermato il tecnico perugino – ma continuiamo a fare errori clamorosi che vanno ad incidere sui risultati. E se nonostante tutto continuiamo a farli evidentemente fanno parte del nostro dna”.

Anche il bravo tecnico romano, quindi, dopo aver cercato in tutti i modi di correggere col lavoro questi difetti, ha dovuto arrendersi all’evidenza.

Il tasso tecnico di questa squadra è quello che è, il reparto difensivo continua a commettere errori puerili che, se quando incontri squadre più deboli possono non risultare determinanti, quando affronti squadre attrezzate davanti fanno la differenza in negativo, al pari della mancanza di uno stoccatore che possa concretamente incidere in zona gol (anche ieri Sadiq, oltre al gol facile segnato, si è divorato almeno due, tre occasioni colossali), prerogativa fondamentale per poter aspirare a posizioni di classifica importanti, le prime quattro, cinque, tanto per intenderci.

L’amara sconfitta contro i sanniti, giunta al termine di una partita pazza, infarcita di errori in fase difensiva da ambo le parti e vinta meritatamente da chi di errori ne ha fatti qualcuno di meno e da chi possiede, come tutte le squadre più forti, centravanti da almeno quindici, diciotto gol a campionato, nel caso specifico Coda, è stata il compendio del “vorrei ma non posso” che ha caratterizzato i cinque sesti di torneo del Grifo che ci siamo lasciati alle spalle.

Avevamo messo in guardia sulla pericolosità di come l’ambiente aveva accolto in maniera troppo euforica la doppia vittoria contro il modestissimo Padova, squadra meritatamente fanalino di coda del torneo che, salvo improbabili miracoli in queste restanti cinque gare (deve ancora riposare), è già praticamente retrocessa e contro un Livorno sceso al “Curi” senza i giocatori migliori e che, nelle due gare successive, ha perso ancora per tre a uno, in casa con la Cremonese e quattro a zero ieri a Cittadella nonostante avesse potuto recuperare Diamanti, Agazzi e Murillo.

La conferma è arrivata subito, purtroppo, con le nette sconfitte subite contro squadre dal tasso tecnico importante, il Crotone, a dispetto della sua poco brillante classifica e il Benevento.

Se dei dodici scontri diretti fin qui disputati con le altre otto squadre in lotta per i posti al sole il Perugia ne ha vinto solo uno e persi ben sette, totalizzando in tutto solo sette punti, è proprio colpa del dna della squadra messa a disposizione di Nesta dalla società.

Una squadra allestita in estate solo a pochi giorni dall’inizio del torneo con gravi ed evidenti carenze nell’organico (terzino destro, terzino sinistro e bomber d’area) ma anche, lo abbiamo sempre sostenuto, di un difensore centrale esperto e carismatico.

Adesso, dopo averlo accolto come un grande centrale difensivo tutti se la prendono con Gyomber e allora, perdonateci l’immodestia se ci permettiamo di riportare quanto da noi scritto nell’editoriale di presentazione della rosa del Grifo lo scorso 18 Agosto, alla vigilia dell’inizio del campionato.

“…difesa tutta da verificare perchè Gyomber a Bari, come a Pescara due anni prima, ha alternato buone cose ad errori…”.

Il buon Nesta è stato bravissimo ad ottimizzare queste carenze strutturali inventandosi Verre trequartista goleador e riuscendo a fare tanti punti contro le squadre meno forti che hanno più che puntellato la classifica del Perugia, sperando che certe lacune venissero poi sanate dalla società col mercato di Gennaio.

Ed invece il terzino destro, Rosi, svincolato, invece del 4 Gennaio è arrivato il 4 Febbraio, in condizioni precarie dopo otto mesi senza partite disputate, tanto che Nesta, dopo averlo potuto utilizzare solo a fine Febbraio, da tre gare lo utilizza “a singhiozzo”.

Il terzino sinistro, Pavlovic, un’altro svincolato fermo addirittura da un anno, la scorsa stagione solo riserva di Martella nel Crotone dove ha totalizzato soltanto una decina di presenze, è invece arrivato appena due settimane fa e, chiaramente, Nesta non lo ha potuto ancora utilizzare (forse sarà pronto dopo Pasqua per le ultime cinque partite, ci auguriamo con una condizione migliore di quella di Rosi).

Come punta è arrivato il generoso ma disordinato e anarchico Sadiq, uno che con la porta avversaria non ha certamente un buon feeling come dimostrano i pochi gol segnati in carriera, che finora si è distinto più per i clamorosi errori sottoporta, tre anche ieri, che per le reti segnate, tre in dieci presenze.

Senza andare a scomodare i vari Donnarumma, Coda e La Mantia, Moncini, uno che si poteva prendere a Gennaio ed invece è sbarcato a Cittadella in prestito dalla Spal, ha già segnato nove gol in undici gare.

Del centrale difensivo neanche l’ombra perchè la società, evidentemente, ha sempre considerato Gyomber un giocatore su cui puntare mentre sono arrivati due discreti centrocampisti, Falzerano e Carraro, utilissimi contro squadre meno forti ma che incidono poco contro avversari tecnicamente bravi (ieri Viola ha messo in grosse ambasce Carraro).

Ed ecco allora che la classifica del girone di ritorno, diciotto punti, è rimasta pressochè identica a quella delle prime dodici gare dell’andata, diciassette punti.

E’ cambiato solo il modo di far punti, visto che all’andata si vinceva in casa contro le squadre deboli, affrontate al ritorno in trasferta, al contrario delle squadre forti, con cui si sono fatti pochi punti quando all’andata si affrontavano fuori casa e addirittura nessuno al ritorno, con quelle che sono venute, finora, al “Curi”.

E adesso, senza una vittoria a Pescara venerdì sera, il destino del Perugia risulterà probabilmente simile a quello dello scorso anno, il preliminare in partita unica da disputare in trasferta dall’esito quasi scontato, se non addirittura con lo spettro di un deludente nono posto che solo il furto subito dallo Spezia a Foggia nella gara dello “Zaccheria” ha evitato che si materializzasse di nuovo.

Danilo Tedeschini