Il Perugia è tornato “finalmente a giocare”

1969
 

Un pareggio agrodolce quello colto a Cesena dal nuovo Perugia di mister Bucchi nel posticipo della giornata inaugurale del campionato di Serie B di quest’anno. Dolce perché dopo l’“annus horribilis”della gestione Bisoli, con Bucchi in panchina si è finalmente tornati a giocare al calcio, per di più in trasferta e su un campo difficile come quello di Cesena, anche se i romagnoli, come avevamo scritto nella presentazione del campionato qualche giorno fa, non sono la squadra brillante e soprattutto forte tecnicamente della scorsa stagione dopo le pesanti cessioni di Sensi, Kessie e Ragusa. Si sono rivisti giocate a due tocchi, calcio propositivo, con il baricentro della squadra molto più alto (emblematico il rimprovero del bravissimo mister Bucchi a Bonaiuto per un passaggio all’indietro sull’uno a zero!), un movimento costante dei giocatori senza palla che ha determinato il notevole predominio del centrocampo umbro su quello cesenate, con quattro cinque palle-gol vere create, tre delle quali sventate bellamente da Agazzi, il migliore dei suoi, non quelle solo virtuali che l’anno scorso raccontava Bisoli nelle sue “particolari” e monocordi conferenze stampa. E poi c’è la grande personalità in campo della squadra che ha palesato anche una freschezza atletica invidiabile (probabilmente Bucchi, come accaduto con Camplone due stagioni fa, ha optato per una partenza a razzo, anche per riportare allo stadio quella parte di tifosi delusi dal gioco espresso nella passata stagione). Purtroppo, come accennato, oltre al dolce c’è da registrare anche l’amaro, rappresentato dal solo punticino portato a casa dopo una gara giocata benissimo e che ai punti i grifoni avrebbero meritato di vincere ma una disattenzione difensiva su un calcio d’angolo ha impedito al Perugia di espugnare l’“Orogel Stadium”. Proprio la difesa, se vogliamo andare a cercare il pelo nell’uovo, è stato il reparto che ha commesso qualche sbavatura di troppo, soprattutto con Volta, uccellato da Duric in un paio di occasioni, per fortuna poi sciupate dall’attaccante croato e in Alhassan, discreto in fase propositiva meno in quella difensiva, in particolare nell’occasione del gol di Ligi. Comunque, al di là dell’amarezza per la mancata vittoria, rimane la sensazione che il Perugia quest’anno abbia cambiato verso e per averne la certezza basterà aspettare solo cinque giorni, fino a sabato sera quando al “Renato Curi” arriverà il quotatissimo Bari di mister Stellone, reduce però dalla clamorosa sconfitta casalinga contro la matricola Cittadella. Sarà una gara difficilissima ma questo Perugia siamo certi che la affronterà con la stessa determinazione di Cesena e soprattutto continuando a proporre calcio offensivo.

Danilo Tedeschini