Il Presidente Santopadre lancia il suo grido d’allarme!

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Il Presidente Santopadre lancia il suo grido di allarme! “Se non slitteranno anche i pagamenti dei contributi delle mie aziende in scadenza a Giugno non potro’ ricapitalizzare il Perugia!”

 

In una bella intervista del collega Antonello Ferroni, pubblicata nell’edizione odierna de “Il Messaggero Umbria” il presidente del Perugia Massimiliano Santopadre parla a trecentosessantagradi della situazione personale del Perugia e del calcio in generale in questo momento di grossa emergenza dovuta dal dilagare del coronavirus nel nostro paese. Questi i passi principali, riguardanti la parte economica, estrapolati dall’intervista.

“Il pagamento dei contributi – afferma Santopadre – dovrebbe slittare al 30 Giugno ma i problemi rimarranno perchè a Giugno si dovranno pagare quelli di Marzo, Aprile e Maggio. I miei negozi sono chiusi da dieci giorni e si comincia a risentine il peso. Per le mie aziende è un dramma. Abbiamo gìa in magazzino merce già pagata che tra tre mesi sarà vecchia e saremo costretti a svendere. Sono fortemente preoccupato”.

Tutto questo si riflette chiaramente sul Perugia Calcio “perchè – prosegue il presidente – quando un’azienda non lavora tutto quello che gira intorno crea preoccupazione. Il Perugia è un anello che la mia azienda ricapitalizzava e oggi è impensabile che possa farlo. Ci si riuscirà solo se il pagamento dei contributi sarà posticipato. Ma le incognite sono tante, i possibili, mancati introiti per i biglietti, i diritti tv, gli sponsor….

Santopadre ha poi parlato di come la squadra stia affrontando nel migliore dei modi questa situazione anche se, essendo anche loro uomini, con le dovute paure. “Se un giocatore malauguratamente dovesse risultare positivo andrà in quarantena e con lui tutti coloro con cui è stato a contatto. Dopo la riunione in videoconferenza della Lega di oggi (venerdì) stabiliremo quando ricominciare gli allenamenti”.

Il Presidente del Perugia, insomma, come tutti i suoi colleghi, è preoccupato per il futuro e ha lanciato il suo grido d’allarme.

Danilo Tedeschini